Ieri notte le strade aquilane ricordavano il set di un film di Dario Argento. C’erano quelle cupe atmosfere con l’aria umida e l’oscurità appannata dalla nebbiolina mischiata a qualche fumo di comignolo e la totale assenza di esseri umani in giro, che all’improvviso ti aspetti una figura decisa che procede verso di te e fa rumore col tacco delle scarpe eleganti e in mano ha un coltello, e poi son cazzi. Le gambe mi facevano male, il turno pomeridiano ti sfascia e allora abbian passato il tempo ad aspettare che arrivasse la mezzanotte che chiude il Mc, per riportare un paio di crepe ai colleghi che facevano chiusura, che ieri erano quelli simpatici e allora ci faceva piacere fargli compagnia. Tra gli altri c’era Marzia che qualche giorno fa mi ha fatto sobbalzare con questa dichiarazione: “Appena stacchiamo ti faccio vedere la mia pisella rasata, ricordamelo!” che mi s’è fermato il cuore, e poi invece voleva mostrarmi qualche fotina della sua figlioletta bellissima col caschetto nuovo. Io penso che i bambini bisogna farli da giovani. Hai un entusiasmo giocoso dentro che gli arriva e li fa un po’ più felici, secondo me. Perché quando vien fuori che sei incinta e poi nasce il bimbo, l’emozione che provi tenendolo in braccio e crescendo quella creatura giorno dopo giorno è condizionata dalla capacità che hai di provare emozioni, che tra i 20 e i 30 è al culmine. Quando arrivi che sei maturo come una pera marroncina, che sembra quasi che se non fai un figlio entro un anno hai fallito tutto, allora il figlio acquista il sapore del conseguimento degli obiettivi, come se dipendesse dalla sua venuta il senso da dare alla tua vita. Con tutto l’amore del mondo, che non son qui a giudicare, mi vien da pensare al retrogusto egoistico e mi piace meno.
Interrogato, il morto non rispose
Ieri notte le strade aquilane ricordavano il set di un film di Dario Argento. C’erano quelle cupe atmosfere con l’aria umida e l’oscurità appannata dalla nebbiolina mischiata a qualche fumo di comignolo e la totale assenza di esseri umani in giro, che all’improvviso ti aspetti una figura decisa che procede verso di te e fa rumore col tacco delle scarpe eleganti e in mano ha un coltello, e poi son cazzi. Le gambe mi facevano male, il turno pomeridiano ti sfascia e allora abbian passato il tempo ad aspettare che arrivasse la mezzanotte che chiude il Mc, per riportare un paio di crepe ai colleghi che facevano chiusura, che ieri erano quelli simpatici e allora ci faceva piacere fargli compagnia. Tra gli altri c’era Marzia che qualche giorno fa mi ha fatto sobbalzare con questa dichiarazione: “Appena stacchiamo ti faccio vedere la mia pisella rasata, ricordamelo!” che mi s’è fermato il cuore, e poi invece voleva mostrarmi qualche fotina della sua figlioletta bellissima col caschetto nuovo. Io penso che i bambini bisogna farli da giovani. Hai un entusiasmo giocoso dentro che gli arriva e li fa un po’ più felici, secondo me. Perché quando vien fuori che sei incinta e poi nasce il bimbo, l’emozione che provi tenendolo in braccio e crescendo quella creatura giorno dopo giorno è condizionata dalla capacità che hai di provare emozioni, che tra i 20 e i 30 è al culmine. Quando arrivi che sei maturo come una pera marroncina, che sembra quasi che se non fai un figlio entro un anno hai fallito tutto, allora il figlio acquista il sapore del conseguimento degli obiettivi, come se dipendesse dalla sua venuta il senso da dare alla tua vita. Con tutto l’amore del mondo, che non son qui a giudicare, mi vien da pensare al retrogusto egoistico e mi piace meno.