Solo, credevo di volare e non volo

Poi ieri Toni ha giocato e quindi, come promesso, ho cambiato canale. A canale5 c’era il Memorial Battisti che io speravo fosse qualcosa del tipo: vi facciamo rivedere un po’ (magari tutte) delle sue esibizioni e ne parliamo insieme accompagnati dalle sfumature della sua voce eterna, e invece era un baraccone di pseudo cantanti riciclati per l’occasione che, su un palchetto di una piazza romana, guidati dall’eleganza caprina di Loretta Goggi, stavano ammucchiati a canticchiare le sue canzoni con Vandelli in prima linea, che non lo reggo più perché continua a fare soldi in memoria dell’amico Lucio morto. E quindi ho ricambiato, e poi ho ri-ricambiato e poi ho ri-rimesso la partita, e così via fino a quando sono finiti entrambi e ho trovato pace. L’Italia ha vinto, doppietta (non di Toni, ma) di De Rossi e, come dice Lippi, 6 punti in 2 partite, e avanti così senza troppi entusiasmi. Se sta bene a lui! Io non vorrei insistere più di tanto perché poi qualcuno potrebbe accusarmi di portare sfiga a Toni e cose così, ma quand’è che quel palo scoordinato ha segnato l’ultimo gol in nazionale? Se qualcuno ricorda tale momento, grazie. Intanto aspettiamo fiduciosi che la Madonna decida di fare il miracolo concedendo alla palla di rimbalzare su una parte qualunque del corpo di Toni prima di finire in porta, visto che pare che neanche Lippi voglia privarsene. Una cosa positiva o drammatica, a seconda dei punti di vista, dal Memorial Battisti è venuta fuori. Silvia Salemi è ancora viva e, dopo l’esecuzione vomitevole a cui ho assistito, persino fischiata (a ragione) dal pubblico, aggiungerei un sottolineato purtroppo.

Io non so che pensate voi di Battisti, chi ha vissuto la sua musica sulla pelle e chi l’ha amato nonostante non appartenesse a quegli anni. Io penso che uno come lui non tornerà più. Sarà pure un pensiero banale, ma non trovo molte parole per definire quello che è stato e che continuerà ad essere per sempre. E mai e sempre non sono termini che uso spesso.