Amigo

Mi si avvicina un extracomunitario col pancione, ma non aspetta un bambino.
– Amigo ciao! Ti prego, aiuto, dammi qualche soldino, monete, carta, fai tu!
Tiro fuori il portafogli, lo apro. Mi perdo nel vuoto incolmabile dello spazio delle banconote.
Nada, il deserto dei Tartari, tabula rasa, terra di Siena bruciata, anzi no, carbonizzata, un pozzo senza fondo, un orizzonte sconfinato: due scontrini di cui uno con una gomma avvoltolata, e un gettone dell’autolavaggio lì dove dovrebbero stare le monete, se ce le avessi.
– Mi dispiace, ma oggi non ho dietro nemmeno un centesimo.
Amigo, presa visione della situazione, compone uno sguardo commiserevole, tira in spalla il borsone coi pacchi di calzettoni di spugna.
– Amigo, tu stai messo peggio di me! Solo un poco meglio vestito. Buona fortuna! Ciao bello!
– …
Amigo c’ha proprio ragione. Tempi durissimi questi.