Non voglio discutere se siano o no colpevoli, 2 che poche ore dopo il ritrovamento della loro amica massacrata, vanno a comprarsi le mutandine sexy per fare i giochini erotici. Nemmeno se sia colpevole o no una che senza pensarci un minuto, accusa di omicidio quel poveraccio di Lumumba che non c’entrava nulla e quasi quasi noi italiani le crediamo.
Non fate di me un sadico ammiratore del dolore, che davanti alla TV ieri sera aspettava la proclamazione della loro colpevolezza con la stessa attesa che si prova per il goal al 90° della propria squadra preferita al posticipo di Campionato. Non ho seguito molto la faccenda, non mi piace la TV figuriamoci questa TV-tribunale. Non conoscevo bene le espressioni dell’imputata né i lineamenti dell’imputato, che credo di non aver visto mai prima di ieri sera. Quando hanno fatto il loro ingresso in aula, la telecamera si è paralizzata sulla ragazza. Perché non inquadrano mai quell’altro, mi sono domandato. Perché lei piangeva e i suoi non sono occhi comuni, ma occhi di mare e il suo viso è bellissimo, sembra un angelo. Ci si mette pure la bellezza, bingo! Tutti vogliono dire come sono andate le cose. Se a chiamarsi Amanda Knox fosse stata una grassona piena di nei pelosi e con 10 denti in tutto, dei quali 6 cariati e 2 devitalizzati, sfido chiunque a dire che il caso avrebbe avuto la stessa attenzione mediatica.
Quando il Giudice ha proclamato la loro innocenza, mi sono sentito spettatore di un film americano, non soltanto per la nazionalità della protagonista. Uno di quei film in cui all’ultima udienza si ribalta tutto: il presunto colpevole, sul quale pesavano decine di indizi, risulta innocente e qualcun altro diventa il colpevole definitivo. Ti senti sollevato perché tutto quadra e pensi: Giustizia è fatta!
Ieri è mancata proprio la seconda parte. I due ragazzi sono stati assolti per non aver commesso il fatto, quindi, per capirci, non è che le prove a loro carico non erano convincenti, come ho sentito dire, tutt’altro. Le prove raccolte hanno convinto la corte che loro non c’entrano niente. Assoluzione con formula piena = loro 2 non erano in casa al momento del delitto.
Vederli piangere abbracciati ai loro avvocati mi ha fatto sentire fortunato (non che dipenda dalla fortuna svegliarsi una mattina e ritrovarsi imputato di un omicidio a rischio ergastolo, in generale almeno. Però, se davvero sono innocenti, e a questo punto non dovrebbero esistere in nessuno di noi motivi per non pensarlo, beh allora la fortuna o la sfiga hanno contato di brutto). Poi sollevato perché quei 2 sono più piccoli di me e all’idea di trovarmi da innocente a dover vivere… lasciamo perdere che mi vengono i brividi al solo ipotizzarlo.
In questi 4 anni di carcere avranno costruito nella loro mente milioni di volte quei brevi istanti di verità alla fine del processo. Una fine che in un modo o nell’altro sarebbe arrivata e aveva una data. Ieri sera alle 21.50 si sono alzati e hanno ascoltato il loro destino. Da una parte la fine dell’incubo, la vita che riprende, il sole a qualunque ora. Dall’altra la fine senza appello: l’ergastolo. Ci pensate a cosa può significare trovarsi di fronte a un giudice che legge cosa ne sarà della vostra vita da qui in avanti, e per sempre?
Io quelli che urlano: Vergogna! a una corte che ha liberato 2 ragazzi non li capisco per 2 motivi.
– Siete degli investigatori voi e, dai vostri riscontri sul campo, sono risultati colpevoli? Avete letto tutte le carte del processo? Avete la facoltà di stabilire la colpevolezza di qualcuno e siete più attendibili di una vera procura?
– Mi piacerebbe vedere come vi sareste comportanti se al posto di quei 2 ci fossero stati i vostri figli, o fratelli o sorelle. Ma andate a vivere la vostra vita, a studiare, a lavorare, ad accudire mogli e mariti e figli e nipoti, a fare le faccende di casa, che coi processi delle vite degli altri non ci entrate proprio niente.
Poco sopra dicevo che al lieto fine cinematografico manca la seconda parte dell’americanata: la sostituzione del colpevole finto con quello reale, cosa che probabilmente non accadrà mai. Su questo mi sento in dovere di fare 2 riflessioni amare.
– Giustizia non è fatta per niente. Una ragazza è stata massacrata a coltellate e, come sempre più spesso accade nei delitti italiani, dopo anni di processi, indagini, udienze, interviste agli avvocati, tutto finisce e non si sa chi ha ucciso il poveraccio di turno. Possibile, mi chiedo io, che sia possibile (la ripetizione è voluta) massacrare qualcuno a coltellate in un appartamento di Perugia e riuscire a non lasciare nemmeno una traccia? Possibile, mi chiedo io, che sia possibile confondersi fra il DNA della vittima e l’amido di patata sul coltello trovato dagli inquirenti? L’amido di patata assomiglia vagamente per composizione chimica al DNA di una persona? Qualcuno per favore mi spieghi ‘sta cosa.
– Quel Guede è stato condannato presto presto a 16 anni di reclusione per essere complice del delitto, col rito abbreviato (cotto e mangiato, direbbe la Parodi prima di infilarsi in bocca l’indice sporco di uova battute con parmigiano e terriccio prelevato da sotto lo scarponcino di tuo marito tornato dalla caccia, e succhiarlo). Complicità significa la presenza di altre persone che suppongo, nella testa di chi l’ha giudicato, essere appunto Amanda Knox e Raffaele Sollecito. Non mi pare ci siano altri imputati. Poi viene fuori che i 2 non c’entrano niente. Un complice senza complici (che di anni ne sconterà forse la metà, e ne sono passati già 4). È come dire: La torta non l’hai mangiata solo tu, e quindi stai in punizione soltanto 16 giorni, però non esistono prove che l’abbia mangiata pure qualcun altro. Siamo all’assurdo. Come si dovrebbe sentire la famiglia Cherker?
[Un’altra cosa che non capisco, ma la metto fra parentesi quadre in grassetto, è l’indignazione americana all’eventuale giudizio di colpevolezza della ragazza (indignazione che non escludo possa aver influito sul verdetto). La giustizia italiana sarà anche pasticciona e contraddittoria, com’è stata definita dal Sun, ma prendere lezioni dagli Americani pure sulla giustizia, loro che dopo mezzo processo che è quasi sempre soltanto una formalità, friggono le persone come fossero anelli di calamaretti, mi pare veramente troppo.]
Comunque Albano Carrisi, noto col nome d’arte Al Bano, lo sapeva già e nessuno, come al solito, se l’è cacato di striscio.

