Tommaso

Una donna va a riprendere il figlio a scuola, parcheggia l’automobile, dice all’altro suo figlio di 12 anni di aspettarla in macchina, scende dall’auto. Da quel momento inizia l’incubo, la scena più efferata di un film spietato, un nuovo immenso dolore per la mia città, L’Aquila.
La macchina si sfrena – da una prima ricostruzione si ipotizza che sia stato il ragazzo all’interno a togliere il freno a mano – acquista velocità, abbatte la recinzione e piomba nel cortile della scuola proprio nel momento in cui è popolato dai bimbi dell’infanzia, travolge sei bambini, che rimangono incastrati fra le lamiere della recinzione e la macchina. Le maestre li soccorrono e sono tuttora ricoverati in ospedale in condizioni piuttosto serie – prego per loro.
Tommaso, 4 anni, non ce la fa, muore nel tragitto dalla scuola all’ospedale.
La zia del piccolo ha voluto ricordarlo raccontando un dolce aneddoto: “Eravamo nel giardino di sua nonna, mi aveva portato a vedere tutte le nuove piantine. Era un animo puro, cercava sempre di intervenire per rasserenarci tutti. Quel giorno piangeva perché si era fatto male. Io non riuscivo a consolarlo e il suo dolore mi ha intristita. Lui l’ha notato e mi ha detto: “Zia, non preoccuparti. Non è niente”. A quel punto ha subito smesso di piangere”.
Un bambino di 4 anni muore in un giorno qualunque, travolto da un’automobile senza controllo mentre gioca coi suoi compagni a scuola. Come si può trovare una giustificazione a un evento così assurdo, inconcepibile?!
Un enorme abbraccio alla sua mamma e al suo papà. Tutta la popolazione dell’Aquila si stringe attorno a voi. Mi dispiace tanto.

 

17 maggio

Oggi è il 17 maggio ed è la giornata scelta in tutto il mondo per fare una riflessione su quanto sia importante lavorare contro l’omobitransfobia.
Quando ho pubblicato La famiglia X non avevo la minima idea dei km che questa piccola storia sarebbe stata capace di percorrere sulla strada dei diritti. Del passaparola straordinario che ragazzi e ragazze avrebbero innescato e che continua tuttora a sorprendermi. Dell’affetto che i media gli avrebbero donato, una fra tutte Oriana Picceni che scrive su Style:
“Una lettura da condividere assolutamente. Perché tra queste pagine, attraverso la storia di Michael si racconta come la famiglia, quella vera, sia il luogo dove ci sono amore e calore. Dove ci si sente accuditi e al sicuro. Tredici anni e due genitori spacciatori non sono certo le fondamenta per una vita tranquilla, ma Michael saprà ritrovare serenità e fiducia attraverso l’affetto dei suoi nuovi genitori affidatari, due papà, Enea e Davide.”
Mi emoziona guardare il mio librino e pensare che lentamente e in silenzio stia accendendo piccole luci di riflessione nei suoi giovani lettori. E mi emoziona tanto che tutto questo non dipenda più da me.

