[Madre 2012]

Alle 7 AM in punto facevo una cosa seduto comodo sulla tazza del cesso azzurro del primo piano di Villa Madre, quello destinato ai maschietti. Mentre eseguo quella cosa lì, ne devo sempre trovare un’altra da fare contemporaneamente per distrarmi. Se no, se mi concentro troppo, accade che, ciò che è per natura preposto all’espulsione, invece rimane dentro per dispetto. Visto che stamattina mi sono destato in modalità moderatamente anno-nuovo-vita-nuova, comunque molto invernale, sempre mentre il corpo si dedicava alla spinta, ho esplorato lo shop del mio Nokia 33 trentini, risalente all’epoca della storica nevicata del ’56, e ho scaricato un tema in linea con l’umore nevoso. Non so se l’hanno sparata pure sul monitor del mio telefono, come stanno facendo con gli impianti sciistici di mezza Italia, fatto sta che l’immagine dello sfondo adesso è semicoperta dall’effetto soffocante della neve. Al di là del suono, nessun segno di esistenza di nuovi messaggi e chiamate. La bustina lampeggiante posso soltanto immaginarla, perché è sepolta dal bianco candor.
Nonostante i seguenti 3 problemini tecnici…
– Leggo soltanto l’ultima cifra dei minuti e io non ho mai avuto un orologio da polso. La data mi sforzo di ricordarla; se non sbaglio dovrebbe rimanere la stessa per l’intera giornata. In compenso c’è la neve.
– Mi accorgo di un messaggio almeno 3 ore dopo, idem per le chiamate perse; il telefono di squillare non lo sento mai perché penso che non è mai il mio. In compenso c’è la neve.
– Dal momento in cui l’istallazione del tema invernale è andata a buon fine, ogni volta che prendo il telefono fra le mani vengo attraversato da un oggettivo brivido di freddo. Ne sono certo, per questo ho specificato oggettivo. In compenso c’è la neve. BRRR!
… mi garba. Quando cambio qualche impostazione grafica, ne ricevo un beneficio psicologico enorme al punto di convincermi di ciò che in effetti proprio non è. Ho chiamato il mio telefono iPhone, per dire. Può capitare per il troppo entusiasmo. Quando gli ho chiesto un caffè doppio in tazza grande, mi sono reso conto che no, non è un iPhone. Ieri sera guardavo l’iPhone (vero) di Niccolò appoggiato sul tavolo, poi gli occhi cadevano sul mio e mi veniva da vomitare.  Ieri ho festeggiato il mio personalissimo Capodanno con una sera di anticipo. Non era programmato che fossimo così in tanti. Quella che doveva essere una piccola gita fuoriporta per riabbracciare un amico, ché senza gli amici proprio non vale la pena secondo me, si è trasformata in una cena mega. Per la maggior parte ci siamo conosciuti a tavola. Abbiamo mangiato e brindato a volontà con dell’ottimo vino rosso che più andava giù e più il bicchiere si riempiva. Un antipasto di bruschette, salumi, pizze fritte e prosciutto e formaggio fritto che così mai nella vita e poi arrosticini e vino a non finire; hanno dovuto legarmi le mani alla sedia. Perdo il senso della misura toccando la condizione del pesce rosso, che più mangime gli butti nell’acqua e più lui mangia, finché a un certo punto esplode. Io stavo per esplodere. In viaggio per L’Aquila ho riflettuto su quanto poco serva a fare tanto, per me e per qualcuno, se fa piacere, se c’è unione. Mi accorgo che il segreto di un’amicizia durevole nel tempo infinito sta nella capacità di dirsi: Ti voglio bene.
L’ADSL è tornata come per magia, a ora di pranzo del 31/12, poi mi dicono che non devo credere alle apparizioni di Medjugorje. Paolo Brosio ha tutta la mia stima, e ne avrà ancora di più se riuscirà a ottenere da Mary Altissima che l’ADSL rimanga sulla terra di casa mia per tutti i secoli dei secoli, o almeno finché non sarò costretto a dipartire anch’io.
Intanto, col panettone ripieno di gelato ancora per molto sullo stomaco, sono arrivato alla fine di questo ultimo post dell’anno. Fra poco, fuori la finestra esploderà la gioia, più roboante del solito vista la voglia di buttarsi questi mesi alle spalle sperando in giorni un po’ migliori. Vado a brindare con Madre che, poco dopo il dolce, ha affrontato uno degli argomenti a lei più cari: la fine del mondo.
“Fra meno di un anno tutto il mondo finirà tranne in uno sperduto paesino della Francia. L’hanno detto Voyager e Toni Capuozzo.”
“Ancora non inizia il nuovo anno e già deve finire tutto?”
“Finirà e pure male!”
“Ah, e come mai? Ci saranno violentissimi terremoti? Erutteranno i vulcani di tutto il mondo? Precipiteranno meteore grandi come continenti?”
“No, la Terra farà un movimento diverso e poi si scatenerà l’inferno.”
“Ma la Terra fa gli stessi identici movimenti da milioni di anni!”
Madre: “Eh, si vede che si sarà rotta e ne farà uno diverso.”
Nell’attesa di scoprire quale sarà il passo di danza scelto dal nostro pianeta per concludere lo spettacolo fra gli applausi, proviamo a vivere quest’anno facendo tesoro degli errori passati. Lavoriamo sul nostro carattere per arrotondare gli spigoli, per riempire le mancanze, per dire: Ti voglio bene (Madre) un po’ di più. Ecco sì, quest’anno glielo voglio dire almeno una volta.
Aggiornamento delle 00.15
: Madre non ha potuto bere neppure un millilitro di spumante. Ha mangiato così tanto che una sola particella di gas potrebbe farla esplodere. Il suo primo proposito, dalla madre-poltrona: “Basta! L’anno prossimo voglio andare su una montagna e fare il cenone di Capodanno solo con radici ed erbacce lesse. Chi vuole mi segue”. Io mi prendo una decina di mesi per pensarci. Intanto buon 2012 a tutti!

