Non farmi male

“Non farmi male” (Kimerik, 2006) è una raccolta di racconti dolorosi.
La paura è il comune denominatore di tutte le storie. Non una paura visionaria, ma una paura tangibile. La paura della vita, che a volte riserva solo ingiusto dolore a chi meriterebbe una seconda possibilità. È di fronte al dubbio che l’essere umano trema, risvegliando l’oscurità dell’anima che succhia via la serenità e amplifica i sentimenti.
Dall’amicizia che conduce all’estrema prova, in “Cemento” al rancore di una ragazza di fronte alle violenze subite dall’amica, in “La voce di V”; dalle passioni di una vita, che spesso conducono al rifiuto, ma che invitano a continuare nella lotta, in “Passione da cani” al tormento di un’esistenza da insonne e il dramma di una vissuta da cieco, in “Grigioscuro”; dall’innocenza di una giovane mente, che si scontra con la perversione e la malattia di un adulto, in “Non farmi male” all’odio di un figlio nei confronti di un padre infedele e ingrato, in “Domani addio”, fino ad arrivare ai toni del mistero oscuro e del noir di “Veleno Rosso Sangue”, che chiude la raccolta. I protagonisti sono tutti giovani o giovanissimi che, per scelta fatale o per costrizione, si trovano a percorrere una via deviata dal “buono” e dal “giusto” e a incontrare così il male. Non tutti l’hanno trovata, ma vi assicuro che nel libro c’è un’àncora di salvezza: il sole. Bisogna cercarlo anche e soprattutto quando non c’è traccia di luce, quando il buio rende complicato il procedere, però bisogna. Sempre.

Segnalazione su Vero

Recensione di Monica Morgana su Chi mi consiglia un libro?           

Recensione di Deborah Benigni su Literary

Recensione di Gea Gulizia su Solo Libri

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4 Chiacchiere (contate) con… Matteo Grimaldi

Intervista di Simone Gambacorta

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“Veleno Rosso Sangue” recensito da Roberto Nicoletti