Tu conosci il mondo, io voglio conoscere te

Era da notti e tempi che non facevo le cinque. Ieri ho fatto le cinque. È stata una serata strana, intanto perché non era previsto iniziasse. Non pensavo di uscire, mi son lasciato trascinare da una zona intermedia lontano da casa, fino in centro, così mi son ritrovato a girare con maniche corte e smanicato, per la serie: Agosto sotto e Gennaio sopra, con quel venticello stronzo quanto freddo a soffiarmi sui peletti delle braccia. Mi sono sentito coccolato dalle persone. Un po’ qua e un po’ là, voluto e abbracciato. Ho avvertito il calore di mani che desideravo sentire, senza fini secondari, solo qualche minuto tra le mie. Mi sono lasciato stringere da un affetto così naturale, spontaneo, come dovrebbe essere l’affetto. Ho bevuto un pesca-lemon, una birra piccola e un’altra birra piccola, più grande della precedente. Ho riso tantissimo, con la sottile tentazione di alterare ulteriormente il mio stato, portandolo oltre. Mi è parso un ottimo rimedio e avevo tutte le prove del mondo che lo fosse. Non so perché sono rimasto in me, probabilmente per la solita responsabile logica che mi fa dire basta! quando secondo parametri suoi, non miei, è il momento di fermarsi. Un po’ me ne pento, perché son due giorni che sono tornate le insicurezze. Così, prima un fastidio, poi un senso di nervoso solo apparentemente dovuto ad una certa cosa alla luce dei fatti poco importante, poi si riapre la scatola nera delle emozioni e quello è da anni il momento di dimostrare che contro tutto questo io perdo sempre. Anche se stavolta un accenno di resistenza c’è stato. Mi sorprende l’immagine di me che spingo forte, oltre ogni limite, oltre l’acqua che non ha più voglia di restare rinchiusa, e io spingo. È pieno di falle il presente, e l’acqua sta uscendo, piano piano, tutta. Però io tengo ancora. Forse sono un po’ più forte di ieri, o forse è solo un modo per rimandare. Fatto sta che ieri notte ad un certo punto ero felice. Un punto è tanto.
Ah, mi ha scritto un PVT (se la De Filippi può dire RVM io posso dire PVT) un certo Antonio invitandomi ad iscrivere la Stanza ad una classifica che si chiama Miglior blog, e io ho accettato. Ho messo il bottoncino verde per votarla in alto, nel bugiardino. Credo non si vinca niente, è una cosa così, tanto per. Non c’è bisogno di registrarsi, e si può votare pure millemila volte al giorno, quindi quando non avete niente da fare, tra un caffè e una veloce pipì, cliccateci sopra. E, se vi va, iscrivete i vostri blog, non mi sembra una brutta cosa.

39 commenti su “Tu conosci il mondo, io voglio conoscere te

  1. Ok ok ok! sfatiamo il mito di Rocco Siffredi, ho saputo da informatori certi che nonostante lui abbia il record delle milioni e milioni di miliardi elevato alla quindicesima di donne possedute, è g.. ebbene si sono sconcertato, misteri dell’ animo ma soprattutto del corpo umano:):)

  2. Buona domenica, sei stato votato… 🙂

    Belle le serate come quella che hai passato, il sentirsi cercati voluti bene, aiuta a superare i momenti difficili…

    La vita è una lotta, per raggiungere gli obiettivi necessari che servono al nostro benessere…

    Baci

  3. Posso votarti fra i blog a me necessari ? 🙂

    E’ strano … non dovremmo stupirci dell’affetto degli amici eppure lo facciamo, e riusciamo a spaventarci anche della troppa allegria e spensieratezza.

    C’è qualcosa che non va in tutto questo no? 🙂

    Un abbraccio

  4. per riprendere due tematiche fondamentali del post, vorrei declamare una mia teoria in via di conferma: ad ogni pinta di birra corrisponde una capatina in bagno. Facci caso. Almeno con me torna.

  5. oh mamma mia reportame a raiano!!!!!!!

    Matto basta con i pesca lemon, anche se ti ostini a definirli long drink so alcolici non ci sta niente da fa, per la birra ti ho sempre detto di bere la guinness (sottomarca del chinotto) anche se ne bevi 2 litri rimani sobrio.

    Però come ti capisco, come ti capiscooooo lo so che dentro di te in questo periodo sei tutto un fuego, si si si siiiiiiii gli ormoni sono in rivolta reclamano ciò che gli spetta di diritto. Non essere egoista con il tuo amore, lasciati andare, insomma lascia qualche post-it in giro non si sa maiiiiiiiiiiiii!!!!:)

  6. Latito, da un po’… 🙁

    Passo per i blog, di corsissima, leggo, e non ho mai il tempo di mettermi a rispondere…

    Passerà, prima o poi, tutta sta roba da fare…

    ;))

    Ti auguro un buon fine settimana! 🙂

  7. Jerome, Carmen diceva “perché essere felici per una vita intera sarebbe quasi insopportabile…”. La felicità è pochi attimi, e questo non deve immalinconirti, anzi farti star bene e sentirti felice appunto (perché la felicità sta anche nel ricordo) di averli vissuti, e desideroso di viverne altri. Il resto della vita non è che debba essere per forza spazzatura poi.

  8. “ieri sera ad un certo punto ero felice”…nn so perchè ma questa frase (che dovrebbe essere bella…forse) mi mette addosso una grande malinconia. Come se la felicità arrivasse all’improvviso, quando meno te l’aspetti e per brevi istanti. E per tutto il resto del tempo? Forse questa malinconia perchè da un pò di tempo quei brevi istanti si stanno facendo sempre più radi e ho paura svaniscano del tutto. Ma almeno mi unisco alla tua gioia e al tuo attimo di felicità augurandoti di sorridere dentro ogni secondo della tua vita. Notte Matteo!

  9. Anche io stasera ho provato la stessa sensazione,ero a Frascati e un pò mi lasciaro viziare da una leggera malinconia di tempi andati.

    Avrò 21 anni dirai,sò pochi,ma certe cose che hai fatto ancor prima non le ripeterai..

    ‘notte..buuuurp

  10. quando la scatola nera si apre bisogna stare accorti. Sicuramente sei più forte di ieri. Vediamola così. Ma domani sarà anche meglio di oggi. L’importante è ricordarsi che anche con l’acqua alla gola si può sempre nuotare. Adesso voto e rivoto!

  11. ma è stata proprio la cosa giusta, fermarsi. per restare lucido. e godere meglio della tua capacità di fermarti. e le insicurezze che vedi, e le vedi, il nervoso che senti per quelle cose poco importanti, che probabilmente lo sono, sicuro che non li eviti andando oltre.

    e poi, man mano che avanzi nel tempo, se sai osservare (e pare tu lo sappia fare), impari un mondo di aspetti nuovi…

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