Ore 3 e 32, a 5 km di profondità

Pensate solo che durante ogni scossa io son sempre stato in casa, e di scosse in questi mesi a L’Aquila ne han fatte davvero tante. Ho sempre aspettato che finissero, che tornasse tutto fermo e normale. Quella delle 3 e mezza era tutt’altro. Preceduta intanto da 2 stranissime scosse che non parevano per niente le solite. Una alle 23 l’altra all’una, troppo intense e ravvicinate per non preoccupare. Quella dell’una mi ha fatto decidere di non dormire, perché avevo una strana sensazione oltre che una paura cane, paura di chiudere gli occhi e riaprirli troppo tardi. Mia madre è venuta in camera: “Ti sei riaggrappato al computer come l’altra volta?” e io mi son fatto una risata. Lei pure ha riso, però s’è messa a dormire sul divano in salotto, a mezzo metro dalla porta, e ha acceso la lampada alta. Io son rimasto sul letto, vestito, a chattare con Luca su Facebook fino alle 2 e mezza. “Se non ci risentiamo più, sappi che ti ho voluto bene” mi ha detto un secondo prima di staccare, e io mi son fatto un’altra risata. Alle 3 e mezza circa è finito il mondo. Un tremore totale, un boato come il verso di un mostro. Io son schizzato dal letto e sono caduto e mi sono rialzato. Sono arrivato alla porta e uscito dalla mia stanza; il pavimento si muoveva sotto i piedi che andar dritti era impossibile. La credenza, i vasi cadevano e si frantumavano;  tutto tremava. Sembrava di stare su una giostra, a giocare una partita che se perdi muori. Ho strattonato mia madre che gridava ma non si muoveva. “Andiamo fuori, andiamo fuori!” urlavo, io che non urlo quasi mai. Mia madre è caduta dal divano e ha preso a camminare carponi verso il portoncino blindato. Io mi sono aggrappato alla maniglia, l’ho aperto e siamo scesi per le scale esterne fino al giardino. Poi è uscito mio padre. Mia sorella dal piano di sopra non riusciva a scendere le scale e noi da fuori che urlavamo: “Esci, Roberta esci!”
Poi ha smesso e ci siamo abbracciati. Non so quando ci siamo abbracciati l’ultima volta. Tutto intorno si sentivano solo grida disperate che chiamavano nomi. Un’atmosfera da film di fantascienza. Io piangevo e telefonavo e piangevo. Non riesco a descrivervi quello che ho sentito in quegli istanti interminabili se non con: una fottuta paura di morire. Paura che non avevo mai realmente provato in 27 anni di vita. Sentirete molte polemiche in TV. Se poteva essere previsto, come io scherzosamente avevo fatto con la teoria del Big Sasso e come qualcuno molto più accreditato di me aveva fatto beccandosi una denuncia per procurata allerta. Se le strutture, soprattutto recenti, erano state realizzate a norma, considerato anche che l’ala nuova del giovane ospedale San Salvatore è caduta giù come un biscotto tra dita arrabbiate. Io ho una mia idea su tutto, ma la tengo per me, perché ora voglio soltanto dire grazie a tutte le forze che stanno lavorando ininterrottamente da 2 giorni, inseguendo la speranza di ritrovare ancora qualcuno in vita. Ho visto piangere mia sorella per la notizia della morte di un suo amico, e in quell’attimo avrei fatto di tutto per riportarlo in vita, e non sono riuscito a dirle niente. Un abbraccio virtuale a Serena, la ragazza ritrovata stasera che ha miracolosamente resistito sotto le macerie di un palazzo di 5 piani per un’infinità di ore. Io ora sono a Firenze da Luca e Niccolò; oddio che bello rivederli. Dopo 2 notti insonni in macchina e oltre 150 scosse avvertite tutte, mi son detto basta. Ho bisogno di star tranquillo, di dormire un po’ e di non dover sentire la terra tremare ogni 20 minuti. Il mio consiglio è quello di lasciare la città. Le scosse non si son fermate e neanche i crolli, e se qualcuno chiama scosse del quarto grado, scosse di assestamento, beh, per culo ci prende qualcun altro. Nessuno sa cosa stia accadendo nel sottosuolo aquilano. Non fatevi prendere dalla tentazione di provare a raggiungere la città per aiutare. L’Aquila ora deve svuotarsi, non riempirsi. È importante che capiate la pericolosità, che a mio avviso le televisioni non rendono a pieno. Io a Berlusconi non ho quasi mai creduto, stavolta spero di ricredermi, perché le promesse che ha fatto davanti alle telecamere son promesse che hanno un peso. Vorrei ringraziare tutta l’Italia che si sta mobilitando per la mia piccola città. Mediaset e tutti coloro che invieranno un sms al 48580 per donare un euro. Fatelo anche voi. È veramente cosa ridicola un euro sottratto al vostro credito, rispetto a quanto prezioso possa diventare se sommato a tanti altri. Grazie a nome di tutti coloro che ora stanno vivendo la loro terza gelida notte in macchina o in tenda, che si chiedono cosa faranno, e da dove ricominceranno, e quando. E pure se ha senso ricominciare per una madre che ha perso i suoi 2 figli, o per un padre che ha perso la moglie e il figlioletto perché è crollata la casa dei nonni dove entrambi erano andati a passare la notte. E poi grazie da parte mia: il povero Matto che sarà anche terremotato o sfollato, come ci chiamano, ma ha una Stanza piena di voci che fanno compagnia. Le vostre parole sono un abbraccio immenso, che riempie. Vi voglio bene.