28 risposte a “Qualche riflessione su Amanda Knox e Raffaele Sollecito. Su ieri sera, insomma”

  1. Avatar Luigi
    Luigi

    Sono d’accordo, si fanno troppi processi in TV e questo puo’ essere proprio un elemento negativo per una corte di assise che deve lavorare in pace. La Cassazione non avra’ questo problema. Comunque a tutti quelli che vogliano studiare il caso raccomando di leggere COME MINIMO le motivazioni delle 4 sentenze gia’ emesse (primo grado Amanda/Raffaele e primo grado Guede – che era anche sentenza di rinvio a giudizio per Amanda e Raffaele giudice Paolo Micheli, appello e Cassazione Guede) eppoi le 2 sentenze Cassazione che negarono scarcerazione ai 2, diario di Sollecito dal carcere, dichiarazioni di Amanda alla polizia e PM alle 1.45 e 5.45am in cui accuso’ Patrick e seguenti memoriali dal carcere dove confermo’ accusa, email di ricostruzione dei fatti mandata da Amanda agli “amici”, trascrizioni alcune parti del processo di primo e secondo grado con testimonianze chiave, perizia Conti/Vecchiotti da confrontare con argomentazioni giudice Micheli e corte assise presieduta da Massei. Si trova quasi tutto su internet. La sentenza di motivazione di questo appello sara’ anche molto interessante perche’ si vedra’ se andranno per la tesi dell’omicida Guede da solo (in palese contrasto con la sentenza passata in giudicato in Cassazione) o per omicidio compiuto da molti il che si scontrera’ con altri difficili passi logici alcuni dei quali detti sopra.