Tornare a Orte

Orte per me significa tornare.
Il ritorno ha a che fare con emozioni di bellezza. Si torna in luoghi amici. E Orte per me significa Stefania e Giuseppe della Libreria Gorilla & Alligatore, due persone davvero speciali che spero possiate avere l’occasione di conoscere, chissà.
C’eravamo io, a parlare del Violino di Filo, ed Eliselle, in libreria col suo nuovo romanzo Il collegio, uno storico per ragazzi che sto divorando.
Eliselle ha una storia editoriale e personale che per certi versi è molto simile alla mia, ed è forse per questo che ho iniziato a seguirla e poi ad apprezzarla. L’ho definita durante l’incontro una scrittrice rara, perché non gliene frega niente delle logiche di mercato, delle imposizioni, delle convenienze. Ha fatto una gavetta estenuante e lunghissima. Scrive di ciò che sente davvero, e non si preoccupa di dover piacere a qualcuno, per esempio strizzare l’occhio a quella fetta di pubblico che aveva apprezzato il suo precedente romanzo.
Macché, ogni volta torna in libreria e stupisce tutti con un libro completamente diverso e inaspettato. (Prepariamoci a un’altra sorpresa!) E poi c’è una cosa di lei che apprezzo tanto: la sua preparazione. Non lascia nulla al caso, e pure se si muove su generi differenti, riesce sempre a risultare credibile e a utilizzare il giusto registro per il tipo di libro che sta scrivendo. Insomma, leggete Eliselle!
Ci siamo divertiti pur parlando di temi forti: il terremoto io e la guerra lei, ed è stato bello, mentre raccontavamo i nostri romanzi, vedere sui volti delle persone, anche su quelli dei giovani lettori fra il pubblico, l’espressione colpita che lasciava il posto a un bel sorriso sempre pronto a spuntare.
Grazie a Stefania e Giuseppe per l’ospitalità – tutte le volte che esce un mio libro mi invitate a presentarlo, e questo per me significa moltissimo. A Stefania va un doppio grazie anche per tutti i consigli di lettura che mi ha dato.
[Ho portato con me: Un bel giorno sarà estate, di Giovanna Amato; Il liceo, di Alessandro Berselli; L’anima degli altri, i primi racconti di una già straordinaria 24enne Alba de Céspedes; Il caos da cui veniamo e Sul lato selvaggio, di Tiffany McDaniel di cui avevo letto L’estate che sciolse ogni cosa (sempre su consiglio di Stefania), che mi ha segnato per storia e scrittura.]
Un grazie anche ad Eliselle per la domanda cattiva sul finale, quando mi ha chiesto se ci fosse – eccome se c’è! – un libro brutto, di quelli che magari non riesci a terminare, che non ti spieghi proprio come mai lo abbiano pubblicato. Ebbene sì, ma per scoprire il titolo, e anche per godere del mio cinico entusiasmo nel rivelare il libro brutto, ma brutto che ho letto fino alla fine con una fatica che non sto a dirvi, dovete guardare gli ultimi minuti della diretta sulla pagina Facebook della libreria.
Ne vale la pena.

Il segreto della lavatrice

Nel corso dell’incontro con le classi di scuola primaria dell’Istituto Comprensivo Francesco Berni di Lamporecchio, un bimbo mi ha domandato: Ma tu quanto tempo scrivi in un giorno? E non ti distrai?
Allora ho raccontato loro un aneddoto che li ha fatti sganasciare dalle risate. Non ci potevano credere.
“Scrivo per tutto il tempo in cui la lavatrice fa il suo lavaggio del cotone, quello lungo. Ci metterà tre ore a finire. E quel rumore quando gira: DRRRRRRR mi ricorda che devo lavorare e che non posso alzarmi finché non finisce.
È un patto di sangue fra me e la lavatrice. Tu lavi e io scrivo!”
Non riuscivano a smettere di ridere, con le lacrime agli occhi, belli come il sole.
Grazie bambini per aver letto Il violino di Filo, per non aver mai smesso di farmi domande, per avermi dato fiducia, per avermi regalato i vostri sorrisoni, le vostre curiosità, la luce che accende i vostri occhi, e per avermi fatto dono di tre bellissime raccolte di vostri disegni di scene del libro che vi sono piaciute.
Ah, la cosa della lavatrice… È tutto vero.

Il potere delle storie – Orte

 

Sono in partenza per Orte. Stasera vi aspetto col Violino di Filo alle 17:00 presso la Libreria Gorilla & Alligatore (una delle mie carissime librerie del cuore) insieme a Eliselle, che presenterà il suo nuovo romanzo Il Collegio.

Corro a prendere il treno. A dopo! 🙂

IC Francesco Berni – Lamporecchio (grazie!)

Ieri ho trascorso una mattinata fantastica all’Istituto Comprensivo Francesco Berni di Lamporecchio, delizioso comune in provincia di Prato. Ho incontrato 3 classi terze e 3 classi seconde di scuola secondaria di primo grado che hanno letto e riflettuto sulla Famiglia X.

