I 3 indagati per lo stupro tornano in servizio nell’operazione Strade Sicure

Ci sono aggiornamenti sullo stupro di gruppo subìto da una ragazza ventenne di Tivoli fuori da una discoteca di Pizzoli, nell’immediata periferia aquilana, del quale avevo scritto qua. Il ragazzo, trovato fuori dal locale coi vestiti sporchi di sangue e accompagnato in questura per essere ascoltato, si chiama Francesco Tuccia ed è un militare irpino. Ci sono altri 3 sospettati iscritti sul registro degli indagati, un commilitone di Montaguto e uno aquilano e la ragazza di quest’ultimo, che formavano il gruppetto che la notte dell’11 febbraio festeggiava al Guernica.
Francesco Tuccia ha dichiarato di aver conosciuto la studentessa e averla rimorchiata, come si fa con le automobili in panne, insomma. Qualcuno li ha visti più volte baciarsi durante la serata, poi i 2 sarebbero usciti per appartarsi e avrebbero avuto un rapporto sessuale consenziente. Queste dichiarazioni mal si incastrano con le condizioni in cui è stata ritrovata la ragazza: in una pozza di sangue, in fin di vita, sulla neve e sul ghiaccio, alle 3 di notte, da sola.
A stabilire se questa è la verità saranno gli esami tecnico medico legali a proposito del grado delle lesioni. Lei, ancora ricoverata all’ospedale San Salvatore, si è sfogata con la madre: Ho capito che potevo morire. Quelli mi volevano uccidere. Parole che evocano una barbarie di gruppo, altro che rapporto consenziente!
Immagino che un militare indagato per un reato disumano, quale è lo stupro di gruppo a una ragazza trovata svenuta e condotta all’ospedale assiderata, venga perlomeno sospeso e invece no. La novità è che i 3, in attesa che si faccia chiarezza, restano in servizio e il loro battaglione sarà di pattuglia a L’Aquila per l’operazione Strade Sicure. Davvero troppo per il Comitato 3e32, troppo anche per tutte le persone che stanno alimentando l’onda di indignazione che attraversa Twitter, dove anche Fiorella Mannoia ha fatto circolare l’appello che io condivido nei princìpi e su questo blog.

Ci sembra assurdo ma apprendiamo che ieri i tre caporali del 33esimo reggimento Acqui indagati per lo stupro di Pizzoli sono rientrati in servizio dopo un breve congedo nel giorno in cui lo stesso reggimento ha preso il posto degli Alpini nei servizi di pattugliamento del centro storico nell’ambito dell’operazione Strade Sicure. Ci sembra il minimo quindi chiedere al 33esimo Reggimento Artiglieria Acqui e alle istituzioni competenti che i tre caporali indagati per il violentissimo stupro vengano immediatamente sospesi dal servizio in via precauzionale e che di questo venga reso nota pubblicamente. Vogliamo la certezza di non trovare questi indagati per stupro a svolgere un qualche ruolo di tutori dell’ordine nell’ambito di un’operazione chiamata Strade Sicure. In caso contrario non ci verrebbe più data la possibilità di fare distinzioni. Abbiamo sempre criticato la militarizzazione della nostra città come abbiamo sempre detto che il garantismo per noi è un valore. Questo però non è garantismo, è omertà complice degli stupri e della cultura della sopraffazione che li sottende. Non possiamo stare a guardare.

Comitato 3e32

Se questo pensiero appartiene anche a voi condividetelo come meglio ritenete e più potete.

*Aggiornamento lampo: Qualche ora fa il caporale di Avellino Francesco Tuccia è stato prelevato dai carabinieri nella caserma Campomizzi dell’Aquila ed è stato arrestato. Al giovane militare sono stati contestati i reati di tentato omicidio e violenza sessuale. Non si conosce al momento la posizione degli altri 2 soldati sospettati.

30 commenti su “I 3 indagati per lo stupro tornano in servizio nell’operazione Strade Sicure

  1. Ragazzi, aspettate prima di giudicare. io CONOSCO uno dei 3 ragazzi e fidatevi, è un ragazzo bravissimo, sempre corretto e che nn avrebbe MAI e dico MAI fatto questo. può anche essere che siano stati in due. fidatevi, io lo conosco da quando eravamo piccolissimi, è come un fratello e metterei la mano sul fuoco che non è stato lui.

    • Se è davvero così mi spiace per lui e sono certo che avrà modo di uscirne pulito. Digli che se vuole può contattarmi e replicare lui stesso e raccontare lui stesso come sono andate le cose. Sono apertissimo al dialogo e apertissimo a cambiare idea. Per il resto io mi limito a raccontare un fatto restando fedele alle informazioni divulgate dalla procura attraverso i loro comunicati stampa. Infine ti chiedo di mantenere un atteggiamento educato nel rapportarti con me e coi lettori del mio blog.

