Sono emozioni, sì eh!

State seguendo le olimpiadi? Io non più di tanto. Quest’anno mi ero ripromesso di concentrarmi e lasciarmi appassionare, solo che il primo quarto d’ora della cerimonia di apertura ha stroncato ogni mio buon proposito (che palle tutti quei cinesi, fastidiosi come mille eserciti di formiche) e quindi, quando per caso mi trovo davanti alla tv, accendo e vedo che succede. Mi ha risvegliato l’oro di Matteo Tagliariol, lo spadista azzurro che nell’anno dell’esordio olimpico batte in finale il campionissimo Fabrice Jeannet, e nell’intervista immediatamente dopo la vittoria saluta e ringrazia la sua fidanzata Annalisa.
E poi c’è una che, signori miei, è un treno, anzi un pesce, una bomba, inarrestabile e dolcissima; è una bambina con gli occhi che ridono, imbattibile in acqua. Federica Pellegrini, che stanotte ha regalato all’Italia la medaglia d’oro nei 200 stile libero e il nuovo record del mondo così:

Complimenti a tutti i nostri campioni. Comunque noi italiani abbiamo i volti più belli, parlo di quello che c’è dietro e dentro. E questo è indiscutibile.

Ma se la Fallaci è morta, chi l’ha scritto il nuovo libro?

Visto che la Fimi questa settimana non ha aggiornato la classifica album (se ne staranno spiaccicati al sole su qualche spiaggia Caraibica in attesa del Ferragosto, quei maledetti burloni), ma la vetta, da un rapido sguardo alle classifiche non troppo ufficiali sparse nella rete, non dovrebbe essere granché cambiata con Giusy sempre al numero 1, per la seconda puntata di Stop al televoto! ci concentriamo su quella dei libri più venduti che invece ha subito importanti stravolgimenti con non poche chicche tra cui la news tragica che vi avevo promesso domenica sera (che ancora non entra in classifica, ma noi, che siamo previdenti, cominciamo a prepararci psicologicamente). Ma andiamo con ordine e concentriamoci su quella italiana. Rientra in classifica alla 24esima posizione Mi piaci così di Francesco Gungui (che si legge Gungùi e non Gùngui come pensavo io), un autore gentile, simpatico e disponibile che ho avuto il piacere di conoscere virtualmente attraverso il suo myspace, a cui auguro tanta fortuna perché la letteratura giovane ne ha bisogno in un momento in cui lo spazio per emergere è ancor meno di uno spiraglio. Salendo troviamo Carofiglio con due dei suoi celebri gialli pubblicati da Sellerio: Ad occhi chiusi (22) e Testimone inconsapevole (18) che io ho letto e consiglio, diventati ormai dei cult. Altro che Faletti (ma perché continuate a comprarvelo?) che perde qualche posizione nella classifica generale, ma è comunque il 5nto autore italiano più venduto. Le mie ripetute macumbe paiono portare i primi risultati, infatti Dacia Maraini va giù, va giù, va giù alla 14, non vedo l’ora di non scorgerla più; mi crea non pochi problemi leggere il suo nome. Sono contento di segnalarvi alla 15 Come dio comanda di Niccolò Ammaniti, premio Strega dell’anno scorso, autore che amo e del quale aspettiamo il nuovo libro sperando che non debbano passare altri 5 anni. Salendo è tutto più o meno uguale alla settimana scorsa fatta eccezione per la vetta. Arriva il colpo di stato della Fallaci che sarà felice di sapere, ovunque essa sia, che il suo cappello pieno di ciliegie (Un) si piazza alla numero 1 scalzando il premio Strega 2008 Paolo Giordano (2), e che qualcuno si arricchirà ulteriormente grazie alla sua arte. A lei è legato il momento che io definirei Che amarezza! dal quale, senza volerlo affatto, sono stato travolto che, badate bene, non è comunque  la notizia triste che devo darvi. Ieri pomeriggio ero alla Mondadori del centro commerciale La Meridiana. Aspettavo in fila per pagare Il paradiso degli orchi di Pennac. Davanti a me una bionda sui 58 colloquia con la commessa. “Signorina, scusi, io dovrei fare un regalo ad un professore di Lettere settantenne, saprebbe consigliarmi qualche libro?” (Domanda lecita, no?)
La donna alla cassa, che secondo me tanto signorina non è, abbronzata male a forza di lampade incontrollate che le hanno regalato il tipico marrone oliva marcia, di quelli che lo sai che è artificiale, e che, evidentemente (perché si vede dagli occhi), nonostante lavori in una libreria, mai nella sua vita ha avuto il piacere di sfogliare uno di quegli enigmatici oggetti che vende: “Guardi, c’è il nuovo di Oriana Fallaci che è primo in classifica!”. La signora, che pure lei non è che sia proprio un asso in fatto di libri: “Ma la Fallaci non era morta?”. Il panico si materializza sul volto dell’oliva, vorrebbe chiamare Dana Scully e segnalare l’x-file di cui nessuno s’era accorto prima, che per non sembrare ignorante e allo stesso tempo assecondare la sua preziosa cliente: “Eh, avevo sentito una cosa del genere anch’io!”. In quel momento vorrei sparire, prego Dio di fulminarmi per sottrarmi a quello scempio orale (non ricapite male, dai). Sono tentato di tornare alla mensola, lasciare Il paradiso degli orchi e, con indifferenza mista a disperazione, abbandonare quel luogo ameno. “Ma se è morta, allora non l’ha scritto lei il libro!” “No no, signora, l’ha scritto lei. C’è il suo nome in copertina!” “E come ha fatto?” “Eh, non so…” Basta, alzo la manina e: “È chiaro che un autore non scrive soltanto quello che pubblica. Quello è un romanzo postumo che la Fallaci avrà scritto insieme a tante altre belle cose quando era ancora viva e vegeta, che non sono ancora uscite e che certamente usciranno. Posso pagare, grazie!” In momenti come questo mi chiedo perché certa gente invece dei libri non vada a vendere i formaggi, con tutto il rispetto eh!
Mi è nata una bollicina dietro al collo che mi fa male male male, male. Cos’è che dovevo dirvi, ah sì, ma ora è tardi, tra un po’ devo andare a lavorare, ve lo dico domani. Promesso, e io le promesse le mantengo quasi sempre.

