Alessia Fabiani un po’ bruciata (poco poco)

Ho riflettuto domandandomi se andare avanti col racconto della serata luxuriana oppure bypassare e parlarvi del mio vicino che l’altra sera ha avuto una crisi isterica e ha scaraventato i giochi del figlio per tutto il giardino e ha pure dato un calcio a una sedia di plastica. Le promesse vanno mantenute e io ne avevo una con voi che siete il mio fedelissimo gruppo d’ascolto (cinque elementi, quando nonna non sta male). Perciò se scrivo: E chi compare a un certo punto? Ve lo dico nel prossimo post, adesso mi tocca dirvelo. Forse non è politicamente corretto raccontare e associare le mie considerazioni a nomi e cognomi noti. Se non le associo, però, non fanno più ridere pertanto verrebbe a cadere l’unico motivo che mi spinge a raccontarle. Facciamo un esempio: Fabiani Alessia. I più datati la ricorderanno. Quella che faceva ullalla-ullalla-ullallallà su Canale 5, per intenderci. Non si può certo dire che rappresenti l’interesse incarnato in un essere umano. Non sa cantare, non sa ballare, non sa recitare, non sa parlare e da qualche tempo è diventata pure bruttina. Per essere interessanti a prescindere bisogna possedere almeno una qualità. Basterebbe che lei fosse campionessa mondiale di rutti per meritarsi un riconoscimento fra la folla e invece neanche quelli sa fare. Non è una colpa non essere interessanti a prescindere, solo un dato di fatto. Devo però pensare che sia (o sia stata, parlare al passato mi pare più rispondente a verità) interessante per qualcuno, se l’hanno parcheggiata in televisione a fare coccodè davanti alle telecamere e a rincorrere il becchime per i palcoscenici vestita soltanto di un trasparente straccetto avvolgente il culo e trasparente pure quello (il culo). Ebbene, questo post vuol difendere una delle tante vittime che l’ingenuità ha portato a immolarsi alle lame dei mass media e delle cattive compagnie con le quali ha fatto irruzione nella festa tentando di sottrarre i riflettori alla scatenata Vladi che, con costante movimento d’anca ritmico come quello di un pendolo, oscillava sul balconcino scambiandosi occhiate d’intesa con Paola Concia. Il motto di questo post sarà: Restituiamo dignità ad Alessia Fabiani! Sottotitolo: Come se ce l’avesse mai avuta; porterò alla causa valide argomentazioni. Partiamo da un assioma. Io considero Alessia Fabiani una presenza rilevante. Ehi, dove siete finiti tutti? Ho come la sensazione che la pausa di respiro dopo il punto si sia trasformata in un silenzio eterno per il mio gruppo d’ascolto dileguatosi nella nebbia. Prima di cliccare sul bottone rosso con la X in alto a destra fatemi spiegare però! “Spiega spiega, intanto noi ci leggiamo l’ultimo post di Carolina Cutolo. Lei sì che è una vera scrittrice pornoromantica!” C’avete ragione, comunque Alessia è una brava ragazza. Non beve se non acqua liscia e succo al mango e soprattutto non si droga. In effetti è assurdo che sia stata coinvolta nell’inchiesta ribattezzata Vallettopoli, che poi lei mica è una semplice valletta, lei è un’artista della TV quindi anche solo per questo avrebbe meritato di non comparire nell’elenco; addirittura additata come una cocainomane… ma scherziamo? Mica è colpa di qualche sostanza strana o di qualche bibita strana (non ne beve ho detto!) se di tanto in tanto sbandava aggrappandosi a qualcuno o sbatteva alle pareti o si faceva largo fra la gente con violenza scansando i corpi di chi neanche la vedeva compreso quello di un mio gracile amico. Queste della droga sono illazioni in alcun modo giustificabili e poi un po’ di rispetto per una ragazza che ha faticosamente raggiunto il traguardo della laurea in Scienze dei Beni Culturali con una tesi sul balletto russo (vi giuro!) votazione 104/110 quindi sciacquatevi la bocca prima di giudicare una dottoressa! Della sua cultura ne ha dato prova a me personalmente quando dopo aver letto un suo stato di Facebook le ho fatto notare che ‘cagnolini’ si scrive con la gn e non ‘caniolini’ senza g e con la i come l’aveva scritto lei. Dall’alto della sua riconosciuta autoironia prima mi ha rimosso dagli amici (ce l’avevo perché per me è una presenza rilevante, lo ribadisco) e poi mi ha mandato il seguente messaggio privato: “Babbo!” che ancora sto tentando di interpretare e non credo sia legato a un improvviso bisogno paterno. Mi sa che s’è dimenticata una lettera pure qua, va be’. Comunque io sono soltanto uno dei milioni di italiani che la amano e da sempre la sostengono. Giusto per farvi realizzare la portata del fenomeno basta citarvi il momento clou della serata quando lo speaker eccita la folla con un “Qui, solo per vòòòi… Alessia Fabiani!” e la folla risponde con uno sconfinato, ma che dico sconfinato, travolgente, trascinante, irresistibile, quasi violento direi silenzio di tomba. Ho visto uno addirittura ingurgitare alla calata tutti i suoi cento gradi di cocktail pur di mostrarsi impegnato a fare altro e non applaudire. Quello che voglio dire con questo post è che nonostante tutti gli sforzi che abbiano fatto per far sentire noi umili mortali desiderosi e invidiosi del loro mondo dorato, lì sul balconcino inaccessibile ai più, io ho provato una gran pena, mi sono sentito fortunato rispetto a loro che continuano a bruciare ogni giorno di più tutto quello che gli rimane.

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