66 commenti su “Ore 3 e 32, a 5 km di profondità

  1. Ciao Matto

    oltre te ho avuto modo di sentire Rob tornato da Stoccolma ed altri amici che hanno perso tutto in quei maledetti secondi.

    Sono contento che tu e la tua famiglia state bene.

    nel mio piccolo vi abbraccio tutti.

    Alex

  2. ragazzi, altre piccole scosse. La situazione a L’Aquila rimane bloccata: quella di una città che non esiste più, per ora. Bisognerà aspettare che si riattivi qualche servizio e che vengano visionate tutte le abitazioni e si parla di tempi lunghissimi. Grazie ancora a tutti voi, mamma mia quanti siete e quanto calore! Anche se non è proprio l’occasione ideale mando un saluto a tutti coloro che mi hanno scritto e che non conoscevo. Un abbraccio a tutti, e continuate a fare del vostro meglio perché non cada il silenzio.

  3. Anch’io arrivo da Pyperita…Mi spiace per quello che vi è capitato,temo che non sarà facile liberarsi dal “buco nero ” dentro di voi..Il mio “Buco nero ” fu causato dall’essere arrivato alla stazione di Bologna poco dopo che era stata fatta esplodere….e ci volle molto tempo perchè la mia inquietudine iniziasse a diluire..Figuriamoci per voi,con una distruzione così diffusa,tanti conoscenti scomparsi,il terrore per le scosse continue,…mi vengono i brividi…… Spero che possiate rimettere insieme le vostre vite……..Da noi il terremoto c’è raramente,ci fu alle 22,20,quella sera,poche ore prima della vostra mega scossa …che strano,sembra quasi che abbia voluto prendere la rincorsa…..

  4. Io della tua ,della nostra città,conosco solo te.Non ci sentiamo spesso,ma sei stato il mio primo pensiero.Ho seguito ed ho avuto notizie .La tua testimonianza ci rende più partecipi del dramma che avete vissuto.Per quel che serve ti sono vicina.Ciao-Lunasol-Vittoria

  5. Matteo sono con te virtualmente ma anche con il pensiero. Sono con te perché anch’io porto sulle spalle un terremoto terribile, quello del Friuli: 6 maggio 1976. Ero bambina ma non dimentico quei mille morti. Non dimentico lo smarrimento di chi si è salvato e il dolore per chi non c’è più.

