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Deformazione professionale Jakumal!
Vedo che lo hai notato…. xD
Jakumal, mi piace la tesi degli esseri superficialmente pensanti. Ed è vero che è quasi sempre negativo il risvolto che prende un pensare prolungato. Forse perché il brutto siamo sempre capaci di trovarlo ovunque, è il bello che ci resta difficile ammettere.
Anche l’impeganto finale non è male.
soleepioggia, non pensare è impossibile per un essere umano comune, dotato di ciò che caratterizza gli esseri umani e li rende differenti ad esempio dai vegetali. Immagina che un giorno nasca un essere umano che non può pensare, non sa pensare e non sa neanche cosa voglia dire pensare. E se fosse già nato?
Notare la licenza poetica che mi sono concesso nel dire “proddotto”…Proddotto: “quel qualcosa che scaturisce da una profonda e intelligente elucubrazione mentale”. (Jakupedia)
xD
Ok…mi sono solo sbagliato… -.-‘
Effettivamente questo del pensiero è un tema complesso.
Io aderisco alla tesi del pensiero involontario…nel senso che non è affatto possibile controllarlo e/o indirizzarlo verso qualcosa… “esso” va, secondo la sua sensibilità a rovistare nei più o meno disordinati cassetti della nostra testa.
Una cosa in cui credo fermamente è che il pensiero non dipenda dal funzionamento del cervello. Secondo me è l’unica cosa che non finisce con la vita…mi pare impossibile che qualcuno possa smettere di pensare (anche se a vedere le interviste di Bobo Vieri in tv qualche dubbio mi viene).
Quindi non credo che esistano esseri non pensanti: piuttosto esseri che tralasciano di soffermarsi su quello che pensano, o sono superficialmente pensanti, o ancora pensano di non pensare o non pensano di pensare ( che poi sempre esercizio del pensiero è).
Infine il rapporto pensare-soffrire… mah…il dolore fisico porta a sofferenze fisiche, il dolore del ricordo (o di altro proddotto del pensiero) a sofferenze psichiche..più si pensa più c’è possibilità di soffrire, perchè elaboriamo una quantità di dati maggiore e quindi è molto più probabile incappare in pensieri negativi.
La mia esperienza di Homo rationalissimus mi ha insegnato che 99 volte su 100 quando mi fermo a pensare molto, l’oggetto del pensiero è di segno negativo. Per quelli di segno positivo, beh, sono troppo impeganto a godermeli per investire tempo a pensarli…
^^
Non penso che pensare tanto sia sintomo di profondità o saggezza o sensibilità. O forse sì. Ma è anche sintomo di seghe mentali, sofferenza ingiustificata e a ben vedere stupidità! Voglio dire, che intelligenza c’è nell’individuo (io in primis) che immagina, si arrovella, si interroga su ogni minchiata e indaga giù giù giù fino a scoprire tutti i dettagli e i risvolti delle situazioni, e poi in definitiva non vive nella realtà ma in un suo mondo fittizio formato solo dalla mappa dei suoi ragionamenti non realistici.
Perchè poi, cos’è reale? I nostri pensieri non lo sono, sono solo trasposizioni dell’esperienza filtrati da un nostro particolare modo di interpretare l’esperienza stessa.
Già tutti questi discorsi mi hanno fatto venire mal di testa – molto meglio chi pensa poco(non pensare è impossibile, tranne forse per chi ha raggiunto mirabili vette di meditazione profonda)
La verità è che mi raso perché i capelli mi crescono in larghezza.
tu mica sei calvo
va che adesso ti sei rasato per coprire? per camuffare?
Ovviamente non parlavi di me?! O_o
Chi troppo pensa diventa calvoooooo
Gode buona domenica, ormai! 😀
Orange, io no. Anche se ha di sicuro i suoi lati positivi.
Rob, ma poi mi pare che tu sei uno che pensa, no?
Take, qua c’abbiamo il Trash week end, altro che Gothic! 😛
Sandra, io non mi cambierei mai con uno capace di non pensare (se esiste tale protitopo d’individuo). Di qualche periodo di nulla ne ho bisogno anch’io di tanto in tanto, periodi nei quali annullo tutte le complicazioni anche quelle non proprio inutili.
Gogan, aggiudicato. (Tanto sarà l’ennesima FDM!)
Anné, è facile che due persone che vivono le cose in modi analoghi arrivino agli stessi interrogativi.
Cogito ergo sum, diceva Cartesio. Oggi si fa di tutto per non pensare. Hai ragione quando dici che si finge. Approvo le tue parole.
Buon fine settimana!
è un post molto intenso… vorrei essere un individuo che non pensa e non soffre.
Io sono basso, ma non grasso, per cui non mi rivedo nel ritratto 😉
Pensare che saresti vissuto insieme a chi ti sembrava pieno di grandi pensieri e ritrovarsi insieme a chi oggi si lascia trascinare dagli eventi senza lasciar trasparire alcun pensiero ( ” pensare, inteso come porsi delle domande, percorrere strade mentali, valutare problemi personali, ascoltare il rumore dei dubbi e delle paure, guardare dentro la tua anima, leggerla e, se non ti piace, a provare a ripulirla, cambiarla, o a disprezzarla per sempre”).
