• Abbiamo finalmente sfatato l’incubo dei rigori. Abbiamo vinto. Mitici! Ora ci aspetta la Russia in semifinale. Ma riviviamo, con gli occhi lucidi della gioia più bella, gli splendidi tiri dal dischetto della nostra Nazionale di eroi contro la Spagna.

     
    Non era la Spagna quella? Come abbiamo perso?! Oddio, ho sbagliato filmato su You Tube!
    Va be’, è inutile prenderci in giro. Che non fosse proprio una grande Italia s’era abbondantemente palesato. Tre partite: una persa, una pareggiata col Burundi e una vinta contro la Nazionale Cantanti Francesi facevano ben sperare solo Donadoni che, viste le condizioni di Toni che in campo pareva uno di Zelig, e la tenacia dimostrata nel non volerlo sostituire, non so chi sperava segnasse, forse Buffon. Comunque ai quarti c’era arrivata, la Spagna non è che abbia proprio incantato (neanche l’Italia, per carità!) e quindi i rigori.
    La piccolissima differenza che intercorre tra i piedi dei giocatori spagnoli e quelli degli italiani è la stessa che c’è tra un bradipo e l’eterna danzatrice Carla Fracica, come la chiama Franco. E gli italiani sono il bradipo, se non s’era capito. Tutti parlano della lotteria dei rigori. Ma quale lotteria? Il rigore è un gesto tecnico di quelli che tu provi e provi e provi in funzione di serate uniche, l’occasione della tua vita, quando hai gli occhi del mondo addosso, e quella palla deve entrare. E non è entrata. L’emozione. Ma quale emozione oh! Quella è gente pagata milioni di euro per giocare certe partite. E lo stipendio non è che glielo levano, ora che hanno perso. Sì, sono un po’ incazzato, in particolare col signor Di Natale che, se aveva fretta, o altro da fare, poteva defilarsi e andare a prendere il primo aereo per Fanculicchio, ché qualcuno che calciasse per lui lo trovavamo. Ha battuto il rigore con una sufficienza che lo parava pure mia nonna, figuriamoci Iker Casillas che non è proprio mia nonna. Poi la storia di Del Piero numero cinque. Ma Donadoni l’ha capito che l’ordine è fondamentale, o pensa che per i rigori valga la proprietà commutativa come per la somma?
    Complimenti a Miyazawa che c’ha quasi beccato; un po’ meno complimenti a Donadoni, che non si dimette (tanto ci penserà Abete (non so chi sia, ma penso uno importante)), su cui ora incombe il fantasma di Lippi. Ok che dopo la vittoria mondiale non s’è visto più, ma non sapevo fosse morto. E com’è successo? Se fossi in Lippi mi farei un grattatina. E poi che ansia! È la nazionale italiana, mica il bosco di The Blair Witch Project!
    Scrivi un commento →: Italia in semifinale contro la Russia… Grandissimi!
  • Buonasera (oddio, c’ho la faccia bruciata che sono andato a fare una scampagnata coi colleghi del Mc e c’erano pure le mucche e i vitellini e un toro che mi osservava  per niente amichevole) e benvenuti al Trash week end (5). Diamoci una mossa ché è tardi, e cominciamo con Naomi Campbell che ne ha ricombinata una delle sue, stavolta all’aeroporto di Heathrow. Era diretta a Los Angeles, ma per un problema di bagagli il volo aveva subito un piccolo ritardo. Quando il malcapitato agente le ha comunicato che la sua valigia che conteneva un preziosissimo completo Yves Saint Laurent, che le era stato prestato per partecipare ad uno show televisivo in USA, era andata dispersa, lei si è trasformata in un’incontrollabile belva. Ha aggredito verbalmente l’equipaggio della British Airways per poi sfogarsi su due agenti a calci e a sputi. Dovrà scontare duecento ore di lavori socialmente utili, risarcire duecento sterline (duecentocinquantadue euro) ad ogni agente offeso (si so sprecati!) oltre a pagare una multa di duemilatrecento sterline. Naomi non è nuova ad episodi di questo tipo, ricorderete tutti quando l’anno scorso prestò cinque giorni di servizio presso la nettezza urbana di New York per aver aggredito la sua cameriera. In tutto questo mi chiedo: ma alla fine il suo vestito, l’avrà ritrovato?
    Torniamo in Italia; non vorrei rovinarvi la serata comunicandovi che Vladimir Luxuria sarà uno/una dei/delle protagonisti/ste dell’Isola dei famosi. Non oso immaginare la trasformazione fisica che la ex parlamentare subirà per forza di cose tra le desolate spiagge Venturesche. Credo che non potrà: farsi le cerette, farsi la barba, farsi i capelli, farsi gli ormoni. Oddio, Vladimir, cosa diventerai? Ripensaci, ti prego!
    Flavio Briatore ed Elisabetta Gregoraci sono partiti per la luna di miele, destinazione: Egadi. Finalmente per Flavio ed Eli è giunto il momento di godersi il meritato riposo. I giorni precedenti al matrimonio sono stati impegnativi e frenetici. Così recita l’articolo. Sono contento per loro, avevano davvero bisogno di un attimo di pace. Quando il mercoledì, e talvolta il sabato, scarico il camion al Mc Donald’s penso a Briatore e alla Gregoraci e mi convinco di essere una persona fortunata. Dobbiamo sempre tener presente chi sta peggio di noi, chi ha avuto in sorte una vita difficile e si spacca la schiena tutto il giorno per andare avanti. Eli e Bria tenete duro!
    Jamie Lynn Spears (la sorella dell’arcinota Britney) è diventata mamma a diciassette anni, di una bimba che hanno chiamato Maddie, pare per omaggiare Madonna, pare sempre perché anche Jamie vorrebbe fare la cantante. Britney era presente in ospedale quando è nata la nipotina, sì, incatenata al letto numero sei, della terza bianca stanza imbottita e insonorizzata del reparto Psichiatria, con fagotti in bocca per evitare che gridi e litri di calmanti nella flebo.
    Rimaniamo in tema very important person, ma very very, e parliamo di Mariah Carey, la regina delle classifiche di tutto il mondo, che tratta il giovane neomarito come fosse il suo schiavetto, e si fa pure portare alla toilette, così lui, mentre lei espleta i suoi bisognini, le tiene la borsa. Che ci terrà dentro ‘sta borsa? Non è che è stata lei a fregarsi il vestito a Naomi?! Ora la segnalazione di m, che si preoccupa delle condizioni igienicosanitarie di Zac Efron che, con tutto il rispetto, non conosco, ma pare abbia fatto un musical. Ebbene, questa giovane stella del cinema, dalle stimatissime fonti di MSN, parrebbe dimenticarsi spesso di fare la doccia. Allora facciamo un appello a Zac non tanto per lui quanto per il bene di chi deve stargli vicino: e lavati!
    Ed ora una notiziola carina neanche troppo nuova. Un cinquantasettenne giapponese (va be’, mica devono essere tutti famosi), insospettito dal suo frigorifero che si svuotava misteriosamente durante la notte, ha istallato un sistema di videosorveglianza nel suo appartamento di Fukuoka, per scoprire che una sconosciuta viveva da tempo nel soppalco del suo armadio. Quando l’uomo non c’era l’inquilina usciva alla ricerca di cibo. Al momento dell’arresto ha dichiarato di non avere altro posto dove vivere. Pure lei non ha tutti i torti. Allora io mi appello al vostro buon cuore. Se avete un soppalco, una casetta di legno da esterni o semplicemente un frigorifero, ospitatela! In fondo lei non fa del male, mangia e basta, e neanche vi disturba perché esce la notte a procacciarsi il cibo (in casa vostra).
    Chiuderei con un video trash-comico segnalatomi da Ariel. Guardate questo bimbo che sparata regina!