Pot pourri (ma che vor di’?)

Intanto fatemi tranquillizzare tutti coloro che stanno assistendo inermi al conto alla rovescia che la maledetta stellina blu porta avanti inarrestabile, continuando a ripetere che, fra X giorni, Office sarà contrassegnato come non originale. E ogni giorno è uno di meno (se no che conto alla rovescia sarebbe?). Ho provato a uccidere i file spia, ma nulla da fare. Ha funzionato con tutti i PC tranne che col mio, che ha sempre dimostrato di avere una forte personalità. Ad esempio, se fosse stato lui a voler rimuovere dal mio cervello qualche immagine, che so, per liberare memoria, certamente ci sarebbe riuscito; io con lui no. Oggi è lo 0. Mi aspettavo che si autodistruggesse Office con tutti i suoi magici programmi (compreso Excel che ieri m’ha fatto così tribolare, se non mi servisse per l’esame, c’avrei anche goduto), che diventasse tutto nero, o grigio, o blu (a tinta unita insomma) privo di pulsanti, con una sola dominante scritta senza speranza che invita a deporre le armi e rassegnarsi, perché stavolta è davvero finita. Invece è tutto come prima, con la stellina che mi dice che la mia copia di Office non è originale (e questo s’era capito) e con una nuova scheda, prima di Home e dopo Modifica che, se clicco, mi rimanda alla pagina dove comprarmi Office (aspetta e spera), ma nelle funzionalità parrebbe tutto immutato, come è uguale il caldo. Anzi no. Ieri esco dal lavoro e tirava un’arietta che m’ha fatto starnutire (salute! Grazie). Dopo la chiusura, che poi è il turno più divertente, soprattutto se lo fai con quelli simpatici, restiamo una mezzoretta a chiacchierare, un po’ ad alta voce, va detto, finché non si affaccia il tipo che ha il balcone proprio sul parcheggio del Mc Donald’s e: “Aho! Se ve n’annate affanculo noi potemo dormi’! Eccheccazzo, tutte le sere è n’concerto!”. Noi restiamo in silenzio a guardarlo e lui ripete: “Eccheccazzo, cazzo!” sbatte la finestra e sparisce dietro le tende.
Quell’ominide pigiamato ha tutta la mia comprensione, comunque. Immagino che l’apertura del Mc Donald’s sotto casa sua gl’abbia un attimino rovinato l’esistenza, ma temo che questa ennesima (perché m’hanno detto che non è la prima volta) sparata non c’impedirà di restare mezzora ancora stasera e ripetere le chiacchiere. Sì, perché stasera altra chiusura. A proposito, il contratto a tempo indeterminato ha portato un aumento di ben 58 euro sulla paga base; l’ho scoperto dalla busta che m’hanno dato ieri. Cosa potrei farci, vediamo… potrei comprarmi 4 libri e mezzo in più al mese, fare un giorno di villeggiatura pensione completa a Porto Alce o in Costa Rubina, viaggiarci un po’ di più con la macchina, che poi, anche se i TG se ne fregano, non so se avete notato che la benzina continua a scendere (alla Total, poco prima dei campetti sportivi di Centi Colella, ieri notte costava 1,41 euro, lo so perché ho messo 20 euro). Se vi trovate da queste parti non sbagliate distributore, potrebbe esservi fatale (i consigli del Matto).
In questo pot pourri (?) di belle notizie cade più che a fagiolo a meteorite, direi, l’immonda news che ho appreso ieri, quella che ho rifuggito per mesi convincendomi che il fondo era ormai raggiunto, e invece no. Ma questa ve la dico domani perché io vi voglio bene, e mai e poi mai vi rovinerei la domenica.