La pietà non mi appartiene, per qualche periodo l’indifferenza e poi la voglia di provare cosa si prova a negare il pensiero. Lasciarsi trasportare dal niente e dalle futilità di riempie di una leggerezza che sa di nulla e che dopo un pò ti pesa più dei pensieri stessi. Non si può negare se stessi ed è difficile convivere con chi ti è opposto. Si è soli anche pensando, ma in compenso i tuoi pensieri ti fanno compagnia…
Sandra
okay..ma cedimi i diritti di immagine solo in caso di successo,altrimenti la figura di merda tienitela per te 😀
“La pietà non mi appartiene, l’indifferenza sì, così mi allontano senza mai essermi avvicinato troppo, e dimentico. Però, camminando nella direzione opposta, mi chiedo: possibile che non si renda conto? Possibile che non sia in grado di pensare?”
Diciamo che mi hai un po’ tolto le parole di bocca.
Un bacio.
Gogan, mi autorizzi a sfoggiare la tua esternazione nei momenti in cui sono in difficoltà?
attimi, anch’io credo sia così. Buon fine settimana a te! 😀
Jo, e lui ti vuole bene!
Il fatto non è pensare in senso stretto..ma quanto valutare il bene e il male degli effetti dei pensieri e delle azioni correlate (cazzo che frase!).
niente di più vero!!!! io credo che che ci sia una sorta di destrezza…secondo me più che non pensanti sono furbi-profittatori-parassiti-ignavi :DDD
per cui…”non ti curar di loro ma guarda e passa”
buon fine settimana a tutti…..
un sorriso 🙂
ovvio, io lo nutro, lo tratto bene è l’unico rimasto ahahaah :-))))
johanna, però t’ha risposto! :O
ehehehe mi hai dato da pensare..
e come sempre chi pensa troppo si fa solo tante pippe mentali alla fine..
pippa mentale??? presente.. oddio forse è per questo che ho un neurone pazzo!!
Capa, comunque è vero. Certe volte quello che scriviamo lo capiscono più gli altri che noi, ecco perché poi nelle scuole si affannano a convincere milioni di studenti che Manzoni o Dante o chi ti pare, in quel verso voleva sottolineare questo piuttosto che quello, quando magari quel povero Ungaretti voleva solo dire che era entrata la luce del mattino dal vetro della finestra.
Sere, lo sospettavo. 😛
matto scusa il 4 sono io! non ero loggato…
Perfetto, l’importante è che l’abbia capito tu, allora! =)
4, anch’io penso che siano morti dentro. O che comunque non vivranno mai davvero.
Mary, già. C’è un legame forte tra il pensare e il soffrire. Bisognerebbe capire se smettere di pensare dia dei benefici in tal senso, e se qualcuno ci riesca, o sia riuscito.
concordo sulla soluzione: alzare i tacchi e usare l’indifferenza.
non so se non riescano a pensare o se facciano finta di pensare.
quando si pensa la mente crea e sempre porta all’elaborazione…
ma elaborare implica sia liberazione sia sofferenza…
secondo me sono morti dentri e si riconoscono tra morti… evitano i vivi e scimmiottano la vita.
Io spesso penso troppo e soffro troppo e piango troppo…! 🙂
Capa, io invece leggendo il tuo commento ho capito che ero riuscito a trasmettere quello che volevo, quindi va bene. 😀
Il cogito ergo sum tanto decantato a me sembra soltanto una frase di tre parole dal dubbio significato.
Penso dunque sono, ma io potrei essere anche senza pensare, se non fosse che io sono io e non riesco a vivere senza pensare. Ché potrebbe essere la negazione di quello che ho appena affermato, a meno che il primo io che ho scritto non sia direttamente relativo a me medesima, bensì sia un io generico, che potrebbe rivolgersi a tutto il mondo come anche a nessuno in particolare.
E quindi, tra il tutto ed il nessuno è molto probabile che vi siano esseri viventi, uomini nella fattispecie, che vivono lasciandosi trascinare dalla sequela di eventi che li travolge, di volta in volta. Ogni tanto, magari, costoro fanno funzionare la propria mente, eppure non so se il pensare “su quale cavallo dovrei puntare all’ippodromo?” sia un vero e proprio pensiero e non semplicemente un meccanismo spontaneo ed inevitabile.
Perchè, in fondo, tutti pensiamo. A cose diverse, è vero, ma il pensare è qualcosa che non possiamo evitare.
C’è poi da considerare, altresì, la volontà di pensiero. Non tutti pensano volendo pensare, anzi.
Ho appena riletto quello che ho scritto e non l’ho ben compreso. Amen.
Ciao,
Sono nato a L’Aquila nel 1981.
Adesso vivo a Firenze, insegno ai bambini della scuola primaria e scrivo romanzi definiti “per bambini e ragazzi”, ma io dico non vietati agli adulti…
…e tanti altri!
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