    Bene, prima di salutarvi e darvi appuntamento alla prossima settimana con un nuovo TWE, non posso ignorare le nefaste parole di Miyazawa che, ricordiamolo, non ha sbagliato una sola previsione sull’Italia azzeccando di volta in volta persino i risultati. Per lui stasera vince la Spagna 3 a 1.
    Au revoir!
    Scrivi un commento →: Trash week end (5)
  • Ho collezionato proprio ieri il mio terzo: “Sei un superficiale!” nelle ultime due settimane. È un risultato inaspettato che m’inorgoglisce non poco. Sul serio. M’inorgoglisce e mi rassicura appurare che determinate persone non riescono ad attraversarmi, se non voglio. Non posso stare a spiegare perché, se prima spendevo quattro parole e una telefonata, adesso neanche mezzo saluto. Se da un non legame passo a un non sentirci; non dovete rimanerci male solo perché sembrava che la cosa m’interessasse. Cioè m’interessava pure, mica no, ma si vede che da un certo punto in poi non m’è interessata più. Sarà successo qualcosa, sarà che ho riflettuto, sarà che è bastato un dettaglio che in massa giudichereste insignificante, perché voi guardate l’anima delle persone, lo so, ma io sono libero di vivere come meglio credo e regalarmi davvero, solo a chi amo da anni. Quindi state attenti, oh voi che vi accingete a conoscermi, non lasciatevi ingannare dalla mia apparenza genuina perché, anche se nella maggior parte dei casi vi assicuro non è mia intenzione, comunque riesco a far male fregandomene d’improvviso. Non per scelta, ma perché è così che capita. Ragazzi, fatevene una ragione; la superficialità è la migliore delle mie qualità.
    Detto questo domani torna il Trash week end, perché oggi è venerdì, giusto? (Di Giugno, no? Del duemila e qualche cosa, perché il nuovo millennio è arrivato da un po’, se non erro.) Va be’, comunque, come al solito, se avete trash news sui nostri tanto amati VIP nostrani e non, non (non è una ripetizione anche se ho detto per tre volte di seguito non) esitate a segnalarmele.
    Tra poco torno al lavoro. Ringrazio la beauty farm Mc Donald’s per la sauna gratis che mi ha regalato ieri. Nonostante il condizionatore, vicino alle griglie non si può proprio stare. Il formaggio, che di solito si scioglie nel panino col calore del pane tostato e della carne, ieri ha accelerato il suo processo liquefacendosi sul banco condimenti e trasformando quella che era una stecca dura e compatta in una specie di serpente molle, semifuso. Non vi dico quanto facile, e soprattutto veloce, è stato separare le fettine una dall’altra per fare i panini. Non vorrei essere pessimista, ma mi pare che oggi faccia più caldo di ieri e il solo pensiero di dover inalare aria bollente fino alle 22.30 mi spompa. Ora vado a farmi una bella doccia gelata, poi scelgo il boxer più onda su onda che possiedo, e vado. E se ho caldo mi tuffo nel lavandino dei pomodori per una rinfrescatina, tra un Big Tasty (che ho appurato pronunciarsi Testi, anche se tutti continuiamo a chiamarlo Tasti, ma in fondo non è un problema, non so per voi) e una mandata di otto regolari. Buona serata!
    Scrivi un commento →: Caro Matto, sei un superficiale
  • Dopo il mio terzultimo (contando questo), a dire di qualcuno, incomprensibile e pieno di cazzate (in tono sempre scherzoso eh!) post, quel qualcuno ha ben pensato di scriverne una sorta di epilogo chiarificatore della mia condizione di trasformazione psico-fisica, da me descritta attraverso le solite frasi pompose di cui sono capace, che hanno come unico scopo quello di compiacere e accalappiare nuovi lettori, prelevate naturalmente da frasipompose.it (in realtà io conosco al massimo una quindicina di vocaboli che alterno spesso a caso (va detto), altre volte mi regolo a seconda del suono).
    Questo è quanto sarebbe accaduto:
     