Odio l’estate, ma potrei adorarla, se e solo se…

Lo so che ho scritto che il Trash week end di questa settimana sarebbe stato veramente trashissimo. E vi giuro che è vero. Sarebbe stato, se fosse esistito. Il fatto è che, vuoi per il caldo (è la scusa cult, va bene per tutto, prendete nota. Non vi va di stirare, di portare da mangiare alla vostra bisnonna in fin di vita, di andare a riprendere all’ospedale il vostro fratellino col piede ingessato? Dite semplicemente: "Fa caldo!" e sospirate straziati) vuoi perché io dopo un po’, che sia presto o tardi, mi stufo degli appuntamenti fissi (non riesco a seguire una serie televisiva neanche se m’incatenate davanti alla tv), sarà pure perché sinceramente a me non è che freghi poi molto di quello che fanno i VIP, e quindi se 1 o 3 o 70mila week end non mi va, non lo faccio, anche perché, sia chiaro, qua nessuno mi paga per scrivere (questo lo sapevate, no? Non è che qualcuno pensa che io percepisca uno stipendio da Splinder, per esempio per portare avanti la Stanza, i Trash week end e le varie più o meno puttanate mie? Anche se, devo dire, l’idea non mi dispiacerebbe mica eh!). Avevo pensato su consiglio di Niccolò di fare degli speciali sull’estate dei biggoni, ma, se non ho voglia, che vi devo dire?

Sarà pure per l’umore, sicuramente. Capite bene che se non sono al top, o comunque molto su, mi viene difficile trovare quella giusta ironia. Sarà anche per la scrivania che era piena di carte ammucchiate. Sarà per le urla di poco fa. Quelle sì che sfiancano. Come una quercia mi lascio colpire e, a ogni accettata, è più difficile restare in piedi. Rispondo alle prime provocazioni sentendomi invincibile e poi smetto aspettando di salvarmi, come al solito. Ho fatto un po’ d’ordine, ho riempito un bustone nero lasciando solo quello di cui ho bisogno. Ho cercato su internet materiale, sono riuscito a istallare e a trovare l’icona del risolutore di Excel dentro Excel, che detto così sembra una cazzata, ma, dovete credermi, per me è tutto difficilissimo, a partire dal sedermi e decidermi a non staccare gli occhi da quelle pagine. È stata una sorta di piccola reazione, quella di fare piazza pulita di tutto l’inutile in mezzo al quale nuotavo senza trovare nulla. Ci voleva un punto di partenza, presto vi saprò dire se e quanto camminerò. Certo è che quest’estate è la più dura della mia vita.