    1. Matteo
      Matteo

      Luigi, se non ti dispiace segnalo il tuo commento nel prossimo post.

  2. Avatar Luigi
    Luigi

    A me sembra un semplice errore giudiziario, quello di appello non quello di primo grado. Difficile dire da cosa sia motivato, forse solo pressione mediatica, ma ritengo che la sentenza di appello sara’ molto difficile da motivare e che verra’ probabilmente ribaltata in Cassazione (o rinviata a nuovo processo). La sentenza di primo grado (che ho letto) conteneva motivazioni molto solide e convincenti in oltre 400 pagine e dovra’ essere smontata … lavoro complicato visto che e’ sostanzialemente confermata da 3 altre sentenze tra cui una di cassazione (Guede). La “famosa” perizia (che ho letto) non ha negato che il profili di DNA fossero su coltello e gancetto (cosa ammessa anche dai due periti in aula … chissa’ perche’ nessuno lo dice) ma solo ipotizzato contaminazione che pero’ deve essere provata (il fatto dell’amido e’ irrilevante). Quindi non e’ cosi decisiva come sembra … i difensori lo vogliono far pensare, e’ il loro lavoro. Il profilo di Sollecito sul gancetto c’era e quello di Meredith sulla lama pure (anche se quest’ultimo era un cd low copy, bassa quantita’, e’ accettabile nei tribunali di molti paesi ed anche in Italia). La discussione vi fu anche in primo grado su questo punto della contaminazione e non venne provata bensi esclusa. Tale perizia non ha escluso o modificato altre prove scientifiche come il sangue/DNA misto di Amanda e della vittima in tre punti del bagno (incl. un cottonfioc) – quando la stessa Amanda sostiene che non c’era sangue nel bagno il giorno prima – ed il DNA misto di Amanda e Meredith in orme di piede nudo compatibili con Amanda trovate col luminol, sangue di Meredith in orma compatibile col Sollecito (nessuna di queste orme compatibili con Guede che ha lasciato orme di scarpe), le numerose prove di presenza di altri assassini oltre a Guede e altre prove non scientifiche, a cominciare dalle ripetute bugie dei due … indicative di una ricostruzione completamente falsa degli eventi, il fatto che Guede sostiene i due fossero nella casa (e non lo ha detto 2 anni dopo come molti sostengono ma pochi giorni dopo il suo arresto), le testimonianze della sigra Nara Capezzali, del Quintavalle, del Curatolo, della sigra Monacchia, della polizia postale e dei coinquilini, le prove di computer e telefonini che dimostrano le loro menzogne in ordine all’orario della cena ed il giorno dopo la loro sveglia alle 530am e non piu’ tardi come dichiarato, le contraddizioni in ordine a cio’ che trovarono nella casa, la dichiarazione di Amanda alla madre “io c’ero” e alla polizia, al PM e nei memoriali che lei c’era ed era stato Patrick, mezza menzogna visto che un uomo di colore c’era. Manca solo la foto che lei fosse in quella casa. Le sentenze di primo grado appello e Cassazione su Guede confermano che non uccise da solo e la presenza di terzi, non essendo stata trovata traccia di altri mentre ci sono tracce dei due, e’ ipotesi che non tiene. Perche’ i terzi avrebbero dovuto simulare un furto o camminare scalzi o pulire bagno e camere e corridoio che infatti furono sommariamente lavati come si capisce da molti elementi tra cui le strisciate di acqua e sangue rimaste sugli interni delle porte lavate?