    Fortunatamente i tempi sono cambiati, adesso i soccorsi arrivano in tre ore, ci si può contattare via cellulare, internet ci fa sentire tutti vicini. Ma 33 anni fa c’era solo attesa, incognita, domande senza risposta. E si poteva solo rimboccarsi le maniche e darsi da fare, perché l’attesa disorientava ancora di più…

    Hai fatto bene ad andar via, restare lì finché la terra trema non ha senso, si rischia e basta.

    PS: Anche a me fanno pensare tutte quelle scosse continue. Altro che assestamento, io le conosco bene e non hanno quella potenza!

  6. Ti leggo silenziosamente da molto e alla notizia del terremoto ti ho pensato e pregato per te.

    Conservo i brutti ricordi di una bambina di 6 anni del terremoto del 1980 e del bradisidmo fino ai 10 e sentendo dell’accaduto si sono risvegliate tutte le vecchie paure e quella sensazione di correre e non arrivare…

    Ti abbraccio e sono contenta di poterti comunicare la mia gioia nel saperti al sicuro.

    Sandra

  7. Ciao, ti leggo per la prima volta (arrivo anche io da Pyp) e avrei preferito conoscerti in un’occasione migliore.

    Vivo nelle Marche e mi sconvolge vedere quello che succede non lontano da casa mia mentre qui è tutto tranquillo. La tua testimonianza è molto importante!

    Un abbraccio

  8. Arrivo anch’io dal blog di Pyperita. Da quando è accaduta la tragedia, è la prima volta che leggo di qualcuno che l’ha vissuta direttamente sulla sua pelle, e forse proprio per questo, mi è arrivata, anche se ovviamente in minima parte, tutta l’angoscia di quei terribili momenti che hai vissuto. Sono contenta che sei salvo. Ciao

  9. Una situazione terribile, non si sa proprio cosa dire… a parte mandare l’sms si è davvero impotenti. Un caro amico, medico dell’ospedale, mi ha detto di stare bene, ma la casa è praticamente esplosa…che disastro!

    Un abbraccio.

  10. Ciao matto, io sono di Pescara e ad ogni scossa che sentiamo il pensiero va inevitabilmente a voi, fratelli aquilani. Vi abbraccio con tutta la solidarietà e il dolore che proviamo, non vi lasceremo soli.Forza!

  11. sono davvero davvero felice che stiate bene! lunedì sono venuta a vedere se avevi per caso scritto. dop qualche ora ho letto il tuo commento ed ero già felice. le tue parole mi hanno commosso, e penso a cosa significhi tutto ciò per voi che lo state vivendo. ma vi siamo vicini.

    un abbraccio, a te, alla tua famiglia e ai tuoi amici.

  12. Ben felice di sapere che state bene te e Franchino.

    Sono d’accordo con te sul fatto di andare via da quei luoghi ormai distrutti e salvare il salvabile: la vostra psiche.

    Per quanto riguarda Berlusconi penso che non farà nulla, ora siete buoni solo per le promesse delle prossime elezioni. Spero di sbagliarmi, ma nel frattempo avrebbe dovuto mettere in galera i responsabili del disastro, gli organi di controllo, comandante dei vigili urbani e prefetto, questi invece di vigilare sulla costruzione delle case intascavano soldi pubblici, sia “mazzette” che ir-regolare stipendio. Fermo restando che dovrebbero impiccarsi da soli.

    Non esitate a chiedere se avete bisogno di qualcosa, ci restituirete il favore alla prossima tragedia: con i governi che si susseguono in Italia la prossima volta toccherà a noi. Qui si sta costruendo il Mose, altro disastro annunciato, che per ora è ancora nella fase “intascare i soldi”.

  13. Anche se non ti conosco, anche se passo qui per la prima volta (attraverso Pyperita), ti voglio abbracciare, e ti voglio dire, per quel che può valere, quanto ti ho nel cuore. Tra l’altro, scrivi benissimo, non smettere mai!

