Verso Supermarket24

Ieri sono tornato dal lavoro alle 23 e qualche minuto, e sono stato fino alle 3 e un quarto a rileggere il file editato del nuovo libro. La casa editrice ha fatto un lavoro fantastico di perfezionamento senza stravolgere il mio stile. È una strana sensazione quella di rileggere il proprio libro e pensare che è tutto perfetto. Un misto tra felicità, soddisfazione e paura, di non riuscire più a scriverne un altro così. Ed è principalmente da questo che deriva la felicità, dall’averne scritto uno così, appunto.  Non potete immaginare quanto lavoro ci sia dietro un libro, quanta attenzione ai minimi dettagli. La punteggiatura, l’impaginazione, la scelta della copertina, della carta, del font, della quarta di copertina. Quante persone contemporaneamente lavorano alla perfetta riuscita. Io mi sento onorato, e grato a ognuno di loro. Parlo di un ambiente serio, chiaramente, non di tutte le stamperie che clandestinamente si fanno chiamare editori nelle quali il direttore è anche l’editor, e quello che risponde al telefono, e quello che stampa le copie con la sua macchina fotocopiatrice, e partorisce un libro al minuto (realizzato malissimo, tra l’altro) neanche fosse una scoreggia, pagato a caro prezzo da chi è ancora troppo illuso. Un autore non dovrebbe pagare mai, dovrebbe essere pagato per pubblicare l’opera del suo ingegno, se di ingegno si tratta, ma questo è un altro discorso. Io non ho mai pagato, e la mia è una battaglia a favore dell’estinzione di questi personaggi loschi e criminali.
Ora siamo alla fase di impaginazione e revisione del testo; insomma un altro po’ di pazienza e Supermarket24 arriva nelle librerie, bello come il sole.
Da quel momento avrò tanto bisogno di voi, perché è là che inizia la sfida col mondo.
Intanto vorrei ringraziarvi perché continuate ad acquistare Non farmi male e avete permesso che anche la seconda edizione arrivasse agli sgoccioli. Un altro traguardo inaspettato, veramente. Grazie a chi l’ha acquistato dal sito dell’editore, e grazie a chi lo sta cercando e ottenendo in libreria (ho sentito il distributore che prenderà altre copie prima di Natale). Sarà presto fuori la terza edizione e ripartiremo con una presentazione a gennaio, non so ancora bene dove. Vi tengo informati. Voi continuate così, a parlarne in giro, a suggerirlo. Se l’avete letto e vi è piaciuto magari regalatelo per Natale. Ogni piccolo gesto è una goccia di mare. E il mio mare è un sogno che vola grazie a tutti voi, e al bene e alla stima che dimostrate ad un povero Matto.
Dal 14 al 18 maggio a Torino ci sarà la consueta Fiera del Libro. Da un paio di anni ci provo senza convinzione, ma quest’anno giuro che ci vado, anche perché ci saranno entrambi i miei libri e spero di poter organizzare qualcosina per parlarne. Intanto ieri sono riuscito nella titanica impresa (sabato non potrò rivedermi per la sesta volta Titanic e questo mi rende un uomo disperato) di apporre la X e accaparrarmi quella settimana sull’immenso tabellone delle ferie che pare quello di una partita di battaglia navale in cui è quasi tutto colpito e affondato. Ho dovuto tramortire una piccola collega gracile che stava per succhiar via proprio quei giorni prima di me, e l’ho fatto con una gomitata seguita dall’ingerimento forzato di una confezione di Valium in pastiglie. Ora riposa in pace. Se si sveglierà potrà scegliere una nuova settimana, in tutta serenità. Per chi ci sarà, ci vediamo a Torino.
Che altro? Ah, sì. Ho stabilito nuovi obiettivi. I miei (soliti) buoni propositi a scadenza trimestrale. Magari fra 3 mesi vi dico quali erano e se sono stato bravo a portarli a termine. Perché io la vita la vivo così, come un contratto a tempo determinato, 3 mesi per 3 mesi.
"Quando esce il nuovo libro?" "Tra un paio di mesi" "Veramente?" "Sì!" "Ma nelle librerie?" "No, nelle peggiori salumerie di Caracas."

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