A la primera persona (sì, va be’!)

Facciamo un gioco semplice semplice e veloce veloce, anche perché è estate, il pc vomita calore e meno ci stiamo davanti e meglio è, e bevete almeno un litro e mezzo d’acqua al minuto, Guizza per risparmiare (i consigli del Matto). Pronti? Allora lasciatevi trasportare dalle (un po’ troppo) familiari (direi) note di questo vecchio video spagnolo, e indovinate quale grandissimo successo italiano degli ultimi mesi, come dire, ci assomiglia vagamente (?).

(Cioè, quello ha copiato pure il titolo!)

Domani/domenica torna il Trash week end che questa settimana sarà un po’ diverso, ma sempre trashissimo. Se avete segnalazioni non esitate e, chi indovina la canzone e l’artista ricopione, vince un Calippo fritz slinguazzato e che non frizzica più.

10 coincidenze

Cos’è che ci muove?
Che ci consente di stare insieme?
Cos’è che fa male, quando qualcuno ti delude?

Cos’è – L’Aura

Si muove la lava e io getto acqua a secchiate copiose, ma la lava avanza mangiandosi l’acqua, e io getto altra acqua, risorsa che spero infinita. E la lava si pietrifica, e pietrifica la strada che ha compiuto fino a me, senza raggiungermi, uccidendo ogni cosa, rendendola eterna, intrappolata senza movimento nella pietra grigia. Pure il respiro è un movimento, impercettibile se attorno vi sono rumori, spostamenti ingombranti, animali, bambini e uomini che corrono e si rincorrono urlandosi contro cose che cambiano nella corsa stessa, ma la corsa resta. Un fiore respira sotto la lava, e sopravvive non so come.
Niente e nessuno potranno ucciderlo perché di quel fiore il mondo ignora l’esistenza, perché non si vede, non è colorato, non è alto nel suo stelo, non è circondato da api giocherellone; quel fiore vive non so come sotto la pietra del fuoco. Vive, e non si vede. 10 coincidenze fanno un fatto, ma restano pur sempre coincidenze. Per questo continuo a osservare ridendo, e tutta la confusa delusione, che respira in silenzio dentro al petto, non si fa notare. È una scelta non mostrarla. È una scelta nasconderla, col sorriso. Come la lava col suo fiore.

Stop al televoto! (1) (Che rubrica ragazzi!)