19 commenti su “[Madre 2012]

    • Arounderground, penso che ai Maya non freghi niente della mia cena. Ah ah!

      Giovy, anche a te! I Maya lasciamoli riposare in pace, che hanno fatto pure troppi danni. 🙂

  1. Anch’io ho stramangiato e la cosa non è positiva visto che ho perennemente il “polistirolo” (come dice nonna) un po’ altino. Pazienza… già oggi ho fatto un tot di km di corsa e spero siano serviti a qualcosa.
    Buon Annooooooo

  2. Hahaha…madre è una grande, radici ed erbacce lesse 🙂 !!! E ben evidente che devi andare anche tu, su quella montagna, faremo il count down al capodanno del 2012 solo per poter leggere il tuo resoconto!
    Il tema invernale ha risvolti interessanti, il nevischio se non altro ti impedisce anche di leggere gli sms molesti degli operatori telefonici…mica male! Buon anno Matteo, a te e alla tua splendida Madre!

    • Miss Fletcher, bisogna provare a seguire la ricetta. Certo, selezionando bene radici ed erbacce. -.-”

      Niko, da domani buoni propositi di vita e di dieta. 😀

  3. tanti tanti auguri Matteo! Io ho trovato la donna della mia vita a capodanno, peccato che sia sposata e sia pensionata. Va beh.

    (mio fratello fa lo stesso ragionamento di tua Madre, andrebbero d’accordo)

    Ciao e ancora buoni festeggiamenti se ci sono! 🙂 (non so che augurio ho fatto)

    Ah, il paesino sperduto nei pirenei francesi. E la sede logistica dei 007 Maya?

  4. Ho letto per intero ciò che su fb mi era apparso (o erroneamente lo avevo interpretato io) come un breve resoconto delle Madre-avventure.
    Ti ripeto i miei auguri e ti ripeto pure questa: Matteo, sei proprio bravo a scrivere. Quando lo fai così, tra il riflessivo e l’ironico, vai giù come quel vino rosso di cui parlavi.
    Spero tanto che tra le tue buone intenzioni per l’anno nuovo , mi riferisco a quei “togliere”…non sia contemplato il “togliere tempo” per la scrittura. A me dispiacerebbe. Il tuo “Madre 2012” è stata la prima cosa che ho letto nell’anno nuovo. E mi è piaciuta!!! Ti pare poco? Grazie e buon anno.

    • Lafenice, se anche volessi non potrei togliere là. La scrittura è fatta di momenti. Il 2012 il mio tempo sarà quasi tutto impegnato nella realizzazione, dopo un 2010-2011 creativi. Spera per me! 🙂

      Claudia, grazie anche a te! 🙂

      MisterGrr, pare che l’altissimo monte che domina il paesino custodisca sotto la roccia una base aliena. Ehm. -.-”

      Lutile, contento anch’io! A presto! 🙂

  5. Buongiorno! Se mai ci sarà un nuovo diluvio vedrei bene Madre nelle vesti di Noè 😀 e tu come persona adatta a raccontare la cosa.
    Splendide le ultime righe del post. Un anno è lungo, intanto ti auguro buona giornata.

    • Grazie Haunted! Pure a te tanti e belli.

      Hombre, riferirò a Madre e le dirò di riferire a Capuozzo. Ah ah! Auguri anche a te! Vedi se trovi posto ché in quel paesino pare sia tutto stra-pieno. 😀

      Chagall, grazie non soltanto degli auguri e lo sai. Un abbraccio!

      Squa, anche a te. Baci!

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