Oggi è un giorno triste per l’Italia intera, e la Stanza non può che abbracciare con sensibilità tutte quelle famiglie già colpite da tale tragedia che sa logorare lasciando un indelebile graffio nell’anima (che era un film, mi pare). Mi associo al dolore e indico il lutto mondiale (perché tanto si estenderà oltre i confini, lo so già) e il minuto (l’ora, il giorno, il mese, l’anno, fate voi) di silenzio, perché il morbo Moccia è tornato (uh mamma saura!) e sta contaminando il paese con la sua nuova letale epidemia: questa. Amore 14 non è solo un libro, ma tutta una serie di robette tipo penne, segnalibri, pupazzini, diari, astucci, zainetti, cartoline coi cuori, è anche una specie di fiction, insomma Moccia sta tentando davvero di ridurre i nostri cervelli a una poltiglia rincretinita, qual è il suo.
In questo filmato, gentilmente segnalatomi da Amelia, sono racchiuse allarmanti testimonianze direttamente dalla voce di chi vive ormai la fase acuta, irrecuperabile. Degna di nota la citazione della giovane e già devastata mocciosa intervistata, di un passaggio di Tre metri sopra il cielo che l’ha particolarmente colpita: "Cioè fa: i tuoi occhi so diamanti, poi lei fa: io ti vedo nei miei sogni, poi lui fa: il tuo nome luccica, poi lei fa: io e te tre metri sopra ar cielo".
Io mi chiudo in casa, voi fate come credete. Che la guerra dei mondi abbia inizio (e se qualcuno si azzarda ad andare in libreria a comprarlo giuro che gli tolgo il saluto)!
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