Nel dubbio sono andato a vedere Il dubbio

Ieri una devastante domenica sera al Mc Donald’s. Direttore e manager(s) tutti, all inclusive e l’ansia – non la mia che ero tranquillissimo e pensavo che erano 2 o 3 giorni che stranamente non pioveva – potevi tagliarla a listelli e metterla nel Tasty, sotto alle 2 fette di formaggio bianco, al posto del bacon. Offese e una valanga di lacrime per un cestello di crocchette formaggio e spinaci che cuoceva senza tempo, salvato per miracolo dalla combustione. Chi aveva messo quel cestello a cuocere? Era stata lei a non impostare il tempo oppure qualche sbadato che, quando il timer ha suonato, l’ha spento dimenticandosi di alzare il cestello dall’olio? Un testimone non troppo attendibile ha fornito la sua dichiarazione e io, fortunatamente, per una volta, non solo non c’entravo, ma neanche mi sono accorto di niente. Quando ho visto la Ory in lacrime pensavo si stesse sentendo male. Le ho chiesto se era tutto ok, mi ha risposto di sì. Insomma una specie di puntatona di Nel segno del giallo, che io e Franchino dovevamo portare a termine dopo aver staccato, sciogliendo l’atroce dubbio che ha tormentato le nostre notti dopo la soporifera visione di Revolutionary road: il dubbio che fosse meglio Il dubbio con protagonista, l’ormai abbonata alla nomination per l’Oscar, Meryl Streep, del polpettone depressivo di Kate e Leo. Io non è che avessi molta voglia di tornare a Malpensa, solo che poi il pensiero che son mesi che non ho una vita sociale apprezzabile, mi ha spinto a rituffarmi fra gli sconosciuti a fare il cinefilo sapientino.   
Il film è tutto incentrato sul sospetto che un prete, padre Flynn, abbia abusato di un giovane allievo di colore della scuola St. Nicholas, nel Bronx, di cui è preside sorella Aloysius interpretata appunto da Maryl Streep, che indice una vera e propria crociata contro il prete, senza uno straccio di prova, basandosi solo sul sospetto e sulla sua sicurezza morale, incurante delle possibili conseguenze. Battagliera decisa in un’epoca definita dalle condanne morali, non combatte solo contro il prete anticonformista ma contro le forze del cambiamento che le aleggiano attorno. La sua lotta ostinata e senza remore farebbe pensare che in lei non regni il dubbio, così non è. Non vi dico se Flynn ha abusato o no di quel ragazzino però vi dico che la fine non m’è piaciuta granché e, nonostante questo, vi consiglio di andarlo a vedere. Se non altro per l’interpretazione di Maryl Streep. Una scena in particolare: l’accesa discussione col prete, tanto intensa da provocarmi un velo lucido sugli occhi, nonostante fosse tutt’altro che commovente. Questo è il trailer, vedete voi. Io aspetto The reader. Volevo mettervi pure quello di trailer solo che l’ho trovato soltanto in inglese e, onde evitare di farvi sentire come mi son sentito io quando l’ho visto, e cioè un perfetto delfino nel deserto, ho evitato.

10 commenti su “Nel dubbio sono andato a vedere Il dubbio

  1. Io ormai i film me li vedo su DVD (se sono ultrabelli) o in televisione, quando ci arrivano. Andare al cinema è deprimente, oltre che caro. Se poi i film sono tutti come quelli degli ultimi anni, non so se valga più la pena di fare e vedere cinema

  2. non è per farti perdere il lavoro al mc, ma se la prossima volta – speriamo che non succeda – fai notare – per inciso – che forse un cestello dimenticato nell’olio bollente non è esattamente una tragedia e si evitano insulti e lacrime a valanga? tanto più che lo avete salvato in tempo…se poi ti dicono di non impicciarti puoi dire che è stata colpa di Mafalduzza. 🙂 no, eh?

  3. Meryl Streep vale il prezzo del biglietto (il mio scontato, ma sono dettagli). Non sono mai stata una sua grande fan, ma questa volta….

    Il finale mi ha lasciato il dubbio sul dubbio, ma è stato un bel film! ^_^

    K!a

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