Cambio idea a distanza di pochi istanti da quella che sembrava una certezza appurata, e quindi non parto più. Ho pensato che forse è il caso di risparmiare un po’ e devolvere i soldi del viaggio alla riparazione del vetro della Matiz che mi hanno spaccato, secondo noi con un calcio, giovedì notte. Rinvio la partenza per L’Aquila a data da destinarsi. Anche le decisioni di mia madre saltellano e si modificano continuamente. Aveva deciso di costruire una casetta di legno in giardino, poi di trasferirsi un paio di anni a Pescara, oggi è tornata la casetta, rafforzata dalla prospettiva presente e futura di decine di casette che a dir suo starebbero spuntando come funghi nei giardini della gente tutto intorno.
Volevo ringraziare le 800mila persone che ieri sera erano a piazza San Giovanni a Roma, per Vasco Rossi, è vero, ma che, quando Castellitto ha raccontato di L’Aquila, di via XX settembre, della casa dello studente, si sono lasciate andare ad un applauso commovente. 800mila in silenzio in quelle mani dedicate a qualcosa che non c’è più, a chi magari ieri avrebbe voluto essere a Roma a festeggiare il suo primo maggio. Grazie anche a Castellitto, un maestro non soltanto del cinema, per le parole gridate al cielo. Mi fa riflettere la sufficienza con cui qualcuno parla del terremoto come di un evento soltanto mediatico, ormai. Non so se queste persone hanno chiara consapevolezza di cosa possano significare 300 morti in 20 secondi. Non uno, non 10, 300. Bisognerebbe forse smettere di parlarne? Chi è che ha il coraggio di dirmi di sì?
Vi lascio con l’intervista della settimana. Oggi incontriamo Eliselle, che ci racconta qualche retroscena del suo ultimo romanzo Fidanzato in affitto pubblicato da Newton Compton. Un ringraziamento speciale a Eliselle, intanto per la disponibilità, e poi perché da anni è una sorta di punto di riferimento per le giovani voci della narrativa italiana attraverso le iniziative che promuove in tutta Italia e il suo portale Delirio.NET.
Passate un buon week end; pare sia tornato a splendere il sole, così ha detto Giuliacci.
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