Ho pensato (eccome se ho pensato!) di inventare (che idee!) una nuova rubrica che vi terrà compagnia tutti e dico tutti i lunedì da qui a quando mi andrà, chiaramente, come tutto ciò che scaturisce dalla mia testa. La continuità mi appartiene soltanto finché è legata al divertimento nello scrivere quello che scrivo, quindi non vi stupite se da un giorno all’altro, che so, smetterò di aggiornare la Stanza e deciderò di dedicarmi anima e (soprattutto) corpo al Bungee jumping. In attesa di conquistare il mio primo oro olimpico per il salto con l’elastico dai ponti aquilani, la rubrica si chiamerà Stop al televoto! e sarà una fedele riproduzione della classifica ufficiale dei CD (con un saltello ai libri) più venduti della settimana, ovviamente vista (ma che ve lo dico a fare) attraverso il ben noto (al mondo) sguardo ironico che m’appartiene. Quindi, signore e signori, sono lieto di darvi il benvenuto alla prima puntata (che emozzziòne!) di Stop al televoto!
Partiamo dai dischi. Ci soffermeremo soltanto sui casi, come definirli, più interessanti (non vi aspettate che stia lì a spadellarvi 100 posizioni perché se no facciamo peggio di Miss Italia, e poi mi dite che sono prolisso, e non va bene). In 15esima posizione c’è Bonanno Roberta che, dopo aver associato per un quarto d’ora ad una mia compagna di classe delle elementari, invece scopro essere la Roberta di Amici, che vedrei volentieri a vendere i formaggi in piazza. Visto che la mia mente non riesce a figurarsi un solo individuo procedere verso un negozio di CD qualunque e chiedere quello di Bonanno Roberta mi tocca fare un appello. Se qualcuno l’ha acquistato alzi la mano e tiri fuori le palle, senza vergognarsene; noi vogliamo sapere perché l’ha fatto. Perché, eh?! Alla 11 leggo Gigi e mi si ferma il cuore, poi leggo D’Agostino e mi sento subito meglio. Per un istante ho tremato. Ma saliamo alla 9 (il best of di Biagio Antonacci lo salto a piè pari, sarò libero di fare come mi pare no?) e troviamo i vincitori di X-Factor, gli Aram Quartet che domenica scorsa sono stati avvistati al santuario di Medjugorje a ringraziare la Madonna. È inspiegabile infatti la loro ottima posizione in classifica dopo che la Sony ha deciso di lanciarli col, devo dire nuovissimo, singolo Per Elisa. L’hanno cantata 497,6 periodico volte a X-Factor; un inedito era chiedere troppo? Alla 8 un altro prodotto di Amici, dal punto di vista delle vendite e della popolarità come nessuno prima di lui aveva saputo fare, Marco Carta che, dopo aver esordito direttamente alla numero 3 è rimasto per 7 settimane in top ten. Sì, sta venducchiando il ragazzo. Tralasciamo i sei grandi vecchi che lo precedono nell’ordine: Vasco Rossi, Giovanni Allevi, Madonna, Coldplay, Jovanotti e Ligabue per soffermarci sulla regina della classifica da oltre 5 settimane. Voi direte: Whitney Houston? No. Mariah Carey? No. Karina Cascella? No. Al primo posto c’è Giusy Ferreri col suo ep (6 canzoni) Non ti scordar mai di me, che non avrà vinto X-Factor, ma, signori miei, ha venduto 150mila copie in poco più di un mese, disco di platino, e la vita è cambiata. Le sue ex colleghe dell’Oviesse la ricordano sempre allegra e canterina mentre in cassa batteva abitini scadenti e dai brutti colori, chissà perché invece lei le sue ex colleghe non le ricorda più. Brava Giusy! Chiudiamo con qualche caso umano sparso qua e là. Continua a dominare (?) Anna Tatangelo che col suo Mai dire mai – Sanremo edition rientra al 58esimo posto. Farà vomitare, ma una cosa è certa, vende più lei di Gigggi suo. Povera Anna, accusata per tutto questo tempo di essere un’approfittatrice quando in realtà è lui che se l’è incollata per la gloria. Fatemi chiudere col vero Re di tutte le classifiche, grande successo infatti per il nuovo album di Luca Dirisio, 300 all’ora, che dalla 64esima posizione dopo una settimana crolla alla 99esima. Andate tutti immediatamente nei negozi ad acquistare il CD di Dirisio, forza! Quanto è vero che mi chiamo Matteo sosterrò il cantautore vastese con tutti i mezzi che posseggo. Io ne ho acquistate 52 copie, ed è grazie a me che occupa quel posto. Forza, facciamolo salire! Luca, 300 all’ora sì, ma in retromarcia!
Passiamo ai libri, ma facciamo presto. Primo Paolo Giordano, l’ormai arcinoto 26enne prodigio della narrativa italiana, vincitore del Campiello opera prima e dello Strega col suo La solitudine dei numeri primi. Lo sto leggendo in questi giorni, scorre che è una meraviglia, forse pure troppo, come l’acqua sotto la doccia; non è male comunque. Secondo L’eleganza del riccio, che io voglio e dico voglio e voglio leggere. Gomorra scende al quinto posto (in classifica da 2 anni), scende anche Faletti alla 10 con la sua ultima cagata. Mozzategli le mani, tappategli la bocca, impeditegli di scrivere ancora, vi prego! Continua a vendere tantissimo Fabio Volo alla 15 e alla 20, un giorno forse mi deciderò a leggere qualcosa di suo, per ora proprio non ce la faccio. Soffermiamoci sulla narrativa italiana in cui troviamo al 9no posto Andrea De Carlo, col suo splendido Durante (sì, sono di parte, però è bello davvero). Dacia Maraini alla 10 mi perdonerà se non la leggerò mai più dopo l’indigestione che mi ha provocato il suo orribile Bagheria, che ho dovuto ingurgitarmi come compito a casa. Poi va be’ c’è Camilleri con 25 libri in classifica. Da notare il non ripetuto successo di Pulsatilla che probabilmente si aspettava molto, ma molto di più dopo il successone della sua Ballata delle prugne secche e invece Giulietta Squeenz bazzica le zone torbide della classifica, 129esima in quella generale e 24esima in quella italiana. Sarà che quell’italiano su 10 che legge più di un libro all’anno (gli altri 9 meno di zero) si sarà finalmente rotto i maroni di spendere quei tanti soldini per ritrovarsi tra le mani un rilegato di puttanate che non fanno ridere?! Con questo psicosociologico interrogativo chiudo Stop al televoto! (1), spengo il jingle del Trash week end, e vado a bermi 2 litri di acqua Guizza (dio quante cose che devo fare!). Se avete qualcosa da aggiungere fate vobis; Stop al televoto! torna (se torna) lunedì prossimo. Ciao!