    Matteo Grimaldi iniziò a strisciare sul pavimento della sua camera: era per lui sempre più faticoso stare in piedi. Il verde dei suoi occhi divenne, giorno dopo giorno, più acceso e pericoloso. La sua corazza iniziò a squamare (le squame liberavano veleno letale). Qualcuno racconta che avesse anche delle branchie, dovendo vivere in apnea, ma questo non è documentabile. Arrivò, dopo un breve periodo di confusione mentale, che si manifestò inizialmente con la progressiva incapacità di prendere ordini al Mc Donald’s (“chi vuole cosa, e cosa vuole chi?” fu il suo primo dilemma), il delirio: ad esempio, non riusciva più a distinguere il tempo da un ago (si pungeva deliberatamente con gli aghi delle bilance); le pulsioni dai sentimenti; la forza dei sentimenti dalla fragilità del cinismo; il suo cuore da una serra; un contratto di 20 anni dalle patatine Vertigo; una frase di senso compiuto da una scoreggia; l’incontro di un’anima da un attacco di sciatica. Era giornalmente soggetto a fenomeni autodistruttivi, durante i quali si mortificava senza pietà. Ironia della sorte, lo scrittore di Non farmi male, si faceva male da solo. La Rondine dal suo braccio volò via, e al suo posto comparve una piaga. La madre un giorno raccolse per terra il suo Cuore, perduto durante un violento attacco di dissenteria emotiva.
    Fu chiamato un brillante e bel veterinario che eseguì alla perfezione un delicato intervento di cardiochirurgia riparativa, ma Matteo perse nuovamente il suo Cuore mentre mingeva sul best seller della Clerici Fammi male in cucina. Nonostante la grande premura nelle attenzioni dell’aitante veterinario, nulla fu possibile per lo scrittore che fu quindi prelevato e portato al Cottolengo, senza cuore ma vivo, nell’estate 2008. Morì, però, poco dopo, in circostanze misteriose, sembra per auto-fagocitosi (si credeva un libro).
    Qualcuno teme possa essersi accoppiato ed aver lasciato progenie, ma negli ambienti ambigui della sua città si mormora che preferisse abusare in macchina di giovani soggetti di sesso maschile.
    Tutte le copie del suo libro sono state bruciate per evitare pericolose contaminazioni mentali.
    Gli amici stanno raccogliendo le firme necessarie per avviare il processo di beatificazione, considerando anche le stimmate comparse al posto della Rondine (neanche Padre Pio osò tanto).
     