Grazie ai ragazzi e alle ragazze per l’accoglienza calorosa, per il lavoro che avete fatto a partire dal mio libro, per le vostre riflessioni, per gli spunti, per le domande, per aver giocato con me, per esservi raccontati; grazie ai prof e alle prof, alla Dirigente; grazie a Lucrezia per l’impegno prezioso in biblioteca e per aver voluto e organizzato questo momento insieme così bello. Ma ancora grazie a voi, cari ragazzi e care ragazze, per me è stato un immenso privilegio.

Se penso che certi personaggi politici sono terrorizzati all’idea che il tema della genitorialità omosessuale entri nelle scuole, scusate, ma mi viene da ridere, e tiro un sospiro di sollievo all’evidenza che la scuola è molto (ma molto) più avanti della politica italiana.
Ci rivediamo lunedì col Violino di Filo insieme a 6 classi di primaria! Insomma, una scuola che di certo non potrò mai dimenticare!

Intervista con David Faltoni

David Faltoni mi ha invitato nella sua trasmissione per una lunga intervista. Abbiamo parlato del Violino di Filo, ma anche di giustizia sociale, identità, diritti.
Una chiacchierata che ho molto apprezzato e che potete recuperare cliccando QUI.
Segnalo anche il pezzo uscito su Alò Web TV. Visto che siamo vicini di casa – io a Firenze e la TV ad Arezzo – mi sa proprio che ci rivedremo presto dal vivo, che è molto, molto più bello!

“Scrivere storie per ragazzi” – il mio corso

Con grande emozione vi comunico che a maggio avrà luogo il mio corso di scrittura creativa “Scrivere storie per ragazzi” presso la splendida Alice Storyteller in via de’ Pucci a Firenze, e anche in modalità a distanza online!

L’ho pensato come un percorso laboratoriale – scriveremo tanto insieme e, perché no, magari insieme pubblicheremo qualcosa – ed è indirizzato a chiunque nutra la curiosità e la passione per la scrittura, e la scrittura per ragazzi, e voglia mettersi alla prova per raggiungere un risultato. Metterò a disposizione di tutti i partecipanti gli insegnamenti che la mia esperienza editoriale mi ha fatto trovare sulla strada di questi miei primi 15 anni di scrittura appassionata.

Ringrazio Mara Temperelli per la fiducia riposta nei miei confronti.

Due info importanti.

1. Coloro che si iscrivono entro il 2 maggio beneficiano dell’EARLY BIRD1f9a9.png di Alice, e avranno uno sconto del 20% sul totale del corso;

2. Seconda info che mi piace tantissimo: Alice è attrezzata per consentire di seguire i corsi anche a distanza, perciò ci si può iscrivere anche da fuori Firenze. Sarà mia cura permettere a tutti gli studenti di vivere l’esperienza senza limitazioni.

Per tutte le info sul corso: date, orari, costo, modalità di iscrizione cliccate QUI.

Scriviamo insieme!

Respect

Non immaginate la gioia che ho provato nel leggere le parole che l’Istituto Comprensivo San Donato di Sassari ha scritto sul proprio blog dopo l’incontro insieme.
Le ho lette per caso adesso, dopo quasi un anno, e sono qui a casa, col batticuore, che rido da solo.
ll giorno tanto atteso dalla 1C della scuola secondaria di primo grado di via Forlanini è arrivato.
L’incontro fiume con lo scrittore Matteo Grimaldi è stato divertente e arricchente per tutti i partecipanti, grandi e piccoli.
Il timido incipit di qualche giorno fa “Non mi vengono in mente molte domande” è esploso in 36 curiosità che non hanno trovato impreparato il Prof.Grimaldi, nonostante la spiazzante fantasia e vivacità della 1C.
Ora aspettiamo di leggere “Il violino di Filo”, che Grimaldi ha pubblicato con Giunti la settimana scorsa, e speriamo che l’invito della 1C “Ti aspettiamo a Sassari di persona” (“e ti portiamo a La Maddalena e nella spiaggia di Cani Malu”) possa concretizzarsi presto!
Grazie a Matteo Grimaldi per averci regalato svariate ore tra interventi divertenti e profondi e per averci permesso di parlare di omofobia con cognizione di causa e delicatezza.
[? L’estate si avvicina, e La Maddalena e la spiaggia di Cani Malu ci aspettano!]