4 chiacchiere (contate) con… [3] (Arisa e Benjamin)

Ieri mi son risparmiato Sanremo e sono andato al cinema che, se avessi saputo che Il curioso caso di Benjamin Button era stato candidato a 13 Oscar sulla fiducia, mi sarei risparmiato i 6 euro e 50, e seguito Sanremo, dove son accadute cose imprevedibili come l’esclusione di Dolcenera e la non esclusione di Albano e Sal che erano stati ripescati giovedì e, soprattutto, la non morte di Povia. E una, non so se prevedibile, ma da me largamente preannunciata e cioè la vittoria della strana creatura Arisa. Quando Bonolis apre la busta, lei fa un paio di passi, gli occhi si inumidiscono, ma è come se non capisse a pieno cosa sta accadendo. Si fa un gran parlare di lei. RTL 102.5 dichiara che sarà l’unica delle proposte a far parte della playlist, viste le richieste.  Su Facebook, il suo fan club in 2 giorni, è passato da 150 a 6800 fan. È uscito il CD che si chiama Sincerità, e ora azzardo un’altra previsione e cioè che finisce in classifica. Qua potete ascoltarlo per intero aggratis. È molto carino. Lo stile è quello del singolo sanremese, fresco nei toni, nelle parole. Positivo, insomma. Stasera c’è la finale che ovviamente io non potrò seguire perché faccio chiusura, ma domani ve la racconto lo stesso. Con Luca ho fatto un pronostico: prima Patty e secondo Marco Carta. Lui s’è messo a ridere e ha detto: “Patty Pravo? Dai!” ma secondo me la canzone della Patty è proprio la canzone vincitrice di qualunque Festival di Sanremo, poi magari mi sbaglio.

Tornando al film, son 3 ore esatte in cui non succede niente. Benjamin nasce vecchio e ringiovanisce finché non diventa Brad Pitt e poi un ragazzino di 11 anni e poi un bambino che dimentica come si cammina, come si parla, dimentica i suoi affetti, e poi un neonato che muore tra le braccia del suo amore della vita che ha 80 anni. Secondo me non c’è membro dell’Academy che sia riuscito a vederlo tutto (sfido chiunque a seguire, con un seppur vago interesse, 3 ore di niente. La gente ha anche una vita, voglio dire) e allora, onde evitare storie su storie, metti che poi è bello sul serio, l’hanno candidato pure come migliore materasso su cui fanno sesso. In sala, a Los Angeles, per l’occasione, sarà presente anche Mastrota. Non mi è piaciuto. È lento, prevedibile e noioso, al punto che sia io che Franco abbiamo vissuto il nostro quarto d’ora critico di occhi chiusi e sogni d’oro, mentre Wendy, al mio fianco, sparava parolacce sottovoce, non ho capito se presa dalla trama o indirizzate a chi aveva prodotto il film. Quando ho riaperto gli occhi erano passati 10 anni, Benjamin era ancora abbastanza decrepito, stava in un albergo con una che pensavo fosse la bambina di cui si era innamorato quando è nato, e cioè da vecchio, e invece era un’altra che si tromba solo per un po’. Meglio che la smetto che, se continuo a rievocare quegli interminabili 180 minuti, mi torna il sonno e, visto che ho dormito poco e dovrei studiare, non mi pare il caso di crollare sulla tastiera.

Piuttosto, oggi è sabato e allora è tempo di 4 chiacchiere (contate) con… Nella puntata numero 3 incontriamo uno scrittore che ha deciso di esordire con una storia forte, di amore che forse è poco più che solo sesso fra 2 uomini, e scelte di vita, che a qualche ora dalla proclamazione del vincitore di Sanremo, che spero non sia Povia, ci sta benissimo: Massimiliano Paparo.

42 commenti su “4 chiacchiere (contate) con… [3] (Arisa e Benjamin)

  1. matto, de gustibus…

    un appunto per darkangelwings (l’ho scritto giusto?) il testo della canzone di Povia è stato modificato dopo tutte le polemiche scoppiate alla viglia del festival. L’ho scoperto ieri.

  2. morgana, mi sa che ho visto un altro film. La trama non è pesante, considerato che non c’è trama al di là del fatto che i personaggi del film vivono, e che lui invece di andare avanti va indietro. E’ noioso, che è diverso da pesante. Per me lo è stato, non in generale. Anzi, immagino che le persone a cui non sia piaciuto siano molto meno di quelle che l’hanno apprezzato.

  3. no no stavolta non sono proprio d’accordo. Aldilà dell’elemento fantastico “Il curioso caso di Benjamin Button” parla della vita e dell’amore e lo fa con toni a tratti divertenti e a tratti commoventi. La trama non è per nulla pesante, anzi l’ho trovato molto scorrevole: le 2 ore e mezzo volano via come niente. Mi stupisce che a te non sia piaciuto…

  4. Eh, per me sì. Volutamente provocatoria su un tema serio, che è quasi sempre sbagliato. Indice del suo non aver nulla da dire in musica, e allora si aggrappa ai polveroni. Ma perché devi dire che la gente parla senza essersi soffermata sul testo? Ma cosa dirà mai ‘sto testo, tra l’altro di una banalità che non si può raccontare, di tanto lontano da quello di cui la gente lo accusa. Non può essere che la gente, il testo l’ha letto, l’ha capito, e parla perché il suo pensiero è comunque quello?