  14. Mi sento impotente e inutile ma razionalmente sento che ora posso fare ben poco.

    Dopo, a riflettori spenti, si ricomincia.

    A ricostruire la vita e noi tutti assieme a voi.

    Ti abbraccio forte.

  15. Sono stato in pena per te appena ho sentito del terremoto. D’altronde, sei l’unica persona che conosca di quella zona.

    Falcon mi ha tenuto aggiornato appena sapeva qualcosa, sono felice che tu stia bene.

    Un abbraccio

  16. grazie per l’aggiornamento matto……. mi sono preoccupata un sacco per te. non smettera mai di aggiornate. un grosso abbraccio Noemi

  17. Un abbraccio anche da parte mia, che so come si vive nel terrore costante di essere colpiti da un terremoto di quelle dimensioni, ma (fortunatamente) ancora non ne ho conosciuto le conseguenze in maniera diretta. Io volevo andare nella tua città per aiutare, ma motivi familiari mi impongono di andare ancora più giù, in Sicilia; e allora mi son attrezzato per aiutare almeno su Internet e con le donazioni al 48580. Ora l’unica cosa da fare è riprendere fiato con calma e ricominciare: detto a parole è facile, ma tutti insieme possiamo farcela. Un saluto a te, caro Matteo, e alla tua famiglia! 🙂

  18. Ti ho ritrovato a commentare in un mio vecchissimo post .. e ora leggo le tue giornate .. straordinario. Piango lacrime per te che stai bene e puoi raccontare con candore e lucidità l’accaduto.

    Un abbraccio a chi per questa occasine dovrà aspettare un’altra vita.

    Sereni giorni caro

  19. Non sapevo che anche tu fossi aquilano, o meglio non ci avevo fatto caso… sappi che sto seguendo tutto questo al telegiornale, e ho fatto la mia donazione, quando ricaricherò il cellulare, ne farò un’altra al più presto. Quello che è successo ha lasciato un segno profondo in tutti noi, voi per primi che l’avete vissuto sulla vostra pelle. bè, sappi che col pensiero e con tutto l’aiuto possibile io ti sono vicina. e spero che tutte queste persone possano riniziare al più presto a vivere la loro vita normalmente. un bacio

  20. ragazzi, grazie ad ognuno di voi, davvero. Mandate tutti un sms al 48580, è solo un euro che in qualche modo raggiunge chi non ha più nulla.

    pyp, franchino sta bene. A noi pazzi non ci ammazza niente.

    angus, il Mc è mezzo crollato, come tutto del resto.

    mulinisinasce, le linee telefoniche sono state più o meno sistemate. Chi ha il cellulare può utilizzarlo. Non so come si possa trovare il modo di far sapere chi sta bene e chi no. Immagino che ognuno abbia provveduto a sentire i propri cari e a rassicurarli. Io lo sto facendo anche attraverso internet, perché ne ho la possibilità, ma è complicato stabilire contatti per chi sta lì, nelle tende o nelle macchine. Stai tranquilla, comunque.

  21. Matteo, non è certo così che volevo conoscerti!

    Vengo qui da Pìp (Pyperita), sono arrivato di corsa.

    Non ti conosco ma ti ho letto d’un fiato, ho sentito molte cose, mi è venuto il gesto di mandarti un abbraccio, un abbraccio forte.

    Naturalmente tornerò, grazie per averci dato tue notizie 😉

    Bruno

  22. Quella notte la terra ha tremato anche qui, a Salerno, e il pensiero è andato subito al terremoto dell’ 1980 in Irpinia…una catastrofe, oggi come allora.

    Un abbraccio a Te e a Franchino.

