Mi sto muovendo e me ne accorgo

La festa di compleanno è stata bellissima. Innumerevoli le foto su Facebook. Chi non è iscritto si iscriva. È finita l’era degli intellettualoidi schizzinosi. Chi è iscritto mi aggiunga. Chi non era iscritto e dopo il mio invito avrà deciso di iscriversi, si ricordi di aggiungermi (se no che si è iscritto a fare?). Quando leggo certe parole scritte dai miei amici mi commuovo e quindi, a metà biglietto, pausa di silenzio e i lacrimoni lì lì per inondare la mia pizza ai quattro formaggi con crudo. Lo ricorderò come il giorno più felice degli ultimi tre o quattro mesi sicuramente, forse pure dell’intero anno.
Ancora grazie a tutti voi, pure a chi se l’è ricordato in ritardo che compivo gli anni, e pure a chi non se l’è ricordato per niente, ma, con un’ammirevole arte di arrampicamento sugli specchi, è riuscito a cavarsela.
Stasera rifarò di nuovo la valigia e domani salirò sul primo regionale pomeridiano per Roma e poi sull’autobus per L’Aquila. Lascerò qualcosa qui. Perché nella valigia non c’entra tutto e perché non ho seguito il consiglio di mia madre di comprare un borsone di quelli che non costano niente per avere più spazio. Lascerò qualcosa qui perché io ci devo tornare. Ora speriamo solo che il treno non deragli come quello di Viareggio. È la seconda volta che succede in questa zona solo che stavolta il treno merci trasportava gas che con l’impatto è esploso causando il crollo di due palazzine e tredici morti. Che sia il caso di dare una controllatina alla rete ferroviaria? E che dite se togliamo pure il malocchio all’aeroporto parigino? Dopo il disastro dell’Airbus misteriosamente precipitato nell’Atlantico, stanotte il bis. Un aereo della Yemen Airways decolla sempre da Parigi diretto alle isole Comore. Ad un certo punto sparisce dai radar e si tuffa nell’oceano Indiano. Dei centocinquantatre passeggeri si salvano soltanto un bambino di cinque anni che hanno ritrovato a sguazzare nell’oceano assieme ai barracuda, e pure il comandante che, appena starà meglio, potrà riferire che minchia è successo, visto che l’aereo stavolta lo guidava lui.
Ci sono un sacco di novità all’orizzonte, ed è un orizzonte vicinissimo. Tutte ipotesi, quindi magari poi a stringere il risultato si rivelerà il solito pantano. Però sono fiducioso e nel caso qualcosa dovesse andare stranamente in porto preparatevi alla fiesta.
Dipende quasi tutto da domani, e il resto del tutto da dopo domani. Però non è quasi niente definitivo.
Saluti con le dita incrociate.

16 commenti su “Mi sto muovendo e me ne accorgo

  1. ilmionomestrano, tre giorni fanno la differenza. Aguroni anche a te, allora.

    jaku, in effetti è strano che quel momento non sia stato immortalato considerata l’abiltà dei miei amici di fermarmi nei fotogrammi più trash possibili. Sì ho letto anch’io del cambio aereo.

  2. Ciao mattè!

    Ma c’è la foto in cui spargi lacrime e moccolo sulla pizza? Perchè io non l’ho vista!! 😀

    Incrocio le dita con te, per qualunque cosa sia, ed anche se non le hai lavate dal mocciolo di cui sopra. ^^

    Contro Parigi non c’è una maledizione, a quanto pare l’aereo era stato cambiato prima di precipitare, per precipitare con quello più vecchio.

    Certo, se mettessero un aeroporto a Lourdes non sarebbe male comunque…

  3. gogan, mi sa che mi si sta risucchiando da dietro la balena, e non è affatto bello.

    ysouly, grazie per gli auguri e crepi il lupo.

    ciprea, grazie! 🙂

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