    1. Matteo
      Matteo

      Ciao Luigi! Grazie per il tuo intervento. Sei informato, quindi il tuo commento acquista molto valore. Per quanto comunque i processi mi auguro si facciano ancora e soltanto in tribunale. Anch’io ho molti dubbi e i tuoi dettagli non fanno che avvalorarli.

  3. Avatar carlotto sirena
    carlotto sirena

    mi sembra che la giustizia italiana sia proprio ridicola!
    non solo su amanda e sollecito ma su tutti: assassi-
    ni condannati in primo grado per poi essere assolti
    in appello per avere ritrattato tutto, o c’è dell’altro?….
    Tra poco saranno tutti a spasso e allora i colpevoli
    dove sono? Inoltre, a parità di reato, c’è chi prende
    pochi anni perché pentito, chi se ne fa 30, chi viene
    assolto per insufficienza di prove o altro, a chi ven-
    gono applicate leggi cretine.
    Ma ci rendiamo conto? E oltre a ciò, gli artefici del
    male vengono pure osannati a discapito di quelli
    del bene.
    Il mondo cammina al contraro: non c’è educazione,
    rispetto per l’essere umano, non esiste morale.
    Stiamo precipitando in un vortice!
    Non ho parole! Non credo più a nulla ma solo a me
    stessa e voglio camminare con i miei sentimenti!
    Vergogna!

    1. Matteo
      Matteo

      Carlotto Sirena, sembra anche a me in effetti, e sembra a tutto il mondo che si fa grasse risate ammirando da lontano tutti i pasticci che combiniamo, a partire dalle indangini fino alle pene “personalizzate” a seconda di chi sia l’imputato e di chi sia figlio o amico o frequentante. Tu fai bene a credere solo in te stessa. Grazie per essere intervenuta!

  4. Avatar virtuale31
    virtuale31

    forse potrebbe essere l’incontrario .che magari si sono dette delle cose e dei particolari che non dovevano venire fuori.il lagali sanno fare il loro mestiere .quindi hanno pensato di dirlo volontariamente ,per fare vedere che ovviamente Sollecito e Amanda non avessero nulla da nascondere.la verita’ la sanno solo chi c’era in quella famosa notte.sicuramente ci sono molte contraddizioni in questo processo ,ed è molto probabile le verita’ dei fatti non verra’ mai a galla.l’unica cosa certa è che morta una ragazza che non ci entrava una cippa.

    1. Matteo
      Matteo

      Eh già, e quel che fa ancor più male: che non ha avuto giustizia. Mentre quei 2, colpevoli o no sono diventati delle star.

  5. Avatar virtuale31
    virtuale31

    spiegatemi una cosa,come mai sono scomparse 28 telefonate tra il 3 e 4 novembre del 2007.strano vero?
    http://www.lanazione.it/umbria/cronaca/2011/10/04/594172-quelle_telefonate_sparite.shtml

    1. Matteo
      Matteo

      Virtuale, ho letto l’articolo. E’ la prima volta che ne sento parlare, grazie per lo spunto interessante. Mi sembra strano che siano state fatte sparire. Capirei se avessero contenuto materiale sconveniente ai 2, ma visto che a lamentarsene sono i legali di Sollecito, non ci vedo malafede. Cosa potevano dirsi che avrebbe potuto scagionarli? E chi le avrebbe fatte sparire volontariamente? Sarebbero state pericolose qualora Amanda Knox e Sollecito si fossero traditi in preda al panico dei giorni successivi, ma ripeto, a denunciarne la sparizione sono i legali di Sollecito non il Pubblico Ministero. Mi ha lasciato perplesso anche l’interpretazione fatta dal Gip della frase estrapolata dal blog di Raffaele Sollecito, totalmente strumentalizzata allo scopo di fondare le ipotesi di reato. Tutto questo è molto pericoloso.