  23. carissimo,

    ho avuto i brividi a leggere la tua testimonianza.

    le scosse forti le abbiamo sentite anche qua, anche casa mia ha tremato ed ho avuto paura; non oso immaginare quanto in realtà fossero violente e cosa si prova effettivamente a sentirsi la terra sotto i piedi tremare.

    ci stiamo organizzando per aiutarvi con la protezione civile, ma prima di una paio di mesi non si parte, ci dicono.

    dalle marche intanto ti mando un abbraccio virtuale stretto stretto.

    chica

  24. Ciao Matteo, terribile il tuo racconto. Vedo quelle scene descritte che scorrono davanti agli occhi e non riesco ad immaginare quello che si prova. Io vivo in provincia di Roma e non l’ho neanche sentite, le scosse.

    Un abbraccio forte.

    Anna

  25. Un grosso abbraccio…un caro amico mi ha segnalato il tuo blog e sono davvero felice di averti scoperto.

    Tieni duro…

  26. Come fare a contattare chi vive a L’aquila?? Le line telefoniche non esistono più, i cellulari sono andati peduti sotto le macerie e noi qui in ansia, senza notize, senza certezze. Ti prego, spargi la voce, trovate un modo per far sapere a tutti che state bene, anche agli amici lontani .

    Noi non vi lasceremo soli, lotteremo insieme a voi.

    Un abbraccio forte forte a tutto l’abruzzo.

  27. sono a lavoro e quasi non riesco a smettere di piangere, se mi vede il capo mi prende per pazza.

    Sono contenta che tu stia bene Matteo, anche se ti conosco da poco e solo virtualmente. Un abbraccio forte!!

  28. vorrei poter fare di più che mandare solo sms…sono felice tu stia bene.ancora non riesco a crederci..il terremoto è una delle cose che mi fanno più paura e vivendo in calabria li sento un giorno si e uno no.Ma per fortuna mai così disastrosi..ti abbraccio.

  29. è un sollievo sapere che tu, i tuoi e anche franchino e la sua famiglia stanno bene. anche se mi si stringe il cuore per i danni, le vittime e tutti i cittadini dell’aquila. anche un senso di rabbia però mi prende a pensare che le costruzioni potevano essere edificate o messe in sicurezza. se l’ospedale e la prefettura, che dovrebbero essere le zone più sicure, sono invece inagibili, figuriamoci il resto…non so…vorrei che qualcuno si assumesse le proprie responsabilità, e in Italia non succede mai. ti abbraccio. sono felice di saperti a firenze, in questo tormentato periodo.

  30. Ho sentito anche io quella paura che dici, come mai nella vita.

    Anche durante la scossa di ieri sera, anzi forse di più, perchè ora so cosa può accadere.

    E sono solo a Roma. Un abbraccio grande, Matteo.

  31. Ciao, Matteo! Anche se non ci conosciamo da molto (ma ti leggo da un bel po’ di tempo) voglio dirti che ti sono vicino.

    M.P.

  32. Un augurio matto, io personalmete non ho mai provato la sensazione di trovarmi nel mezzo di un terremoto o altre cose simili, ma penso che sia una situazione terribile…

    Spesso la natura ci mostra come basti un suo sbuffo a spazzarci via!

  33. Ho avuto tanta paura per te, sai che anche Elenamaria sta nelle stesse condizioni, ma sono tutti salvi.

    E Franchino?

    Che bello leggerti, continua ad aggiornarci, è importante sentire la voce di chi sfortunatamente queste vicende le vive dall’interno.

    Un abbraccio forte.

  34. Sono felice che tu e la tua famiglia stiate bene. Spero anche io che in questa sciagura il Presidente del Consiglio mantenga le sue promesse.

    Un abbaraccio, ti vogliamo bene.

  35. faccio i complimenti a tutti gli acquilani che nonostante lo shock, la paura e i disagi non sono rimasti con le mani in mano, non si sono lamentati dello stato o di altro ma con la fierezza e la tempra che sempre contradistingue gli abitanti delle città di montagna si stanno dando da fare inseme con i soccorritori, dando una lezione a tutti noi!! spero davvvero che si cominci presto a ricostruire e a restituire agli acquilani la loro bellissima città. Un abbraccio Matteo e se hai bisogno io ho una casa libera in toscana (Prato).

    Sabry

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