Pettinelliate quotidiane

Stamattina la Pettinelli nel corso della coinvolgente trasmissione su RDS che qualcuno le fa presentare (e che io non seguo, sia chiaro) ha dato la sua ennesima news dal mondo che, guarda un po’, non ha trovato riscontro alcuno. Ho provato a cercarla nel www e, non so se per via della mia riconosciuta incapacità nello scegliere parole chiave (molto probabile), o se perché era veramente una boiata, non ho trovato nulla. Comunque, secondo lei, starebbero per mettere sul mercato un nuovo telecomando per la tv che funzionerà come la Wii, senza telecomando praticamente, anche se la Wii il telecomando ce l’ha. Avete presente l’ultima trovata della Nintendo che, grazie a degli speciali sensori, capta i movimenti del corpo e quindi, che so, un duello di spade non è limitato a schiacciare un pulsante, ma devi far finta che il telecomando sia la spada e colpire il nemico come se ce l’avessi davanti? Bene, allora, sempre secondo la Pettinelli, le tv del futuro, attraverso la stessa tecnologia, permetteranno al telespettatore di cambiare canale toccandosi l’orecchio destro, di alzare il volume ruotando la mano in senso orario e di abbassarlo in senso antiorario, e cose così, senza aver più bisogno del classico telecomando gommato che s’intrufola nel divano o tra le coperte del letto e non sai mai dov’è.
Pensate a cosa accadrebbe se nei minuti finali di una tesissima partita di Champion’s League, con la vostra squadra in difficoltà, dovesse arrivare la simpatica sorellina undicenne che, alquanto desiderosa di vedersi l’ultima puntata di Wings vs Braz, con scaltro gesto, si tocca l’orecchio e la tv cambia canale. Voi fate lo stesso e torna alla partita, lei si ritocca l’orecchio, voi pure, finché inizia un’accesa discussione che culmina in calci, pugni, schiaffi e, come colonna sonora, la tv che saltella da un canale all’altro, si spegne e si riaccende, grida e si ammutolisce a seconda dei colpi che vi scambiate nel combattimento, e che lei capta come segnali; come posseduta da un demone.
Spero si tratti solo della classica pettinelliata quotidiana, altrimenti prevedo un futuro di incontrollabili tic nervosi e schizofrenia cronica. Se già da ora utilizzo la tv come qualcosa su cui appoggiarci le cose (eloquente, no?), una sorta di mensola cubica, quello sarà davvero il momento dell’estremo saluto al mezzo. Che impazzisca pure quella quaquaraquà della Pettinelli, noi salviamoci!