Trash week end (11) (Ridate le mutande a Paola!)

Ieri giornata fuori. Alex si è fatto duecento milioni di chilometri per venirmi a trovare e queste sono cose che mi commuovono. Ho aiutato Luca e Niccolò a riempire il gran furgone di tutto quello che c’era nella loro casa, perché vanno via. E questa è un’altra cosa che mi commuove, però è malinconica stavolta la sensazione. Oggi è tornato il sole, ma tanto nel pomeriggio tuonerà, si sa; e poi è un sole silenzioso e io comincio a tentennare, come al solito. Comunque oggi è sabato e domani non si va a scuola… e allora, ci siamo. Signore e signori Trash week end (11), vai col jingle!
Cominciamo con una news di MrPixel che ho ritrovato tra vecchi PVT e che, ahimè, per mia sbadataggine, la settimana scorsa non ho inserito. Cristiano Ronaldo sta tentando di emulare Michael Jackson, però all’inverso. Guardate (alla fine del post) come è diventato nero, nero, nero, è diventato nero, come un carbon. Che qualcuno lo schiodi da quel lettino perché se no tra poco si sgretolerà al sole come un biscotto dimenticato nel fornetto.
Miya, che vi ricordo essere il nostro vicedirettore, si lamenta un po’ per via del fatto che l’estate sembrerebbe boicottare il TWE, considerata la penuria di trash news, però lui, che è uno che lavora a un certo livello, me n’ha segnalate comunque 569. Tranquilli, ho fatto una selezione cattivissima.
Cominciamo con Paola di Uomini e Donne. La prorompente tronista napoletana (ma poi ha scelto? Se sì, le ha detto di sì? Se sì (ma anche se no) chi? Qualcuno mi aggiorni, ché da notti non chiudo occhio) denuncia un furto in casa. A quanto pare un ladruncolo si sarebbe introdotto nell’abitazione dell’artista partenopea, tra l’altro in un momento in cui era piena zeppa di amici e parenti, e avrebbe sottratto dallo stendibiancheria un paio di mutandoni slargati di quando era grassa. Miya, però, prega il suo pubblico di andarci coi piedi per terra perché lui, che è attento conoscitore della trash tv defilippiana, sa bene che Paola abita al terzo piano (ci puoi dare anche l’indirizzo per favore, così suoniamo al campanello e, quando apre, le scaraventiamo con gran violenza una cesta di fichi d’india in faccia?) e quindi, a meno che un folle abbia deciso di arrampicarsi al terzo piano per fregarsi le mutande di Paola con tutta la famiglia in casa, la sua sembrerebbe solo una trovata pubblicitaria nel tentativo di far parlare nuovamente di sé, quando gli occhi di tutti, da mesi ormai, sono puntati sulla storia di Karina e dell’oblungo oggetto rimastole incastrato nel didietro, sua acerrima nemica nonché abilissima a fregarlesi il fidanzato Sasi.
Katie Holmes, la piccola e ingenua, dal visino dolce e candido Joy Potter di Dowson’s Creek, da quando è diventata la signora Cruise, si è rovinata la vita. Dopo aver dovuto sopportare gustose degustazioni di placenta, interminabili seminari di Scientology, ecco che arriva la botta finale, costretta a convivere sotto lo stesso tetto con la madre di Tom, Mary Lee, la sorella Cass e figli, i due figli adottati con Nicole Kidman durante il loro infertile matrimonio, Isabella di 15 anni e Connor di 13, e altre due sorelle di Tom. Stufa di questa situazione e approfittando dell’imminente trasloco nell’iperlussuosa villa sulle colline di Beverly Hills (quella vicino alla mia, così, per orientarvi), la mansueta Katie, col consenso del nano Tom, ha messo tutti alla porta. Ora mamma Cruise e la famiglia della sorella vivono in un appartamento sull’Hollywood Boulevard. Un’altra famiglia finita per strada. Mi sento così vicino al loro dolore. Katie, sei stata persino più terribile di quando hai lasciato Pacey sul ponte della baia, e sei corsa via.
