Non farmi male qua e qua

QUA la recensione di Justin Devil.
QUA l’intervista rilasciata a Libri e scrittori ripresa poi dal portale Parlami di te.
E poi nella HOME PAGE del sito del mio editore, se ve la siete persa, trovate il video dell’intervista in radio di qualche tempo fa all’interno della rubrica Divagando.
Ieri sono stato a mangiare alla Croce Rossa. C’era un’atmosfera caciarona, quasi da stadio. Finché poi alcuni volontari che venivano dalla Sicilia si sono commossi perché, dopo più di due settimane, era tempo di tornare a casa. Erano dispiaciuti di dover lasciare i legami così intensi e sani che avevano stretto in quel poco tempo di condivisione totale, la gente che tutti i giorni vedevano e che affidava loro i propri bisogni quotidiani. Anche se non li conoscevo personalmente mi sono unito al forte applauso che tutto il capannone ha lanciato per ringraziarli del prezioso sostegno gratuito, dell’affetto e delle energie donate che non hanno prezzo.
Mia sorella è in casa, ma prima che tornerà mia madre lei magicamente sarà sparita. Da qualche giorno sta facendo di tutto per evitare l’incontro, accampando scuse su scuse a cui Madre comincia a non credere più, ma questa è un’altra storia che ha a che fare con lobi, sadiche dilatazioni e piccoli e tragici inconvenienti notturni che potevano capitare soltanto a lei e di cui vi racconterò quando avrò smesso di provare nausea e mi sarò fatto una ragione dell’ahimè comprovato grado di parentela, che fa del nostro sangue lo stesso sangue.
QUA la recensione di Justin Devil.
QUA l’intervista rilasciata a Libri e scrittori ripresa poi dal portale Parlami di te.
E poi nella HOME PAGE del sito del mio editore, se ve la siete persa, trovate il video dell’intervista in radio di qualche tempo fa all’interno della rubrica Divagando.
Ieri sono stato a mangiare alla Croce Rossa. C’era un’atmosfera caciarona, quasi da stadio. Finché poi alcuni volontari che venivano dalla Sicilia si sono commossi perché, dopo più di due settimane, era tempo di tornare a casa. Erano dispiaciuti di dover lasciare i legami così intensi e sani che avevano stretto in quel poco tempo di condivisione totale, la gente che tutti i giorni vedevano e che affidava loro i propri bisogni quotidiani. Anche se non li conoscevo personalmente mi sono unito al forte applauso che tutto il capannone ha lanciato per ringraziarli del prezioso sostegno gratuito, dell’affetto e delle energie donate che non hanno prezzo.
Mia sorella è in casa, ma prima che tornerà mia madre lei magicamente sarà sparita. Da qualche giorno sta facendo di tutto per evitare l’incontro, accampando scuse su scuse a cui Madre comincia a non credere più, ma questa è un’altra storia che ha a che fare con lobi, sadiche dilatazioni e piccoli e tragici inconvenienti notturni che potevano capitare soltanto a lei e di cui vi racconterò quando avrò smesso di provare nausea e mi sarò fatto una ragione dell’ahimè comprovato grado di parentela, che fa del nostro sangue lo stesso sangue.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.