Se non mi linki giuro che m’ammazzo!

Per un blogger (uguale: autore di blog) è fondamentale essere linkato (uguale: qualcuno ha inserito il link del blog nel proprio sito) in più posti possibili. E mi pare anche giusto. Un link corrisponde ad una possibilità concreta, che è quella che qualcuno cliccandoci, volente o per sbaglio, finisca nel blog linkato. Ma non finisce qua, perché non da molto, anche se questa cosa sarà sicuramente preistorica, ho scoperto l’esistenza di Technorati che non è altro che un rilevatore di link (almeno è quanto ho capito io). Ti dice quante volte il link al tuo blog è presente nella rete, e ti dice pure dove; e questo numeretto magico contribuisce in modo rilevante a fare classifica. Sì, perché esistono delle vere e proprie classifiche più o meno attendibili dei migliori blog (vedi BlogItalia). Il criterio per salire o scendere è legato a diversi fattori. C’è il fattore visite giornaliere, il fattore ricerche nei vari Google e fratelli e, fondamentale, il fattore link, quindi Technorati.
Io dei link me ne frego. Non nel senso che non mi faccia piacere scoprire che qualcuno ha deciso di linkarmi, certo che mi fa piacere; nel senso che io non ne faccio uso alcuno. Sì, perché uno può anche pensare di linkare solo i blog che legge, così ci arriva facilmente dalla propria pagina web, e questo è comprensibile, sensato. Però nel momento in cui essere linkati diventa un’ossessione, allora mi dissocio. In molti si sono risentiti perché il loro blog non era presente tra i miei link. Ma se non me lo chiedi perché avrei dovuto pensare a mettercelo? Capisco la visione diffusa tra i blogger: io linko te, tu linki me, e si va avanti anche se io non ti leggerò mai e tu non ricorderai neanche della mia esistenza, l’importante è che vi sia quel link. Invece per me l’importante è leggerti. Capito? Ecco che mi capita di finire in blog che hanno una lista di link che gli copre l’intera colonna di destra e, per seguirli tutti, un mese giorno e notte al PC, non sarebbe sufficiente. Quindi è presumibile che di quei blog, il proprietario della pagina, non ne legga neanche la metà. Io ho una lista di link breve e che non leggo. Cioè, che non leggo da lì, perché io i link non li uso. Accedo ai blog che mi piace seguire direttamente dalla finestra degli amici nella community di Splinder e, se non sono splinderiani, ho comunque il loro sito salvato nei Preferiti del PC. Quindi capite bene che essere o non essere presenti nella mia lista dei link poco cambia. E allora perché quelli ci sono? Domanda legittima e di semplicissima risposta. Ci sono perché o mi sono ritrovato a metterceli in passato perché li seguivo, o perché m’andava di vedere il loro nome sul mio blog, o per altre inspiegabili logiche (illogiche e legate al caso più che altro), oppure ci sono perché mi hanno chiesto di esserci. Non preferisco quei nomi ad altri, anzi. Gran parte dei miei blog preferiti non sono tra quei link. Visto che so come raggiungerli non ho mai reputato fondamentale linkarli, se il significato che do al link è una strada per arrivare a loro. Esempio. Tanto per rispondere a Gogan che mi faceva notare che nella mia lista c’è il link del forum della playstation e non il suo (prima che io ce lo mettessi, chiaramente) questo è perché quelli del forum della playstation, che non conoscevo e tuttora non conosco, mi hanno chiesto di essere linkati e, per quanto me ne può fregare (non ho mai posseduto una playstation né ho mai aperto quella pagina), l’ho linkati. Se fa piacere a loro… Il tuo non c’era perché non mi avevi chiesto mai di linkarlo, ma ci faccio un saltino sempre e lo sai. Ora c’è perché, se ti fa piacere, figuriamoci se non linko te.  
Spero di essermi spiegato. Se qualcuno vuole essere linkato me lo dica. Quando diventeranno un’infinità e occuperanno troppo spazio, cancellerò direttamente l’intera sezione. È una provocazione questa, non facciamo che ora mi arriva una valanga di richieste: mi linki? se no la cancello veramente. Lasciamo che Parole nella rete stia lì tranquilla e segua le illogiche evoluzioni del caso e del tempo. Perché io dei link me ne sbatto altamente.
(Un periodo scrivevo l’URL del blog sui banchi dell’università, sui muri della città, nei cessi pubblici, persino nella sabbia piovuta e polverosa sul vetro delle automobili, poi mi sono rotto.)

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