    Cioè, praticamente il senso del mio Tutto sarebbe tirare le cuoia?! Va be’, dopo questa inutile chicca posso andare (sorridendo) a marcire nel Mc Donald’s. Intanto, se a qualcuno vengono in mente altri possibili prossimi destini per la mia autodistruzione cerebral-emotiva (c.f.r. sempre frasipompose.it), può inviarmeli a matteo1077@gmail.com. Se non schiatto prima, giuro che li pubblico.
    Scrivi un commento →: Qualcuno si è domandato e risposto sulla mia fine
  • Allora: Cassano dal primo minuto, e l’avevo detto io che doveva giocare! Pare che Pirlo abbia segnato il rigore che ci dovevano regalare (ho visto bene? E avevo detto pure questo). È più veloce mia nonna di Toni, ma Donadoni non l’ha convocata. Poi dicono che nel mondo del calcio non esistono le raccomandazioni; povera nonna che c’ha sempre creduto! L’Italia ha vinto lo stesso, la Romania non ha vinto, la mia tartaruga d’acqua non ha cagato, e la vicina è riuscita a ritardare l’avvento del suo personalissimo ciclo mensile di ben sei giorni quindi, per questa serie di splendide e fortunose coincidenze, non si sa come, siamo approdati ai quarti di finale. Donadoni, sempre molto moderato e razionale: “Noi possiamo battere chiunque!”. Chiunque finora è stata una squadra di cadaveri, e all’Italia sono serviti un rigore e un rimpallo a culo su mezza barriera. Vediamo che succede domenica con la Spagna (comunicazione di servizio: Miyazawa, sbrigati con la previsione ché ho una certa urgenza di assaporarmi un gruzzoletto di sonanti dindini, perché se mi fossi giocato i tuoi risultati dall’inizio a quest’ora sarei milionario. E scemo sì, ma fino a un certo punto). Intanto, che qualcuno spieghi alla mia amica che quel tristissimo strombazzamento accompagnato a canti e balli e bevute e grida in piazza non voleva significare che l’Italia s’era riconfermata campione del mondo, essenzialmente per due motivi. Uno: sono gli Europei, due: non l’ha vinti, ha solo vinto una partita. Meglio comunque festeggiare, che ‘ste cose, coi tempi che corrono, non sai mai se e quando ti ricapitano.
    L’accoppiata maglietta + cappellino con la scritta Forza azzurri! ha portato bene; soltanto che io domenica non lavoro, quindi non provate a chiedermi di indossare ugualmente la divisa del Mc Donald’s perché già per strada mi riconoscono in borghese: “Uh, guarda quello alto là sotto!” “Chi è?” “Come chi è?” (Sì, cara, lo puoi dire forte. Sono proprio io: l’autore di Non farm…) “Il paninaro del Mc Donald’s!”.
    Scrivi un commento →: Sì, sono proprio io
  • Quando non sei sicuro di volere qualcosa e quella cosa vuole te. Quando non esiste un solo motivo perché non debba andare così, eppure è piena la tua testa di perplessità. Quando il tempo si fa ago della bilancia, preziosa risorsa che già non hai, figuriamoci se avrai poi. Continuare a pensare mi sottrae energie, proprio ora che non posso permettermi di perderne troppe. Poi penso che non avrei potuto permettermi un sacco di cose che poi ho acchiappato al volo, nel cielo, tenuto e amato, però subito abbasso gli occhi perché quelli erano un tempo e un Matteo diverso, che si giocava tutto in una manche secca, a cui non importava perderlo, quel tutto, perché era convinto che valesse la pena vivere per vivere. Stavolta è tutt’altro discorso. Non che non creda più alle pulsioni, è solo che esistono priorità decisive, ed è mia volontà seguirle, perché solo così avrò la possibilità di decidere davvero della mia vita. È faticoso restare in piedi. E le parole sono corazza a proteggere un magma che ha il potere di ferire. Devo aver in qualche modo sconfitto la fragilità dei sentimenti. Devo aver in qualche modo sviluppato cinismo, e tutto quello che non si spezza, ma sa uccidere. Devo aver in qualche modo nutrito quel piccolo seme di freddezza che qualcuno mi ha piantato nel cuore. Ora sono indeciso. Se strappar via la profumata pianta che rende di un verde acceso e pericoloso i miei occhi nuovi, oppure se accettare con un sorriso malinconico, ma destinato alla vittoria, la mia nuova natura. Il fatto è che difficilmente si può far qualcosa quando è Natura che vuole altro. Sono solo domande, in giorni che non trovano risposte. E non sono neanche, a dire il vero, le domande predominanti di questi giorni. Non sono vere domande, solo qualcuna assomiglia alla verità; quasi nessuna mi uccide come sembrerebbe. Quindi non facciamo che mi affaccio dalla finestra, attratto dal poco rassicurante verso di una sirena impazzita, e scorgo due ambulanze pronte a portarmi via.
    Tutto bene e niente in ordine, insomma. Si stava meglio quando si stava peggio (sicuro?). Meglio così che peggio (lo diceva una signora biondona che veniva a comprare la frutta quando lavoravo al supermercato dietro casa). Rosso di sera bel tempo si spera. Sì, ma chi vive di speranza muore disperato. Quindi cielo a pecorelle pioggia a catinelle. Che sfiga! Eh, ma dovresti saperlo che la fortuna aiuta gli audaci. Ma c’è una certezza, almeno una in tutto questo: Trenta giorni ha Novembre con Aprile, Giugno e Settembre, di ventotto ce n’è uno tutti gli altri ne han trentuno. Avete fatto più che bene a chiamare le ambulanze.
    Stasera partita da Mc Donald’s; accoppiata fatale: maglietta + cappellino con scritto Forza azzurri! stacco a fine primo tempo. Se scorgo del nefasto giuro che mi cambio, altrimenti aspetto la fine in divisa. In campo Cassano dal primo minuto. Donadoni tenta il tutto per tutto. Tentarlo prima pareva brutto?!