  6. Avatar paleomichi

    Grazie, tu si che sai come motivarmi!!!!
    ATTENZIONE: il commento è lungo e soporifero. Non siete obbligati a leggerlo, davvero 🙂

    Il DNA e l’amido sono due polimeri, cioè macromolecole costituite da tante piccole molecole legate fra di loro. Nel caso dell’amido queste molecole sono tutte uguali, a quanto ne so, mntre il DNA è una doppia catena formata da quattro diverse molecole dello stesso tipo ma con una estemità diversa, dette basi azotate (dagli amici chiamate A, C, T, G). Dato che A si connette a T, e C si connette a G due singole catene di DNA si possono attaccare l’una a l’altra formando la famosa doppia elica.
    Nell’amido c’è il glucosio, mentre nel DNA c’è il desossiribosio, che sono entrambi zuccheri, ma un po’ diversi fra loro. Esistono tecniche per capire se nel campione vi sia DNA o meno, utilizzando molecole che reagiscono specificamente con lo zucchero contenuto nelle basi azotate (e non nell’amido).

    Se si trova del DNA allora lo si decodifica (sequenziamento).
    La sequenza di basi azotate delle varie porzioni del genoma è piú o meno conosciuta per molte specie viventi, quindi quando si “cerca” chimicamente il DNA che ci si aspetta di trovare, di solito si usano delle catene di basi azotate dalla struttura conosciuta, che si “attaccano” nel punto desiderato del DNA che dovrebbe essere presente nel campione e permettono la replicazione delle porzioni di DNA che si vogliono esaminare. Se quel DNA non ‘è semplicemente non ne esce niente. Una volta ottenute tante repliche della regione in esame vengono sequenziate in modo da avere una o più precise sequenze di A, C, T e G che permettono di riconoscere (ad esempio) la specie, o una persona dall’altra.
    Non ho seguito, ma se avevano detto di aver trovato il DNA di una determinata persona vuol dire che avevano fatto tutto il processo fino al sequenziamento, e non solo era DNA ma era umano. Mi parrebbe davvero improbabile che una sequenza lunga del DNA della patata possa essere scambiata per umana, anche se non è impossibile che alcune piccole porzioni siano simili se non uguali.

    Per finire: nello scorso agosto è stato sequenziato il genoma della patata, e nell’articolo originate che ho scaricato da Naturen non vi sono tracce di particolari metodi per distinguere l’amido dal DNA, il che mi spinge a pensare che non ci siano particolari tecniche richieste, e l’estrazione del DNA sia avvenuta sulla base dei metodi classici che ho appena descritto.,

    Insomma, dipende da cosa avevano detto di aver trovato. Se si parla di “probabili tracce di DNA” allora semplicemente devono aver fatto un’analisi grossolana (magari sulla dimensine delle molecole) e si sono sbagliati. Oppure i giornalisti hanno capito male (“tracce organiche” prese per DNA?). Se hanno detto di aver trovato DNA umano e poi hanno rettificato parlando di amido la cosa mi pare molto strana (o magari avevano bluffato all’inizio).

    Comunque si tratta di professionisti sicuramente più preparati e capaci di me, quindi è più probabile un errore mio (o dei giornalisti che hanno riportato la notizia) che loro.

