4 chiacchiere (contate) con… Angela Buccella [2]

Sembra che il Big Sasso abbia voluto accogliere le mie preghiere e ritardare di qualche giorno la sua venuta e allora via alla puntata numero 2 di 4 chiacchiere (contate) con… che, nel giorno della festa dell’amore e degli innamorati (che io, per motivi che potrete intuire senza che spenda minuti a spiegare, me n’ero anche dimenticato che oggi è San Valentino) incontra una scrittrice giovane, ma che ha già alle spalle mille esperienze nel campo dell’editoria (3 libri all’attivo e uno in preparazione) del giornalismo (scrive per GQ) e della radio (è tra le autrici di Dispenser di Radio 2). E oggi ci sta proprio bene perché lei dell’amore racconta le sfaccettature più taglienti, istintive, estreme e dolci allo stesso tempo, lei che si definisce una violentemente romantica.

4 chiacchiere (contate) con… Angela Buccella

Ricordo per chi l’ha dimenticato e lo dico anche per chi non c’era, che tutte le mie interviste sono raccolte nella pagina della rubrica a cui arrivate cliccando sul logo di 4 chiacchiere che trovate nella colonna di destra del blog. Ieri mi son rasato e quando sono arrivato a lavoro mi han fatto tutti i complimenti, che poi non so se è un complimento: “Dai, dimostri 10 anni di meno!” perché io là mi son chiesto e ho chiesto: “Scusa, quanti ne dimostravo prima?” domanda morta sul colpo, perché c’erano i toast da incartare o le rotelle dei macchinari da pulire e altre occupazioni francamente non così urgenti da impedir loro di rispondermi. Mentre mi preoccupo e rifletto sulla mia immagine così suscettibile a un taglio di capelli da acquistare o perdere 10 anni (certo è che se prima ne dimostravo 50 non è comunque confortante) riascolto l’intervista di ieri in radio. È una figata, ma un po’ di pazienza che c’è da aspettare che sia on line.

Buon sabato love e, come dice la mia collega Federica: “Se non sai che regalare all’amore tuo, ti fermi al primo negozio e gli compri un bel cuore di spugna che va sempre bene!” (In aquilano, come lo dice lei, fa tutto un altro effetto.)

13 commenti su “4 chiacchiere (contate) con… Angela Buccella [2]

  1. Matte’… avevo letto la tua replica sul blog del piccolo Franco, quindi riportavo la cosa qui solo per scherzo… mi aspettavo che saresti insorto… starai mica diventando buono per caso? 😉

  2. alice, il fatto che non ti sia piaciuto il film è già una buona partenza. Benvenuta nella Stanza e grazie per la fiducia. Se non lo trovi in libreria puoi ordinarlo anche dal sito dell’editore cliccando sull’immagine di copertina che vedi quassù.

  3. E te pareva che non ci doveva rientrare la Consoli! Matto capisco che hai una bella fotina con lei e che è la donna della tua vita che se lei non lo sa… ma non puoi cercarla ovunque, questa si chiama ossessione sai?

    Comunque l’intervista mi ha incuriosito… ho inserito “Leda. Un romanzo di carne” nella lista dei libri da leggere, probabilmente tra un centinaio d’anni riuscirò anche a leggerlo XD

  4. Ehm, premetto che il commento non c’entra nulla con questo post, bensì con quello riguardante la recensione di Revolutionary road.

    L’avessi letto prima! Sono andata a vederlo martedì sera, depressa già di mio per la mia vita tardoadolescenziale che ricorda tanto beautiful (e io sarei brooke, secondo la mia ottuogenaria nonna che mi commisera -.-). Insomma, diciamo la verità, al multisala non potevo andare, quindi mi rimaneva la città..

    Il fato ha voluto che nel cinema dove proiettavano Operazione Valchiria ci fosse il cineforum. Pertanto siamo andate, io e la mia amica, a sorbirci il duo Winslet/Di Caprio.

    Ad essere oneste devo dire che la recitazione di Kate è stata pessima. Leo invece è molto bravo, a mio giudizio, nei ruoli da sclerato..benchè col tempo assomigli sempre di più a Benny Hill o, in alternativa, a una maialino..anche se non sussiste questa alternativa, forse :).

    Brutta regia, lenti i ritmi d’azione..cattive anche le inquadrature. Il tema di sfondo invece era sostanzialmente buono se fosste stato sviluppato in maniera decente. Per tema centrale intendo il “vuoto disperato”, l’orror vacui, vuoto che noi, da bravi uomini impegnati riempiamo di faccende, appuntamenti, svaghi di qualsiasi genere. Seneca docet, no?

    Per concludere, mi piace molto questo blog, così come apprezzo il tuo stile creativo ^^ se riesco a trovarlo lo compro il tuo libro, giurin giuretto ^^

    Alice

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