Stop al televoto! (1) (Che rubrica ragazzi!)

Ho pensato (eccome se ho pensato!) di inventare (che idee!) una nuova rubrica che vi terrà compagnia tutti e dico tutti i lunedì da qui a quando mi andrà, chiaramente, come tutto ciò che scaturisce dalla mia testa. La continuità mi appartiene soltanto finché è legata al divertimento nello scrivere quello che scrivo, quindi non vi stupite se da un giorno all’altro, che so, smetterò di aggiornare la Stanza e deciderò di dedicarmi anima e (soprattutto) corpo al Bungee jumping. In attesa di conquistare il mio primo oro olimpico per il salto con l’elastico dai ponti aquilani, la rubrica si chiamerà Stop al televoto! e sarà una fedele riproduzione della classifica ufficiale dei CD (con un saltello ai libri) più venduti della settimana, ovviamente vista (ma che ve lo dico a fare) attraverso il ben noto (al mondo) sguardo ironico che m’appartiene. Quindi, signore e signori, sono lieto di darvi il benvenuto alla prima puntata (che emozzziòne!) di Stop al televoto!
Partiamo dai dischi. Ci soffermeremo soltanto sui casi, come definirli, più interessanti (non vi aspettate che stia lì a spadellarvi 100 posizioni perché se no facciamo peggio di Miss Italia, e poi mi dite che sono prolisso, e non va bene). In 15esima posizione c’è Bonanno Roberta che, dopo aver associato per un quarto d’ora ad una mia compagna di classe delle elementari, invece scopro essere la Roberta di Amici, che vedrei volentieri a vendere i formaggi in piazza. Visto che la mia mente non riesce a figurarsi un solo individuo procedere verso un negozio di CD qualunque e chiedere quello di Bonanno Roberta mi tocca fare un appello. Se qualcuno l’ha acquistato alzi la mano e tiri fuori le palle, senza vergognarsene; noi vogliamo sapere perché l’ha fatto. Perché, eh?! Alla 11 leggo Gigi e mi si ferma il cuore, poi leggo D’Agostino e mi sento subito meglio. Per un istante ho tremato. Ma saliamo alla 9 (il best of di Biagio Antonacci lo salto a piè pari, sarò libero di fare come mi pare no?) e troviamo i vincitori di X-Factor, gli Aram Quartet che domenica scorsa sono stati avvistati al santuario di Medjugorje a ringraziare la Madonna. È inspiegabile infatti la loro ottima posizione in classifica dopo che la Sony ha deciso di lanciarli col, devo dire nuovissimo, singolo Per Elisa. L’hanno cantata 497,6 periodico volte a X-Factor; un inedito era chiedere troppo? Alla 8 un altro prodotto di Amici, dal punto di vista delle vendite e della popolarità come nessuno prima di lui aveva saputo fare, Marco Carta che, dopo aver esordito direttamente alla numero 3 è rimasto per 7 settimane in top ten. Sì, sta venducchiando il ragazzo. Tralasciamo i sei grandi vecchi che lo precedono nell’ordine: Vasco Rossi, Giovanni Allevi, Madonna, Coldplay, Jovanotti e Ligabue per soffermarci sulla regina della classifica da oltre 5 settimane. Voi direte: Whitney Houston? No. Mariah Carey? No. Karina Cascella? No. Al primo posto c’è Giusy Ferreri col suo ep (6 canzoni) Non ti scordar mai di me, che non avrà vinto X-Factor, ma, signori miei, ha venduto 150mila copie in poco più di un mese, disco di platino, e la vita è cambiata. Le sue ex colleghe dell’Oviesse la ricordano sempre allegra e canterina mentre in cassa batteva abitini scadenti e dai brutti colori, chissà perché invece lei le sue ex colleghe non le ricorda più. Brava Giusy! Chiudiamo con qualche caso umano sparso qua e là. Continua a dominare (?) Anna Tatangelo che col suo Mai dire mai – Sanremo edition rientra al 58esimo posto. Farà vomitare, ma una cosa è certa, vende più lei di Gigggi suo. Povera Anna, accusata per tutto questo tempo di essere un’approfittatrice quando in realtà è lui che se l’è incollata per la gloria. Fatemi chiudere col vero Re di tutte le classifiche, grande successo infatti per il nuovo album di Luca Dirisio, 300 all’ora, che dalla 64esima posizione dopo una settimana crolla alla 99esima. Andate tutti immediatamente nei negozi ad acquistare il CD di Dirisio, forza! Quanto è vero che mi chiamo Matteo sosterrò il cantautore vastese con tutti i mezzi che posseggo. Io ne ho acquistate 52 copie, ed è grazie a me che occupa quel posto. Forza, facciamolo salire! Luca, 300 all’ora sì, ma in retromarcia!
Passiamo ai libri, ma facciamo presto. Primo Paolo Giordano, l’ormai arcinoto 26enne prodigio della narrativa italiana, vincitore del Campiello opera prima e dello Strega col suo La solitudine dei numeri primi. Lo sto leggendo in questi giorni, scorre che è una meraviglia, forse pure troppo, come l’acqua sotto la doccia; non è male comunque. Secondo L’eleganza del riccio, che io voglio e dico voglio e voglio leggere. Gomorra scende al quinto posto (in classifica da 2 anni), scende anche Faletti alla 10 con la sua ultima cagata. Mozzategli le mani, tappategli la bocca, impeditegli di scrivere ancora, vi prego! Continua a vendere tantissimo Fabio Volo alla 15 e alla 20, un giorno forse mi deciderò a leggere qualcosa di suo, per ora proprio non ce la faccio. Soffermiamoci sulla narrativa italiana in cui troviamo al 9no posto Andrea De Carlo, col suo splendido Durante (sì, sono di parte, però è bello davvero). Dacia Maraini alla 10 mi perdonerà se non la leggerò mai più dopo l’indigestione che mi ha provocato il suo orribile Bagheria, che ho dovuto ingurgitarmi come compito a casa. Poi va be’ c’è Camilleri con 25 libri in classifica. Da notare il non ripetuto successo di Pulsatilla che probabilmente si aspettava molto, ma molto di più dopo il successone della sua Ballata delle prugne secche e invece Giulietta Squeenz bazzica le zone torbide della classifica, 129esima in quella generale e 24esima in quella italiana. Sarà che quell’italiano su 10 che legge più di un libro all’anno (gli altri 9 meno di zero) si sarà finalmente rotto i maroni di spendere quei tanti soldini per ritrovarsi tra le mani un rilegato di puttanate che non fanno ridere?! Con questo psicosociologico interrogativo chiudo Stop al televoto! (1), spengo il jingle del Trash week end, e vado a bermi 2 litri di acqua Guizza (dio quante cose che devo fare!). Se avete qualcosa da aggiungere fate vobis; Stop al televoto! torna (se torna) lunedì prossimo. Ciao!