Ci siamo. Domani mattina partenza all’alba (alle 8.00 per me è l’alba) per Firenze e il lunedì (voci di corridoio parlano di 5 del mattino) raggiungiamo Venezia da cui decollerà il Jumbo Jet per Berlino. Io ho fatto tutto quello che dovevo fare, cioè: niente. La valigia è rimandata a fra un po’, in compenso nel pomeriggio sono uscito in compagnia del mio fraterno e utilissimo amico Leoluca Bagarella che non ha dovuto insistere troppo per farsi saldare da una libreria le tante copie di Non farmi male vendute in questi mesi e che i signori avevano manifestato una certa ritrosia a pagarmi. Per quelle di Supermarket24 aspetto ancora un po’; non ho voluto dar loro il colpo di grazia, o di canna di rivoltella di Leoluca.
Prima di partire per un lungo viaggio, porta con te la voglia di non tornare più, diceva la Irene. Questo non sarà un lungo viaggio. L’aereo farà prestissimo (vero?!) e il 14 sarò di nuovo da queste parti entusiasta di festeggiare il Ferragosto a L’Aquila, mia meravigliosa città che hanno ricostruito per intero coi soldi dei vostri sms e dei concerti della Pausini e pure quelli di Silvionostro (che sei nei cieli) che canta discretamente. Lo sapevate che adesso è più bella di prima? (Prendete per oro colato tutto quello che i TG vi raccontano, mi raccomando.)
Sono andato in cartoleria e ho acquistato una marea di inutilità da portare a Berlino, riscoprendo la mia indole preadolescenziale del vedo e lo compro perché mo’ l’ho visto e quindi lo voglio, tipo la NON [AGENDA] della Fila (è scritto proprio così, con le parentesi quadre e in maiuscolo, che io per praticità mi limiterò a chiamare non agenda) con due penne incorporate a inchiostro liquido fluorescente giallo e verde prato che si chiamano cyberpen,  a 6 euro e 90 che non userò mai (la non agenda e le penne) mosso dalla spinta propulsiva a sfruttare i momenti morti (tipo le notti, per esempio) per far quadrare il finale del romanzo che sto scrivendo. Dentro c’è la nuovissima avventura a fumetti di Cyber, un ragazzo dall’intelligenza spiccata e cibernetica, Lysa e Max, due fratelli amici di Cyber, figli di diplomatici che lavorano all’ambasciata di Tokio, e la Dottoressa, donna misteriosa e intrigante, esperta di virus informatici che potrebbe essere la degna compagna del mio Dottore di Supermarket24. E pensare che gli avevo chiesto un quaderno per prendere appunti e mi sono ritrovato l’agenda col piano di una guerra ad armi chimiche contro Tokio su cui dovrò scrivere, scrivere e scrivere. Di notte le emozioni sembrano più dense, dice l’amico di Maria. Si spera, visto che la notte sarà l’unico segmento di tempo libero. Mi sento uno scolaretto il giorno prima del suo primo giorno di scuola. Animato da buoni propositi si fa comprare quadernini, astuccio, penne di tutti i colori, ricopre i libri per benino con la carta protettiva trasparente, scrive i compiti sul diario e alla fine dell’anno si fa bocciare.
A proposito di compiti, vi lascio quelli per le vacanze che vi aiuteranno a sopperire al devastante silenzio che la mia assenza lascerà nei vostri cuori per questi 6 lunghissimi giorni.
Un profondo respiro e cominciamo.
Leggete per bene l’intervista che Roberta Leomporra mi ha fatto per Italia Magazine ché quando torno vi interrogo. E poi quella che ho fatto io a Mauro Marcialis, in libreria in questi giorni col suo ultimo appassionante Spartaco, il gladiatore (Mondadori), nella rubrichetta che tutto il mondo ci invidia: 4 chiacchiere (contate) con… sempre e solo su SoloLibri.net. Per Solo Libri ho scritto pure un articolo che affronta la crisi dell’editoria vista dagli occhi dei piccoli editori indipendenti, che risegnalo semmai qualcuno avesse fatto finta di non vederlo.
Continuate a leggere Supermarket24, a consigliarlo (a quanto pare capita pure questo). Portatelo con voi al mare a fare i bagni di sole (non troppo però, ché prende fuoco, ha una pelle delicata) e impeditegli di giocare ai tuffi ché, se no, mi si scioglie in acqua come un’aspirinetta. Scrivete una recensione, pure dieci righe purché sia la verità, tutta la verità e nient’altro che la verità sulle sensazioni che vi ha dato leggerlo e inviatemela a matteo1077@gmail.com.
Fate come Roberto, insomma, che ringrazio tanto:

Stoccolma, 4 agosto 2010

In un mare editoriale in calma piatta, dominato da autori ispirati da facile buonismo e finti sentimenti, Supermarket24 agita le acque.

Il protagonista del romanzo, Luca Sognatore, trova lavoro in un supermercato qualunque di una città di provincia qualunque, e Matteo Grimaldi lo segue nella sua prima giornata di lavoro. In quelle ore Luca avrebbe potuto incontrare l’amore e nuovi amici con cui condividere sogni e aspirazioni, ma Grimaldi non cade in trame facili e già scritte, disegnando un personaggio credibile e intelligente. L’autore scava nei pensieri di Luca, e trova giudizi netti e definitivi su colleghi e clienti, frustrazioni e sarcasmo di chi ha già capito ed accettato di essere un uomo qualunque.

Ciò che rende questo romanzo originale ed interessante, è che di colpo il supermercato diventa l’ufficio del lettore, il bar che frequenta ogni sera, la sua cerchia di amici, o magari la sua stessa famiglia. E così chi legge, a tratti, si immedesima in Luca, gli dà ragione e annuisce, anche se in parte vorrebbe prenderne le distanze. E la vita di Luca, così lontana dalla generazione di chi vive tre metri sopra il cielo, assomiglia un po’ più alla nostra.

Roberto Di Giulio

Basta così, per ora. Mi pare pure troppo per 6 giorni che non ci sentiamo. Già, perché il PC lo lascio a casa. Mi porto la non agenda per riscoprire il gusto antico di scrivere pagine e pagine con la penna (non quella fluorescente in allegato). Noi ci risentiamo per Ferragosto con la pancia satura di agnello alla brace riscaldato al forno, dal sapore un po’ gommoso, familiare. Non vedo l’ora, proprio.
Porta con te la voglia di non tornare più. Appunto.

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sono Matteo

Sono nato a L’Aquila nel 1981.
Adesso vivo a Firenze, insegno ai bambini della scuola primaria e scrivo romanzi definiti “per bambini e ragazzi”, ma io dico non vietati agli adulti…

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