Ero alla ricerca di parole. L’ho trovate proprio dove sentivo che fossero. Sarà una bella sorpresa. Non posso dire di più. Un po’ di mesi da aspettare, ma ormai è certo. (Cosa? E, se non lo posso dire, non lo posso dire!) Quindi gioite per me. Su! (Se leggete tutto velocissimamente sembra far rima, o comunque possedere una certa musicalità.)
Dopo questa misteriosa premessa alla Matteo Grimaldi e il mistero delle parole perdute, è il momento dell’attesissimo terzo episodio di Niccolando, sottotitolo: sparate di Niccolò linguisticamente parlando ad un certo livello. (Non fatemi ripetere ogni volta cos’è! Cliccate sui link verdini che seguono così vi rileggete le altre due.) Dopo Lisa/Elisa e la povera Sara, arriva Alice, che è solita spuntare d’improvviso di qua e di là. Così tutti esclamano:
AH, Lì C’È ALICE!
(……) Questa non è complicata da capire. Niccolò continua a superarsi e pare avere ancora in serbo grandiose trovate. Aspettiamo con ansia.
M.
Sono scalzo e ho i piedi congelati, che provo a tenere sospesi sul pavimento. Le pantofole sono vicino al letto, a meno di due metri dalla mia sedia. Sto tentando di allungare la gamba per acchiapparle col pollicione retrattile, ma non c’arrivo. La finestra è aperta da stamattina, ma non arrivo neanche a quella. Dio che freddo nella Stanza! Se non avete niente da fare, mandate per favore qualcuno a salvarmi la vita prima che muoia assiderato?! Perché di alzarmi proprio non se ne parla!
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