    1. Matteo
      Matteo

      Michi, il tuo commento mi rassicura. La mia era nata come una provocazione. Ma figuriamoci se l’amido di patata può essere scambiato per DNA umano, esclamavo a gran voce. Poi, seguendo la faccenda, si faceva sempre più probabile l’ipotesi di un errore tanto grossolano, e io rabbrividivo all’idea. Tu mi confermi che è un po’ complicato confondersi. Certamente ci sarà di mezzo come al solito la mala-informazione giornalistica messa assieme a un’imperizia generalizzata nelle indagini di cui si è molto parlato. Grazie per l’approfondimento e ogni volta che dovrò mangiare patatine il pensiero che dietro potrebbe esserci una doppia elica in agguato libererà un brivido su tutta la schiena. O_o

  7. Avatar paleomichi

    La breve è che la vedo molto dura che abbiano potuto scambiare amido di patata per DNA umano (nella lunga spiegavo il perché e percome). Quindi o hanno fatto un’analisi ipergrossolana del tipo “vedo granelli bianchi, é cocaina, poi provo as annusarli ed é borotalco”, o i giornalisti hanno capito male all’inizio, oppure hanno bluffato. Oppure le tracce erano talmente poche, ma talmente poche, ma talmente poche… ma mi parrebbe strano anche in quel caso.

    Dai, dimmi che ti ho intrigato, che mi ero preparata un mega commento stile superquark (no, dai scherzo, non vorrei che perdessi i 3/4 dei tuoi lettori per abbiocco)

    1. Matteo
      Matteo

      A questo punto voglio la lunga, con ardore! 🙂

  8. Avatar archelfo

    Ok Matteo, grazie, me lo scarico. Nel commento hai pienamente ragione! altro che vergogna! ma ci pensate? li hanno giudicati innocenti e si sono fatti 4 anni di carcereeeeeeee! vergogna? ma è la magistratura l’ assassina!
    Detto questo avrei una domanda. Matteo svelami l’arcano: ma com’è che solo io non ho la faccina? ah! no, anche Chagall! piacere Chagall, uniti nelle avversità.

  9. Avatar paleomichi

    Ho la risposta alla tua domanda, vuoi la versione breve o quella approfondita? 😉

    1. Matteo
      Matteo

      Michi, facciamo che mi accontento della breve. Poi se dovesse intrigarmi sarai costretta a fornirmi il reperto dettagliato del coltello di Sollecito.

      Archelfo, il tuo avatar dipende dal fatto che tu commenti loggata e quindi WordPress (che sta dietro al mio sito) ti riconosce. 🙂

  10. Avatar Anakin

    Uhm. Sono parzialmente d’accordo. Potrebbe essere stata fatta piena giustizia nei confronti di due ragazzi che, probabilmente, non sono colpevoli.

    La giustizia a metà è stata fatta nei confronti dei familiari della vittima.

    Credo…stamattina sono un po’ lento… XD

    1. Matteo
      Matteo

      Anakin, la giustizia deve pensare solo ai familiari della vittima. Fatta quella, si riflette su tutte le persone coinvolte. (Ma che lento, mi sembri in formissima!)

  11. Avatar archelfo

    Eurekaaa! ce l’ho fattaa! allora, adesso che so che mi invia finalmente il commento, ti faccio i complimenti per come scrivi, per come ti esprimi, per come sei. Ho letto il tuo ” Veleno rosso sangue ” e mi è piaciuto molto, sei davvero bravo. A proposito…ma dove è finito? non lo trovo più! non l’ho salvato, ridammelooo!
    In riferimento al tuo ultimo articolo ti dirò… io non so, come tutti, se i 2 siano colpevoli o meno, ma quando ho visto lo spiegamento di forze giornalistico-americano, non ho avuto dubbi sulla sentenza. Buona serata e grazie per avermi aiutato ad entrare.

  12. Avatar archelfo

    Ciao matteo. Ci provo.

