Ieri l’altro è morta la connessione. Qualcuno avrà notato che avrò risposto a mezzo commento in tutto. La lucetta del modem continuava a lampeggiare e a un certo punto, io e la mia ben nota eterna pazienza ci siamo rotti e abbiamo deciso di chiamare il 187, anche parecchio innervositi. L’operatore mi chiede se sono sicuro di aver mai posseduto un’ADSL visto che la mia zona, da un rapido controllo, risulta scoperta. Io gli rispondo che intanto non sono pazzo (e mi pare una precisazione doverosa) e che da 2 anni a questa parte navigo libero e felice (mica tanto) e che solo dal giorno prima la lucetta del modem non si decideva a stabilizzarsi. E quindi lo prego gentilmente (ho anche usato la parola gentilmente) di fare un controllo un attimino meno rapido, ecco. Torna dopo un po’ e mi dice che avevo ragione, che c’era un guasto, di tenere il modem acceso fino a mercoledì sera e tutto sarebbe andato a posto. Stupito dalla magia a cui avrei assistito, un operatore della Telecom più efficace del dito di E.T. telefono (appunto) casa, chi l’avrebbe mai detto, riaggancio gaudente, vado in cucina urlando e minacciando chiunque che se avesse spento il modem l’avrei lanciato nella vasca delle mie tartasaure con tanto di coltellino seghettato alla gola di mia madre che troppo spesso pecca di non saper resistere alla tentazione di mettere in off qualunque elettrodomestico, in virtù della sua innata indole al risparmio energetico. Quando ho avuto la conferma che tutti avessero capito, sono tornato in camera, mi sono vestito con la solita felpa azzurrina con la zip, della nike e i jeans (con la zip pure loro), scarpe e giaccone pesante, perché tra pochi giorni qua nevica, e sono uscito, dopo avere naturalmente spento il modem io stesso.
La mattina dopo la suoneria del cellulare mi sveglia, e io odio quando il cellulare mi sveglia, a meno che non sia una voce amata a farlo, ma è da troppo che non accade, so (sempre inglese) sapevo che avrei odiato chiunque e infatti l’ho odiata, la tipa che si qualifica come operatrice di un’agenzia esterna che lavora per Telecom, che mi comunica che sulla mia linea è tutto a posto, non ci sono guasti.
“Ah, che bella notizia. Avete già sistemato tutto?” “Sì, no, cioè, non abbiamo sistemato niente, perché era già tutto in ordine.” “Guardi non è così perché internet non va.” “Ma lei è sicuro di avere l’ADSL?” “Ancora?” “Ancora cosa?” “Ieri l’operatore della Telecom mi ha chiesto la stessa cosa. Se vi chiamo per segnalare dei guasti sulla linea forse è perché prima funzionava, non crede?” “Allora è un miracolo!” “Eh, io ora rivoglio il mio miracolo!” “Facciamo così, do il suo numero di cellulare a un tecnico che la chiama e vi mettete d’accordo, poi se la vede con lui!” “Va be’!”
Mi alzo, faccio pipì, vado a fare colazione, accendo il PC e la luce non lampeggia, resto a guardarla fisso e non lampeggia, le dico: “Mbè?! Mo devi lampeggia’, ho chiamato il tecnico!” E la luce non lampeggia. Tutta ieri ha lampeggiato soltanto una volta, ma poi la linea è tornata subito. Ora che mi chiama il tecnico mi toccherà fingere che abbia sbagliato numero.
Ringrazio sentitamente il cielo per l’immediata restituzione del miracolo, ora sì che credo in Dio.
Vi ricordo che Diletta cerca casa, quindi continuate a far circolare la voce e provate a convincere qualcuno che può, a prendersi cura di lei, è così bella.
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