    Scrivi un commento →: E andare lontano
  • “Stanotte non riuscivo a dormire e pensavo che in fondo sono felice.”

    “È così che devi sentirti.”

    “La gente cerca lavoro, soldi, ecc. ecc. e alla fine non è felice.”

    “Che ci fai col lavoro e coi soldi se hai soltanto quello?”

    “A me basta avere vicino persone come voi. E l’unico motivo per cui mi dispiacerebbe andarmene è lasciarti qua.”

    “Lasciarmi qua?! Guarda che io ho già la valigia pronta!”

    “: – )”

    “Oggi pomeriggio vado in aula studio.”
    “Bravo. ”
    “Mi devo laureare se voglio andarmene pure io.”
    “Io me ne vado per laurearmi, pensa come sono diverse le vite.”
    “L’importante è che andiamo nello stesso posto.”
    “Basta che non ci ritroviamo tutti a Fanculo.”
    “Sono sicuro che ce la caveremmo anche là.”

     

    Perché in fondo noi siamo felici così. Nessuno può capirlo, e neanche tanto c’interessa spiegarlo. Siamo egoisti, nella nostra felicità. E ce la godiamo in pillole gustose, momenti in cui una casa qualunque è il Paradiso, e gli occhi nostri sono umidi. La solitudine non si aggiusta e noi, soli, non lo saremo mai. Auguri Niccolò!