  13. Avatar topinapigmy
    topinapigmy

    Secondo me, anche se dicendo quello che sto per dire non voglio dare torto ne a te ne a Chagall, alcuni gridano vergogna perchè pensano, e forse è proprio così, che in un processo, sei colpevole quando non hai soldi da sborsare in un buon avvocato o un team di esperti e periti che portino la verità a galla. Quando inevce puoi permetterti questo, salvo eccezzioni, riesci sempre in un modo o nell’altro a cavartela. Inoltre, inconsciamente, forse la gente ha bisogno, senza rendersene conto, di trovare colpevoli, di trovare giustizia ma visto che in Italia non funziona più così, a quanto pare, il primo che mettono alla gogna, basta che abbia 2 o 3 prove a suo sfavore, va bene. Rendiamoci anche conto che viviamo in un paese nel quale stà per uscire Erika Di Nardo che ancora oggi dice di non essere stata lei ad uccidere la madre, il 10 ottobre, probabilmente, usciranno Sabrina e Cosima, mentre il Misseri, come dice “il tuo amico” psichiatra, con ragione, solo perchè è un pazzo e non è credibile, è fuori. Tu mi chiedi se mio figlio fosse stato al posto di Amanda o Raffaele, non avrei gridato “vergogna”, e non l’ho fatto nemmeno ieri sera per loro ma, con l’educazione che gli sto dando, (mi auguro), abbia un comportamento diverso da quello che vedo da tanti presunti omicidi di oggi. Io non lo Matteo, non mi è mai capitato, per fortuna, ma vengono fuori storie e noto comportamenti che mi fanno accapponare la pelle, indipendentemente dal fatto che hanno ucciso oppure no. Tu dirai, “ma non ha ucciso”, lo so, hai ragione, ma una Franzoni, un Parolisi, un Misseri….come possono non meritarsi almeno un “vergogna” dopo il fattaccio. Premetto che la penso anch’io così, hai ragione, ma il popolo italiano, forse, come unica arma per dimostrare il suo disappunto ha quello. Viviamo in un Paese nel quale se un ladro ti entra in casa e il tuo cane lo aggredisce, ti uccidono il cane. Amanda e Raffaele magari sono innocenti ma per noi, sono soltanto un altro caso non risolto, un altro omicidio impunito, purtroppo è così. Senza contare, ovviamente, che comunque, prove a loro carico ce n’erano eccome. Ora la smetto, scusa, mi si era staccato momentaneamente il cerotto. 😀

    1. Matteo
      Matteo

      Topina, intanto grazie per aver voluto dire la tua. Stasera dovevo scegliere se andare avanti col libro di Geda: Nel mare ci sono i coccodrilli, oppure leggere il tuo commento… ho letto il tuo commento! Ah ah! Scherzi a parte, mi fa piacere che la discussione ti abbia coinvolta. Quello che dici è tutto giusto. E’ vergognoso che la ragazza assassinata non abbia avuto un briciolo di giustizia, e questo non vuol dire che bisognava a tutti i costi dare l’ergastolo a quei 2. Perché se quei 2 sono innocenti, non si può tenerli dentro tutta la vita per qualcosa che non hanno commesso, soltanto per convincere il mondo che giustizia è fatta. E’ vergognoso che il nostro sistema investigativo, all’interno di una casa messa sotto sopra e allagata del sangue di quella ragazza, non sia stato in grado di rilevare prove certe che incastrassero il colpevole “al di là di ogni ragionevole dubbio”. Questa è la formula usata da una sentenza della Cassazione che stabilisce: “la condanna deve essere pronunciata al di là di ogni ragionevole dubbio, lasciando da parte solo eventualità remote, la cui realizzazione concreta non trova neanche il benché minimo riscontro”. Solo se questo si verifica, si può chiudere un imputato in cella, in Italia. Detto questo, nel caso dei 2 ragazzi le prove pare siano state smontate. Probabilmente erano indizi fragili sui quali non si può basare una condanna all’ergastolo. Che siano o no loro i colpevoli, non ce la possiamo prendere con la corte che li ha liberati, ma con il nostro sistema investigativo che fa acqua da tutte le parti, che non ha fornito alla corte elementi inconfutabili che dimostrassero la loro certa colpevolezza, o la colpevolezza di qualcun altro. Ai nostri investigatori sì che dobbiamo gridare: Vergogna!
      Poi che siano figli di signori molto ricchi e potenti, che si sia mobilitata l’America, che i poveracci non si possono permettere l’avvocato Bongiorno, questo è tutto verissimo. 🙂

