La famiglia X alla #BCBF17

eccolo, finalmente!

Eccomi di nuovo qui e non per demolire l’ennesimo capolavoro di Murakami, che sarà ricordato dai posteri come lo scrittore più bravo del mondo, nonché il collezionista di similitudini acquatiche (scusate, ma una buona parola su Murakami la devo dire per contratto), ma per darvi la lieta novella. Il mio nuovo libro è uscito e sta finalmente raggiungendo le librerie.
Si intitola La famiglia X e lo ha pubblicato Camelozampa. (E io sono al settecentesimo cielo.)

Ultimamente, e con ultimamente si intendono gli ultimi, tipo, sei anni, non mi si vede molto su queste pagine, ed è vero che ogni volta che pubblico un nuovo articolino esordisco con la promessa che lo farò più spesso. Lo dico anche oggi, e aggiungo che stavolta è diverso, ma voi ascoltate l’altro me: non vi fidate, e pigiate il pollicione della pagina FB. Lì vi garantisco che saremo molto più connessi, pure troppo!

Torniamo al libro!

Ho avuto l’incredibile opportunità di presentarlo in anteprima durante la scorsa Bologna Children Bookfair, che è finita da una mese e io ho appena cominciato a riprendermi.
C’ero già stato due anni fa da visitatore, ma in veste di autore è un’altra faccenda, non foss’altro che per gli infarti multipli da gestire durante la presentazione, dietro a un tavolo con sopra le copie del romanzo. Non facevo che accarezzarle, con lo sguardo ebete di chi le vede per la prima volta, mentre la sala si riempiva al punto che non potevo credere ai miei occhi.

aiuto!

Andava tutto benissimo. Io mi sentivo completamente calato nella parte dell’autore serio di fronte al proprio pubblico numeroso e conquistato. Avrei voluto che quel momento non finisse mai, finché un braccio si è issato fra la folla e una voce ha parlato:

Che cosa direbbe Madre se ti vedesse ora?

Ecco, io non lo so cosa avrebbe detto Madre. Probabilmente avrebbe tentato una manovra di boicottaggio dell’evento dirottando tutti verso qualche saletta diametralmente opposta alla mia, con la promessa di lasagne e cotolette panate. Ma una cosa l’ho capita immediatamente: c’era una star in sala e quella star non ero io. Allora ho lasciato a lei il palco, se lo meritava dopo anni di micro post su Facebook. E così mi sono divertito a raccontare qualche aneddoto di Madre dal vivo. Non mi era mai capitato di portarla fuori dalla sua dimensione social, in cui è amatissima, e ho scoperto che le persone ridevano con le lacrime. Mi sono sentito rassicurato: se dovesse andar male tutto il resto, il cabaret è dietro l’angolo.

Dopo l’evento siamo corsi alla premiazione dello Strega Ragazze e Ragazzi, condotta da Loredana Lipperini.
Abbiamo fatto un tifo sfegatato per la nostra Gaia Guasti, anche lei della Camelofamiglia, che ha scritto una storia così bella che è finita in finalissima:  Maionese, ketchup o latte di soia. Non ha vinto, ma farne parte, in certi casi, conta molto più che vincere.

con i miei navigatori satellitari

E poi in giro per gli stand insieme a Niccolò e Simone, che ringrazio per avermi accompagnato, per accompagnarmi sempre, in verità. Senza di loro, col mio senso dell’orientamento sarei finito in Guatemala ad allevare iguane, con la camicia nuova nuova presa per la presentazione.

Se non siete stati mai alla BCBF, dovete andarci!
Quando si parla di editoria per ragazzi, quella non è una fiera, è LA fiera per eccellenza. Un’onda anomala di colori, progetti, positività, ma soprattutto di entusiasmo: degli editori che lavorano con passione e professionalità, degli illustratori, ansiosi di incontrare chi può dare forma e sostanza alle loro tavole, degli addetti ai lavori alla ricerca di idee. Insomma, alla BCBF non ti viene proprio la tentazione di ricominciare coi soliti discorsi sull’editoria che non funziona, i lettori che diminuiscono, gli addetti ai lavori che lavorano male.
Quando ho visto le mie editrici commuoversi per il calore e il successo con cui sono state accolte le loro novità, mi sono detto: ok Matte, sei nel posto giusto, un posto bellissimo, una casa di storie.

A questo punto muoio dalla voglia di farvi conoscere Michael (si pronuncia Micael, non Maicol; mi raccomando, perché potrebbe iscrivervi nella sua lista nera assieme alla professoressa d’inglese Hortensia Smith), e tutti i personaggi che ho accudito e sopportato (qualcuno farebbe perdere la pazienza a un Guru) per due anni di lavoro durissimo, emozionante, stancante, talvolta demotivante, e poi di nuovo eccitante.

Amici, questo librino è bellissimo, e per un autore trovarsi ad affermarlo all’uscita con la convinzione che sento io adesso è davvero l’obiettivo principale, prima ancora che arrivare alla gente. Il merito lo divido, con indescrivibile gioia, con tutte le persone che hanno dato il proprio contributo perché La famiglia X nascesse quanto più sincera, profonda, ben scritta, coerente e giusta per tutti voi che darete fiducia a me e alla mia nuova storia. Se pensate che i libri li scrivano gli autori nelle proprie camerette e poi vadano in stampa, per fortuna vi sbagliate. È grazie al lavoro di staff infaticabili e quasi mai nominati che i libri arrivano nelle librerie belli come sono (quelli belli).
Dedicherò un post a raccontarvi come La famiglia X è nata e come è diventata quella che è, cosa è successo in questi due anni e tutti i rischi che abbiamo corso. E proverò a ringraziarvi tutti, uno per uno, voi che mi avete dato una mano, ve lo devo.
Scrivere un libro è quasi sempre una missione impossibile, che poi per qualche motivo spesso difficile da spiegare va in porto.

Visto che siamo in tema di illustrazioni, consentitemi di fare soltanto un nome: Annalisa Ventura.
Quando le mie editrici mi hanno mostrato l’immagine di copertina, ho avvertito uno scossone e un brivido. Era la prima volta che vedevo, senza peraltro esserne minimamente preparato, i miei personaggi, le loro espressioni e, quel che ho trovato da subito incredibile, i loro sentimenti. Annalisa Ventura lavora con i più grandi editori italiani, ed è bravissima, e non lo scopro di certo io. A lei va un grandissimo grazie.

Chiudo questo post con un’emozione ulteriore.
Io e Michael siamo felici di incontrare i lettori, e diciamo pronti, anche se non è vero. Rompiamo il ghiaccio sabato (dopodomani) alle 17:00 nella libreria Giunti al Punto di Firenze, in via Guicciardini, e poi sarà la volta della libreria Cuccumeo, in via Meyer, che ci ospiterà mercoledì 10 maggio alle 18:00.

Tenete d’occhio il calendario degli incontri sul sito di Camelozampa che (magicamente) si aggiornerà ogni volta che si aggiungeranno nuove date.

Direi che ci siamo! Leggete La famiglia X e ditemi la vostra, mandatemi anche le vostre foto col libro ché le mettiamo nella pagina.

A presto! 🙂

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