Hadrien e Camomille sono partiti ieri per un viaggio a piedi di 1200 km, della durata di quattro mesi, che attraverserà la Francia. Hadrien è un ragazzo di appena 17 anni, diplomatosi lo scorso luglio. Camomille è la sua migliore amica, una mucca di 18 mesi. Hanno in comune l’amore per la vita all’aria aperta e il piacere di gustare l’erba che cresce nei campi. Hadrien ha deciso di partire con soli 2 chili di riso, senza cellulare, ma con una carta di credito in caso di emergenza. I due troveranno comunque ristoro presso artigiani e fattori, amici dei genitori di Hadrien. Che carini, loro. Una sorta di Belle e Sebastien del 2000. Io li odiavo, m’innervosivano, lui e quel canaccio bianco, Miya a quanto pare invece era loro grande fan, e starebbe pensando di scrivere un saggio comparativo sulle due storie, al punto da intimarmi di non copiargli l’idea: “Quasi quasi ci scrivo un libro. IO ci scrivo un libro… non rubare le idee te! Va be’ che tanto avrai da fare con negozi alimentari numerati…” (per chi non lo sa il mio nuovo libro si chiamerà Supermarket24. Simpatico il ragazzo, eh?!)
Chiudiamo le news di Miya con un’asta di beneficenza di quelle che ci fanno tanto ridere. Infatti a Derby, nell’Inghilterra centrale, alla modica cifra di 4.500 sterline, circa 5.700 euro, sono state battute un paio di culotte appartenute alla regina Vittoria e datate 1890. L’acquirente è un anonimo signore canadese, che ha fatto sapere di aver da sempre adorato la sovrana. A volersi sbarazzare delle culotte è stata una famiglia britannica che ha dichiarato: “Stiamo rimodernando il salotto e abbiamo intenzione di eliminare il camino, dove per tutti questi anni sono state appese”. Dev’essere stato eccitante per la Befana scaricare dolciumi nelle sexy mutandine della regina Vittoria.
Ma avete visto com’è ridotta Madonna? C’è chi parla di accumulo di stress in vista del nuovo tour mondiale, chi dell’ennesima delusione amorosa che ha beccato dal rapporto con Guy, chi addirittura di malattia. Così, venerdì notte, è stata avvistata dai paparazzi nelle strade di New York mentre si recava ad un meeting di Kabbalah. Ragazzi, fatevene una ragione, è umana anche lei e, anche se non lo fosse, quel che è certo è che si sta disfacendo. Tutto si distrugge. Il tempo agisce sulla materia e lentamente, che si tratti di anni, secoli o millenni, s’impadronisce di ogni molecola, la modifica e la rende parte della natura, della terra, del mare, dell’aria. Ecco che delle sue iniziali fattezze non c’è più traccia. Probabilmente ci metterà più di un blocco di 3 metri per 6 di plastica, però a questo punto mi sento di dire che anche Madonna è biodegradabile. Maddy, 50 anni sono fifty e cominciano a pesare, comunque va detto che in quella foto non è che sia uscita proprio benissimo!
Trash week end vi saluta e vi dà appuntamento a settimana prossima. Voi godetevi il sole e il mare anche al posto mio, che pure quest’anno neanche col binocolo giocattolo con le diapositive finte dentro. Tornate a trovarmi belli neri neri da far invidia a Cristiano Ronaldo e, se avvistate qualche vip supertrash, non esitate a scrivermi. Ciao!