  14. Avatar paleomichi

    onestamente che dell’amido di patata possa essere scambiato per DNA ho i miei dubbi. Ma io il DNA lo studio sulla carta, non in laboratorio, quindi è possibile che in piccole quantità e con tecniche che non conosco possano essere scambiati. Mi pare parecchio strano, però, domani in laboratorio chiedo.

  15. Avatar Anakin

    Lo schifo. Questo genera in me il processo mediatico. Giornalisti che divulgano notizie senza accertarsi della fonte, che sfilano tutti fighi e fintamente accoati davanti ai luoghi del delitto, presunti esperti che blaterano senza cognizione di causa solo per foraggiare l’una o l’altra posizione.

    Sono pienamente d’accordo con te quando dici che chi urla “Vergogna!” dovrebbe solo andarsene a casa e pensare alle questioni proprie.

    E se davvero, per una volta, la giustizia italiana avesse funzionato?

    1. Matteo
      Matteo

      Anakin, la giustizia può aver funzionato nell’unica accezione di aver liberato persone innocenti. Però credo che non basti. La giustizia funziona nel momento in cui viene trovato il colpevole e tale colpevole sconta una pena degna (per quanto possa essere definita tale). In questo caso specifico la giustizia ha fatto solo metà del lavoro. Questo non dipende dai giudici o dalla corte o dagli avvocati, dipende dalle prove. E’ là che ha toppato.

      Michi, non credevo che qualcuno avrebbe risposto al mio appello, ma visto che tu hai la possibilità di chiederlo fammi sapere che sono curioso. Grazie!

      Archelfo, intanto benvenuta vista tutta la fatica fatta per vederti qua. E poi grazie un milione! Così mi fai diventare rosso. Veleno Rosso Sangue è un esperimento che non so come mi è venuto in mente di tentare io che col fantasy non ho molto in comune, però continuavo a vedere queste scene in sequenza e a sentire la voce di Alejandro, e la sua storia difficile e violenta. Sono contento che ti sia piaciuto. Naturalmente puoi scaricarlo infinite volte dal link all’interno della pagina di Non farmi male. E divulgarlo come più ti pare! 🙂
      Anch’io quando ho notato una tale pressione dall’America ho avuto l’impressione che le cose sarebbero andate per quel verso. Non dimentichiamoci che loro due sono figli di genitori ricchi e potenti e pure questo non è da poco.

  16. Avatar Chagall

    Mi trovi particolarmente d’accordo su quello che dici al riguardo di chi grida “Vergogna”.
    Come ci si può ergere a giudici di altri, in fondo quello che sappiamo lo abbiamo appreso tutti dai giornali o dai mezzi d’informazione. Eppure c’è sempre chi si sente in diritto di giudicare. E fortunatamente non guardo nemmeno io la tv (dal passaggio al digitale terrestre non so quasi più che roba è a parte il tg regionale) perché mi viene da vomitare al pensiero di tutti i fiumi di parole che in talk show e spettacoli vari gente senza cognizione di causa si sentirà ancora in diritto di versare.

    1. Matteo
      Matteo

      Chagall, io mi domando pure come i mezzi di informazione apprendono le notizie che poi divulgano arbitrariamente trasformandole in scottanti argomenti per i loro talk. La notizia, il dato, subisce una trasformazione continua fino a diventare quello che diventa sulla bocca della gente.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

sono Matteo

Sono nato a L’Aquila nel 1981.
Adesso vivo a Firenze, insegno ai bambini della scuola primaria e scrivo romanzi definiti “per bambini e ragazzi”, ma io dico non vietati agli adulti…

Restiamo in contatto?