La Cibrario non mi ha (ancora) querelato

Stamattina nella buchetta della posta ho trovato un talloncino verde indirizzato a me e ho subito pensato che finalmente la Feltrinelli si era decisa a contattarmi proponendomi di pubblicare 8 romanzi, e quello doveva essere senz’altro l’anticipo di 250mila euro dei diritti d’autore che avrei dovuto ritirare alle poste. Poi ho letto: deposito atti giudiziari e mi s’è gelato il sangue all’idea che la Cibrario, stizzita per le parole (non troppo carine) che le ho dedicato nell’ultimo Stop al televoto! abbia telefonato al suo avvocato per querelarmi. Così ho chiamato il mio avvocato (ancora non si laurea però è bravo con la favella, questo mi posso permettere) per preparare la difesa. Stiamo puntando sulla incapacità di intendere e volere della suddetta scrittrice e credo non avremo grandi difficoltà a dimostrarla in aula, considerata la prova regina di cui siamo in possesso, il famoso video in cui presenta il suo libro masticando (o succhiando) non si sa cosa, fino a svelarne tutti i particolari, compreso il finale. Sono andato alle poste a ritirare l’atto giudiziario e non era la querela della Cibrario, ma una multa di 178 euro per eccesso di velocità, in cui si dice che il conducente andava a 80 all’ora sulla strada a scorrimento veloce davanti casa mia. Non potevo essere io per 2 motivi. Primo io non vado mai a 80 all’ora, è una velocità che non mi appartiene. A 100/120 sì, ma a 80 che senso ha? Se devo andare a 80 vado a 50 e faccio prima. Secondo io la mia macchina non la guido da 2 anni e mezzo, da quando, cioè, ha preso la patente mia sorella; io la pago soltanto. Mia sorella ha vergognosamente tentato di accusarmi perché lei, a suo dire, non va mai veloce. “E poi è arrivata a te, mica a me!” Grazie al bip, la macchina è la mia a chi deve arrivare, agli amici di Maria De Filippi? C’è mancato poco che le assestassi un pugno in pieno viso per poi strapparle a vivo tutti quei suoi orripilanti piercing (a cui da qualche settimana si è aggiunta l’espansione del lobo, un buco di un cm di diametro nell’orecchio in cui c’ha ficcato una specie di caramella di plastica) è dark lei. Comunque al distretto dicono che è arrivata la voto dell’autovelox in cui alla guida si vede distintamente una donna. Adesso la signorina deve recarsi a dichiarare che era lei al volante e i 5 punti che dovrebbero togliere a me (ma stiamo scherzando?) li tolgono a lei, e forse pure 10 perché ha la patente da meno di 3 anni.  
Insomma hanno messo l’autovelox sulla strada di casa mia. Pare che molta gente si sia lamentata dell’estrema velocità raggiunta su quel rettilineo soltanto perché nell’ultimo anno sono morti una quarantina di ricci, un numero incalcolabile di gatti, qualche volpe, una signora che stava attraversando (giuro), e una ragazza che non ha dato la precedenza è stata scaraventata a terra, il motorino distrutto, ma lei portava il casco e sta bene. L’ubicazione del malefico rilevatore di velocità altrui è segreta e pare cambi sempre (ma si può fare? Non dovrebbero esserci i cartelli a segnalarlo?). Allora, in attesa delle almeno 15 multe che arriveranno a carico di mio padre (la macchina che guido io è intestata a lui), e dei 250mila euro della Feltrinelli (che a questo punto userò per pagarci le multe), da oggi in poi uscirò di casa 6 minuti prima e andrò a 49 all’ora. Questo si sa che fine farà, come tutti i miei buoni propositi.

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