  2. Mi è partito il commento prima del tempo, scusami.
    Avevo scordato di aggiungere questo, una violenza non è solo fisica, ma è anche una ferita dell’anima, dalla quale è difficile guarire.

  3. La penso come speaker muto, una violenza non è solo fisica, lascia dei segni indelebili sulla persona.
    E questa ragazza poverina li avrà…spero che abbia anche giustizia e che chi le ha fatto del male sia punito severamente.

  4. Meno male che la situazione si è smossa!!! Solo in Italia certe cose…. Adesso mi sto arrabbiando e vorrei chiedere ai responsabili della Giustizia che si sono mossi con lentezza: “Ma voi, scusate, quando fate l’amore con la vostra donna CONSENZIENTE, le provocate delle lesioni del genere? La lasciate in uno stato del genere?” Se qualcuno volesse rispondermi ne sarei ben lieto!!!

    • La Giustizia ha dei tempi immondi. Stavolta ad arrestarlo hanno fatto relativamente presto. Ora stiamo a vedere se sconterà una pena decente.

  5. A me sta storia dei rapporti consenzienti con chiare ed inoppugnabili segni di violenza mi fanno letteralmente ridere, come il modo di trattare determinati temi. La giustizia dovrebbe prendere meno alla leggera eventi di questo tipo e TUTELARE la vittima, non farla sentire carnefice di se stessa.
    Qui per vedere qualcuno condannato per un reato sessuale la vittima deve sporgere denuncia per tentato omicidio!

    Appartati e baciati non vuol dire “fai di me ciò che vuoi”.

    • mbj, hai ragione. Come fa una ad essere consenziente a farsi ridurre in uno stato vicino alla morte? Mi auguro che queste persone vengano condannate a una pena che dia un segnale di rabbia forte verso chi calpesta i diritti umani.

    • Claudia, sì. Credo che la giustizia stavolta stia funzionando. Non che fosse un caso particolarmente difficile, ma almeno sono stati individuati subito.

  6. Comunque la cosa migliore che ha fatto l’ avvocato della ragazza è stata quella del tentato omicidio, che ci sta tutto, come peraltro lo stupro, ma sappiamo che la difesa degli stupratori mira a distruggere psicologicamente le vittime al processo per farle contraddire. A questo punto, che si siano appartati e baciati o meno, diventano i dettagli che dovrebbero essere.

    • Mammamsterdam, appartati o baciati e dettagli simili in effetti contano poco di fronte al corpo di una ragazza morente al freddo.

  7. Fosse per me rifarei a quei tre la stessa cosa. Mi dispiace… Non sono di quelli che pensano che le persone debbano essere rieducate. Hai fatto questa cosa? te la rifaccio a te, così capisci.
    Mamma mia… A spaccargli il culo con una bottiglia di 1 llitro di acqua minerale a quei bastardi!!!!!!!!!

    • io non generalizzerei, uno dei tre è un mio carissimo amico e fidati, non è stato. sicuramente si è trovato in una situazione spiacevolissima con persone che conosceva per altro da poco. quindi prima di accusare lasciate che siano giudicati, coglioni

      • Se è davvero così mi spiace per lui e sono certo che avrà modo di uscirne pulito. Digli che se vuole può contattarmi e replicare lui stesso e raccontare lui stesso come sono andate le cose. Per il resto io mi limito a raccontare un fatto restando fedele alle informazioni divulgate dalla procura attraverso i loro comunicati stampa. Infine ti chiedo di mantenere un atteggiamento educato nel rapportarti con me e coi lettori del mio blog.

  8. ma che tristezza! anche fosse stata consenziente, certamente non voleva essere ridotta in fin di vita… la cosa più schifosa è che certa gente dovrebbe proteggerci, avere una morale ed un senso umano e civico e invece…

  9. E’ impressionante come i reati collegati al sesso siano ancora oggi considerati “di lieve entità”. In tutto questo, secondo me, c’è una mentalità provinciale e maschilista che resta diffusa nelle grandi città, nei tribunali, in Parlamento, nei centri di potere (Berlusconi docet). Se una ragazza viene violentata, resta la frase “Se l’è andata a cercare”. E’ inammissibile.

    • Caro Speaker, hai proprio ragione. Quante volte l’ho sentita la frase che tu hai virgolettato, in riferimento a questa faccenda! Ogni volta è come un cazzotto sferrato dall’ignoranza e dall’inciviltà di chi parla con me.

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