  5. Non ho detto che mi piace, ma non mi dispiace e a livello musicale (almeno secondo me) è ben fatta. La lapidazione in pubblica piazza avrebbe potuto riceverla comunque, infatti l’Arcigay si sta attrezzando in tale proposito, xò è costruita troppo bene, psicologicamente parlando, x poter suscitare troppe polemiche. Le polemiche sono nate xkè in pochi si sono realmente soffermati sul testo. Come ho detto la canzone è ambigua, ma comunque non può essere attaccabile in questo senso. Cerco di parlare obbiettivamente e ci tengo a precisare che sono a favore tanto dell’omosessualità quanto dei diritti degli omosessuali, è un mondo che conosco e che ho visto da molto vicino, quindi se parlo in questo modo è perchè realmente, al di là dei sottintesi che la gente ci voglia trovare, secondo me non è una cattiva canzone… almeno non completamente.

  6. dark, l’ho ascoltata e il testo l’ho letto. Io parlo sempre di cose che conosco. Se non avesse chiuso la canzone con quelle parole lo avrebbero lapidato, e infatti è sempre a quelle che si attacca quando risponde alle critiche. “E’ solo la storia di una persona…” La storia di una persona se non si sta attenti diventa un’ideologia se cantata davanti a 14 milioni di telespettatori. E’ evidente che parla di una sorta di guarigione, può dire quello che vuole, il senso arriva e non è una frase che lo cambia. E poi quell’imperfetto nel titolo è più esplicito di qualunque testo. E’ una canzone provocatoria che è riuscita nel suo intento, oltre che una brutta canzone che non ha nulla di artistico. (Sempre e solo mio parere.) Poi se a te piace va benissimo eh!

  7. Mi devo ricredere sulla canzone di Povia, l’ho ascoltata e riascoltata e ho letto il testo e per questo devo farti un appunto un pò fastidioso all’intervista che hai fatto… Scusa se uno dice: “Questa è la mia storia, solo la mia storia, nessuna malattia nessuna guarigione…”

    Dove cavolo la leggi la guarigione dall’omosessualità? Te la sei inventata? (Leggi il testo Matto e fallo con attenzione sforzandoti di ignorare i pregiudizi comuni a tutti, ci sono cascata pure io, e vedrai che x quanto ambigua la canzone è molto interessante)

  8. matteo, dai che la mia stroncatura non credo avrà ripercussioni sul presente e sul futuro del film. La vita non è quasi mai una trama convincente. Altrimenti potremmo scrivere tutti la nostra biografia e pensare di vendere copie e poi magari aggiornarla anno dopo anno e venderne delle altre. Ovviamente la mia non era una critica al libro da cui è tratto, che non ho letto, ma al film e alla noia che fa da sfondo. (E’ sempre e solo una mia percezione.)

  9. no caro amico, non sono d’accordo, parli da blogger ferito,

    pezzo d’hamburger, lei se ne è andata, e tu, non hai resistito,

    non esistono leggi nei film…

    eccetera eccetera.

    CHE VUOL DIRE CHE NEL FILM NON SUCCEDE NULLA???

    arghhhhh, ma allora me lo fai apposta a stroncare le cose che mi piacciono!

    Quel film parla della vita, mica pizza e fichi (o patatine e mac burger)! Vista a ritroso, ed è un tipico meccanismo narrativo, no? Si prende uno strano, e tutto ciò che accade intorno, nella sua apparente normalità, o, come nel caso nella guerra, nella sua assurda, totale tragicità, assume una nuova forma, che mostra i limiti della precedente, di quella canonica e comune. E’ lo stesso meccanismo di film come Forrest Gump, per esempio. Solo che Benjamin Button gioca su un registro più emotivo, più legato ad una storia d’amore che stenta, nasce ecc. (taccio altri dettagli sulla medesima per non fare lo spoileratore di turno). Mo’ venitemi a dire che l’amore non è una trama…

    insomma, in questo film ci sta un manuale intero di retorica…mo’ vado a resuscitare il Lausberg, e ve lo faccio spiegare da lui.

  10. Io invece ho seguito – mio malgrado causa maldischiena – tutte le serate e ho capito sin dall’inizio che la vittoria di Arisa era annunciata. Eheheh, look creato ad arte, bravi ai consulenti d’immagine perché hanno fatto un ottimo lavoro. Son curiosa di vedere però per quanto tempo reggerà quest’immagine anacro-fumettistica :-)) perché se è tutta finzione, come credo, sarà difficile da portare avanti con coerenza.

    I tre in finale? Sinceramente il clone di D’Alessio poteva stare a casa: non ce n’è già uno di troppo?

  11. La canzone di Arisa è carina, però me ne ricorda un’altra che al momento mi sfugge. La mia preferita è quella di Dolcenera, però anche Alexia mi è piaciuta. Ciao e buona domenica!

  12. Quanto staranno a battezzare Arisa la Forrest Gump della musica italiana? Io spero abbia successo anche nelle vendite perchè è una ragazza semplice e non vedo nessun artificio in lei. Riguardo al film mi viene da pensare…ma non è la trama identica spiccicata del libro “La neve se ne frega” di Ligabue? Mi sembra parecchio simile.

  13. Stasera vado a vedere il film e poi ne riparliamo, anche se non è che tu mi abbia trasmesso tanta voglia, ecco.

    Se vince Povia questo Paese è messo peggio di quanto credessi.

    Viola

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