Terra, Acqua, Aria e Fuoco. A L’Aquila non ci facciamo mancare niente

L’ora in più, pensata per arrivare puntuale a lavoro, in una tale situazione d’emergenza neve/ghiaccio, è bastata per un pelino. Ho impiegato quasi mezz’ora per percorrere i 5 chilometri che separano Villa Madre dal centro abitato. In quel tratto, la strada neanche si vede più, eppure ci sono centinaia di alloggi, MAP e casette, e c’è anche la nuova Casa dello Studente dove i ragazzi studiano e abitano. Nonostante questo nessuno ha pensato di liberare decentemente il fondo stradale dal ghiaccio. Al posto della strada si può ammirare una distesa irregolare appiattita dalle automobili dei disperati come me e indurita dalle temperature, sotto allo zero da una settimana. Ieri notte ha ripreso a nevicare, non vedevo più niente, la macchina andava molto per conto suo e io ho pensato e detto ad alta voce: Gesù e Madonnina, io lascio i comandi; riportatemi a casa voi! Loro, che sono buoni di cuore, l’hanno fatto. Fra poco riparto, stesso orario, stesso cielo, stesso gelo.
Mi domando cosa ci facciano tanti mezzi spazzaneve a spasso per la fetta di città liberata. Ne ho contati 4 nel giro di 3 chilometri, tutti con la pala sollevata. Perché non si spostano nella immediata periferia, almeno danno un senso alla benzina che consumano? O forse gli abitanti delle frazioni appartengono a una razza debole, che va lasciata a se stessa, in virtù di una selezione naturale che si rifà ai comandamenti del Nazismo? A ‘sto punto sterilizzateci, così almeno non potremo più riprodurci e riprodurre il nostro male, o eliminateci direttamente, ma non lasciateci morire di stenti; siete dei mostri e non soltanto dentro. Se i Nazisti se la prendevano con gli Ebrei per giustificare tutti i mali del Paese, il Comune dell’Aquila se la prende con le periferie sociali, ma noi non molliamo. Perché sto parlando al plurale? Sono stato contagiato da una otelmite fulminante o mi sto auto-nominando Imperatore del Comitato degli Abitanti della Periferia Sepolta, altresì detto ICAPS, che potrebbe anche stare per Italiano CAPisci, Sindaco? Evidentemente no.
La novità del giorno è l’incendio di stamattina divampato su Viale Corrado IV in una casa in ristrutturazione, mi sembra giusto. Per un palazzo che qualcuno sta ristrutturando, mettiamogli fuoco! Mica possiamo far vedere che è stato ricostruito qualcosa. Se no, che figura ci facciamo con gli altri candidati al prossimo Provolone di Striscia la Notizia?
Insomma, non ci facciamo mancare niente. Noi i 4 elementi della Filosofia antica li vogliamo tutti. Dopo il terremoto che è la Terra, la nevicata di un metro che rappresenta l’Aria, l’incendio del 9 agosto del 2007, in cui è andata a fuoco mezza montagna di San Giuliano, dove ho passato tutta la mia adolescenza, unito all’incendio di stamattina, direi che basta a richiamare il dio Fuoco. Ora, non vorrei portare sfiga, ma mancherebbe l’Acqua, anzi no. Ricordiamoci l’alluvione del dicembre 2010, quando il Comune dell’Aquila ha chiesto lo stato di emergenza e calamità naturale, case evacuate a Coppito in seguito ad alcune frane e smottamenti. Per l’esondazione del fiume Aterno,  200 persone nella zona tra San Vittorino e Cansatessa non sapevano dove passare la notte.
Direi che ci siamo; qua a L’Aquila a disastri naturali abbiamo dato, che dite?