[V.5] Weekbook. La mia prima volta

Spesso mi domandano cosa ne penso della pubblicazione fai da te. (Arretra Satana!) Delle differenze fra un libro pubblicato da un editore che investe i propri soldi e un libro stampato coi soldi dell’autore. (Non è un caso il diverso utilizzo dei termini pubblicato e stampato.) Ho provato a spiegarlo brevemente in questa piccola intervista di Pamela Serafino, che ringrazio per l’interessamento. Se ne potrebbero scrivere tomi enciclopedici sull’argomento, con tanto di elenchi degli editori amici del Maligno e di quelli bravi bravi, che rimandiamo a un’altra occasione.

Beh, è un po’ come chiedersi che differenza c’è fra la cacca e la cioccolata.

Come al solito mi distinguo per la mia raffinatezza planetaria, ehm. Nell’intervista parliamo anche della mia prima volta (non fate i maliziosi, che non è quella prima volta che intendevo), degli sforzi che l’autore dovrebbe fare per contribuire alla promozione del libro, con tanto di personalissima chicca finale su come sconfiggere il panico da presentazione (pubblicità occulta inclusa) e, come al solito, di emoziòòòni, emoziòòòni ed… emoziòòòni!
Ditemi che ne pensate. Passate una buona domenica.
[Mamma che grigiume fuori!]

14 commenti su “[V.5] Weekbook. La mia prima volta

  1. Ma che razza di concorso è se poi si devono pagare la pubblicazione? Vabbé, bisogna anche dire che ci vuole coraggio a mettere da parte il proprio orgoglio e dire che probabilmente non si è abbastanza bravi da essere pubblicati.
    Alcuni preferiscono spendere soldi piuttosto che guardare in faccia le cose.

    • Esatto Chagall, è un duro confronto quello con se stessi. Uno specchio che ti mostra le tue non-qualità. Pochi riescono a guardarlo e a non girare la faccia. I più lo colpiscono con una pietra accusandolo di essere bugiardo.

      Pamela, grazie a te per avermi ospitato.

  2. Devo dire la veritá: il titolo mi ha tirato in inganno e mi aspettavo delle rivelazioni tipo Melissa P invece…
    Ho trovato un meraviglioso paragone che uso sovente anche io: e questa cosa mi piace!!! 🙂

    Per il resto concordo perfettamente con te e l’amico Chagall.
    Difatti ho dei trascorsi pure io e posso dire che scrittore non lo sono affatto ed ho lasciato perdere. Per questo il blog: posso scrivere quello che voglio e sopratutto come voglio.

    Sempre meraviglioso leggerti ed è un sincero onore.

    Ps attendo comunque rivelazioni tipo Melissa da te, capittttto??? ^_^

    Un abbraccione

    Ciauzzzzz

    Buona domenica carissimo

  3. Eh, sarai poco fine, ma il paragone è molto realistico.
    Adesso al laFeltrinelli c’è addirittura la possibilità di stampare il libro e metterlo direttamente sul sito in vendita. Con tutte le illusioni che da questo derivano.

    Nell’ambiente della letteratura fantastica la cosa è molto discussa, anche perché ci sono molti giovani che vogliono pubblicare e sono pronti a farsi spennare.

    Per l’ennesima volta un editore NON È UNA STAMPERIA e NON TUTTI POSSONO FARE GLI SCRITTORI.

    Detto questo: cercati su Youtube il filmato con questo titolo
    “SPOT STUDIO83 – Hai scritto un manoscritto?” 😀 e poi mi dici.
    (comunque tu scriveresti pure se noi non prendessimo il tuo libro, VERO?)

    • Chagall, quello spot lo so praticamente a memoria. Mi fa troppo ridere. Ilmiolibro.it ha indetto anche un concorso, il vincitore, giudicato da una commissione presieduta da Baricco, pubblicherà con Feltrinelli, unica condizione imprescindibile, naturalmente, l’autopubblicazione su Ilmiolibro.it. Pensa te che magna magna. (Io scrivo comunque, non so neanche se qualcuno mi pubblicherà, figurati se posso pensare a chi e se mi comprerà.) 😛

      Devis, quelle di Melissa P. sono tutt’altro che rivelazioni. Il blog è un ottimo e divertente esercizio di scrittura. Quando scriverò il mio primo porno-diario ti telefono e te lo faccio leggere così mi dici se va bene, solo in quel caso lo pubblico.

  4. Nel 2006 scrissi qualche (pessimo) racconto e provai a sottoporlo a gentaglia tipo “Il filo”. Capii velocemente che non gli fregava nulla del contenuto ma gli interessava il. pollo da spennare. Comunque in seguito capii anche che non ero uno scrittore.

    Pare che anche Serena Dandini beva un bicchiere di whisky tutto d’un fiato prima di andare in onda :^)

    Congratulazioni per la pubblicazione :^)

    • SpeakerMuto, ti ringrazio. Sul Filo avrei da dirne a vagonate, meglio che sto zitto. 🙂

      Miss Fletcher, ti immagino nel vestitino super sexy di Jessica.

      Claudia, in bocca al lupo a te allora! 🙂

  5. Bella intervista, la penso esattamente come te, pagare per pubblicare è una cosa priva di senso, si perde anche credibilità e non saprei che soddisfazione se ne possa ricavare.
    Grigiume lì? Qui cielo blu e mare piatto come l’olio, linea dell’orizzonte che sfuma verso il celeste del cielo.
    Buona domenica!

  6. O mio Dio, appena ho letto il titolo, tra me e me ho pensato subito: Che fa Matteo? è impazzito? la sua prima volta? muahahahahahahahahahahhhhah …
    Hai davanti a te, una maliziosa forte forte 😛

    • Francesca, anch’io ho avuto una prima volta, che si sappia eh!

      Miss Fletcher, sei profondamente ingiusta. Tanta invidia. 😛

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