    Scrivi un commento →: Tutto il resto si aggiusta
  • Anche se l’umore di oggi mi spingerebbe a scrivere un horror/pulp week end con tanto di vittima sacrificale non così complicato per me da individuare, piuttosto che il quarto numero del nostro amato Trash week end, il dovere prima di tutto. Vorrà dire che in questa assolata domenica di Giugno sarò più cattivo del solito, giusto per sfogarmi un attimo. Partiamo dalle vostre segnalazioni in rigoroso ordine d’arrivo. Annetta ci fa sapere che Mario e Teresa del GF8 si sono innamorati. Beati loro! Terry ha lasciato Fabio che le aveva chiesto in diretta di sposarlo (e immagino lei avesse risposto di sì, affogata da struggenti lacrime televisive, se qualcuno ha visto la puntata può dirmi se ho indovinato?). Felicitazioni dalla Stanza. Mi sono arrivate ben due segnalazioni da m e Indi, su un personaggio che ahimé,  dopo un paio di post dedicati alle sue notevoli dimostrazioni di talento televisivo, ho nel tempo colpevolmente abbandonato (chiedo scusa, ma l’ho fatto per voi). Parliamo del Re dei Re, l’unico a cui è stato concesso di sedersi sul vellutato trono di Mary De Filippi ben tre volte, e per tre volte c’ha preso la sòla: Luca Dorigo. Ebbene, forse ce l’ha fatta. Lei si chiama Jackie Lee Navarro e fa di mestiere la fidanzata di Luca Dorigo che fa di mestiere l’ex tronista. In un momento in cui la disoccupazione incombe io proporrei la beatificazione di Maria De Filippi che continua a sfornare lavoratori e lavori prima inesistenti. Ho approfondito la notizia del Dorigo scoprendo che gli è stata affidata la conduzione di un programma su Sky in cui, attraverso una serie di domande, dà lavoro alla gente. Non trovate sia la persona adatta a condurre Curriculum Vitae?! Miki ci segnala che 50 Cent (che fino ad ora identificavo col resto a un mc menù medio pagato con un pezzo da cinque e un pezzo da un euro, e invece, a quanto pare, sarebbe un cantante) è sospettato di aver dato fuoco alla casa della sua ex. Avrà avuto i suoi buoni motivi insomma, e ha tutto il mio appoggio. Poi, se in mezzo alle fiamme c’era pure lei, allora è il mio eroe, almeno per oggi.
    È il momento di BB, la rosa pettegolina che non si fa mancare un evento mondano neanche morta. Era per noi al matrimonio dell’anno, quello tra Briatore e la Gregoraci. Non vi sto a raccontare, ha preteso che gli venisse pagata una Suite per due (forse un giorno ci dirà il nome del misterioso accompagnatore) a Piazza di Spagna, e un completino minimale da milleduecentocinquantasette euro scontati, con borsetta in pelle di pitone e scarpette Gucci dell’ultima collezione primavera/estate, ovviamente in coordinato. (Quasi) Nessun problema per la Stanza, che non bada a spese quando si tratta di professionisti.
    Al matrimonio blindatissimo, seduto a fianco alla nostra inviata, c’era Berlusconi che, in un evidente tentativo di approccio dei suoi, le ha sussurrato slinguazzandole un po’ l’orecchio sinistro: “Che carina Elisabetta a farsi accompagnare all’altare da suo nonno, e poi dicono che i giovani non portano rispetto alla terza età!”. BB, visibilmente imbarazzata, gli ha risposto che quello non era il nonno della Gregoraci bensì il suo futuro marito. Allora Silvio, galvanizzato dalla dimostrazione della possibilità di trovare nuova linfa in un bel corpo sodo e ventenne, con due tette perfette e un cervello assente, che quest’unione sembra aver donato a tutti i vecchi del mondo (ricchi e potenti, chiaramente) appoggia sbadatamente la mano sulla coscia di BB che, stizzita, gli ammolla una sberla facendo volare dentiera e parrucchino del Presidente sugli invitati, fino a perdersi chissà dove. Al momento del lancio del bouquet BB era nella folla a contendersi il prezioso mazzo di rose bianche e diamanti, ma è stata tramortita da una dentiera fuoriuscita dai fiori e schizzata via a gran velocità, che l’ha colpita sulla tempia destra facendola crollare a terra svenuta. Elisabetta dalle Galapagos ha dichiarato ai giornali che avrebbe tanto voluto accompagnare quella poveretta in ospedale, ma doveva partire per il viaggio di nozze, e si augurava che qualcuno l’avesse fatto al posto suo. E pare sia stato proprio Silvio a farlo, dopo aver recuperato la sua dentiera d’avorio. Del parrucchino nessuna traccia. Che brav’uomo che abbiamo al governo!
    Ed ora la notizia clou. Correte in edicola perché alla modica cifra di un euro potrete leggere su Vero di ieri (che non è il New York Times, ma poco importa) un piccolo trafiletto su Non farmi male, tra i libri consigliati della settimana. Ringrazio il signor Andrea Marrone, curatore della rubrica, che ha scelto di scrivere del mio libro nonostante non sia uscito proprio l’altro ieri, e ringrazio il mio editore che continua a puntare su Non farmi male e a dimostrarmi che se si crede in qualcosa si può andare lontano.
    Trash week end torna settimana prossima. Vi rinnovo l’invito a scrivermi per segnalarmi qualunque trash news che vi troviate ad annusare, perché dove c’è puzza di trash noi ci buttiamo a pesce (marcio).
    Scrivi un commento →: Trash week end (4)
  • Non so bene dove guarderò la partita, ma so che non sarò al lavoro, e che quindi non indosserò maglietta + cappellino con scritto Forza azzurri! e non so se sia una bella notizia oppure no. Praticamente non so, so, e non so. Ci saranno novità nella formazione (ci mancherebbe altro!); Roby Donad mi ha chiamato ieri sera per darmi l’esclusiva sui nuovi innesti: Del Piero e De Rossi dentro dal primo minuto con Gattuso che partirà dalla panchina (mica sono tanto d’accordo su quest’ultima scelta, e gliel’ho anche detto. Lui ha risposto che non gli sembrava poi così male e che ci vede del positivo, io ho detto: “Va be’!”). Poi Grosso dovrebbe sostituire Panucci, e Chiellini quell’antipatico stambeccone di Materazzi. I giocatori della Romania hanno dichiarato che l’Italia con loro vivrà l’Inferno; e la miseria! Ridimensionatevi ragazzi miei, neanche steste (è brutta questa parola, ma è corretta) disputando gli Europei!
    Il notaio Pocaterra (quello dei Pacchi di RAI1) mi ha imposto di dirvi che ieri è stata effettuata la spedizione di Non farmi male a Taenia, vincitrice di Oddio, e mo come la chiamo? Lo so che sono passate più di due settimane, ma giuro che, se le Poste fossero state aperte da mezzanotte alle sette della mattina, invece che dalle otto e trenta alle tredici e trenta, avrei provveduto il giorno dopo il concorso, o anche quella notte stessa. Mi scuso con Taenia per il lieve ritardo e le faccio ancora i complimenti augurandole una buonissima lettura del mio libro.
    E poi, amici miei del cuore, domani è il momento di un nuovo Trash week end, la rubrica che tanto amate e che tante soddisfazioni ci sta regalando, che ci tiene compagnia tutti i week end con il peggior gossip in circolazione. Concedetemi una menzione speciale ad E che venerdì scorso mi ha segnalato la notizia di Karina ricoverata in ospedale, intoppata dal vibratore, come una bottiglia di buon Novello col suo sugheroso tappo, che ha fatto registrare alla Stanza un impressionante numero di accessi, record dei record ieri con 757 visite, che in un giorno sono tantine, sì. Ad un certo punto, terrorizzato e ormai assediato dall’orda dei temibili e bramosi karini, mi sono nascosto sotto il letto e da lì ho aggiornato il blog fino ad oggi. Allora, rimbocchiamoci le maniche e andiamo tutti alla ricerca di trash news per il Trash week end (4). Ragazzi forza, perché il Trash week end lo fate voi.
    Di che e di chi parliamo stavolta?
    Vi annuncio che in questo numero ci sarà una chicca imperdibile sul Matto (sì, sono un VIP anch’io; qualcuno ha qualcosa da ridire?).
    Aggiornamento a caldo/freddo post-partita, in attesa dell’imminente Trash week end (4): l’Italia ha giocato bene?! No perché è questo che sento dire: che è stata solo un po’ sfortunata. Sfortunata?! Se al rigore battuto da Mutu la palla non avesse sbattuto prima sulla mano, poi sulla gamba, poi sul palo, poi sulla traversa, poi su una formica che deambulava sulla bianca linea di porta, tentando di portare fin dentro il formicaio un gigantesco chicco di grano appesantito dal sudore di Pirlo che riposava lì,  e infine sui gioiellini di famiglia di Buffon, l’Italia avrebbe perso, e qualcuno dice che è stata sfortunata?! Intanto l’Olanda dispensa lezioni di calcio alla Francia, e a noi non resta che sperare che qualcuno martedì sera ci regali un paio di rigori e annulli altrettanti goal regolari a loro. Se la Romania dovesse battere l’Olanda, che risate!
    Scrivi un commento →: Si offende qualcuno se grido: “E forza Italiaaa!” ?
  • Ho capito che il prezzo del petrolio è variabile, ma variabile fino al punto che metto quindici euro di benzina, cercando tra l’altro invano di rilevare scostamenti confortanti della lancetta da quel baratro rosso, che ormai occupa indisturbata e inamovibile da anni, pagandola un euro e cinquanta al litro e, quando ormai ho finito e sto per ingranare la prima, svuotato e malinconico al pensiero di quante splendide emozioni avrei potuto vivere con quei quindici euro, esce l’omino e cambia il prezzo a un euro e quarantotto e qualche cosa. Carlo (Verdone), amico mio carissimo, prendi nota!
    Se continua a crescere la velocità della variabilità (state tranquilli, non è di Matematica e Fisica Quantistica che si parla qui (chi non l’ha sostenuti è pregato di cercare il materiale per la preparazione all’esame altrove)), si arriverà al punto di dover pagare un omino che faccia solo quello, un addetto esclusivamente all’aggiornamento del cartellone del prezzo davanti al benzinaio. Provate a moltiplicare quel suo piccolo stipendio per tutte le stazioni di rifornimento del mondo; capite bene che si tratterebbe forse della spesa più grande e inutile del pianeta Terra. E chi dovrebbe sostenerla? Due sono le possibilità: o un’entità misteriosa, di buon cuore e ricca, che potrebbe abitare, non so, al centro del mondo ad esempio, e donare denaro ai più o meno bisognosi; oppure ogni stazione di rifornimento pensa al proprio omino. Bene supponiamo che ogni singolo benzinaio (quella dell’entità generosa mi sembra così, a prima lettura, magari mi sbaglio eh, un’ipotesi da scartare), il responsabile, il direttore, il proprietario, o chi per lui, decida di accollarsi lo stipendio dell’addetto al settore aggiornamento prezzo della benzina. Come fa a riavere quei soldi? Perché è naturale che se novecento euro al mese escono, novecento euro da qualche parte devono pur rientrare, magari di più è meglio.
    Semplice, applicando un piccolissimo rincaro (chi vuoi che se n’accorga?) al già notevole rincaro che la benzina subisce di giorno in giorno. Comunque secondo me quest’estate ci sarà un calo a picco del numero dei vacanzieri all’arrembaggio. Costano più tre ore di viaggio in automobile che tre settimane di villeggiatura in albergo a Porto Cervo.
    Scrivi un commento →: In vacanza nel mio giardino, che ha pure il mare

sono Matteo

Sono nato a L’Aquila nel 1981.
Adesso vivo a Firenze, insegno ai bambini della scuola primaria e scrivo romanzi definiti “per bambini e ragazzi”, ma io dico non vietati agli adulti…

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