Cambio idea a distanza di pochi istanti da quella che sembrava una certezza appurata, e quindi non parto più. Ho pensato che forse è il caso di risparmiare un po’ e devolvere i soldi del viaggio alla riparazione del vetro della Matiz che mi hanno spaccato, secondo noi con un calcio, giovedì notte. Rinvio la partenza per L’Aquila a data da destinarsi. Anche le decisioni di mia madre saltellano e si modificano continuamente. Aveva deciso di costruire una casetta di legno in giardino, poi di trasferirsi un paio di anni a Pescara, oggi è tornata la casetta, rafforzata dalla prospettiva presente e futura di decine di casette che a dir suo starebbero spuntando come funghi nei giardini della gente tutto intorno.
Volevo ringraziare le 800mila persone che ieri sera erano a piazza San Giovanni a Roma, per Vasco Rossi, è vero, ma che, quando Castellitto ha raccontato di L’Aquila, di via XX settembre, della casa dello studente, si sono lasciate andare ad un applauso commovente. 800mila in silenzio in quelle mani dedicate a qualcosa che non c’è più, a chi magari ieri avrebbe voluto essere a Roma a festeggiare il suo primo maggio. Grazie anche a Castellitto, un maestro non soltanto del cinema, per le parole gridate al cielo. Mi fa riflettere la sufficienza con cui qualcuno parla del terremoto come di un evento soltanto mediatico, ormai. Non so se queste persone hanno chiara consapevolezza di cosa possano significare 300 morti in 20 secondi. Non uno, non 10, 300. Bisognerebbe forse smettere di parlarne? Chi è che ha il coraggio di dirmi di sì?
Vi lascio con l’intervista della settimana. Oggi incontriamo Eliselle, che ci racconta qualche retroscena del suo ultimo romanzo Fidanzato in affitto pubblicato da Newton Compton. Un ringraziamento speciale a Eliselle, intanto per la disponibilità, e poi perché da anni è una sorta di punto di riferimento per le giovani voci della narrativa italiana attraverso le iniziative che promuove in tutta Italia e il suo portale Delirio.NET.
Passate un buon week end; pare sia tornato a splendere il sole, così ha detto Giuliacci.

7 risposte a “800mila grazie”

  1. Avatar matto81

    Anche perché, in casa mia, non si può pretendere nulla. 😀

  2. Avatar Raldi

    Ma nessuno pretende che tu lo faccia… almeno spero!!!

  3. Avatar matto81

    princy, infatti. Povero Berlusca e ricca Veronica mi verrebbe da dire, anche se il primo povero forse è un tantino azzardato.

  4. Avatar Princy60

    vuoi mettere, quanto è più interessante il divorzio del Cavaliere?

  5. Avatar matto81

    pia, l’importante è farsi una risata.

    raldi, non pretendo che la televisione parli del terremoto per sempre, ma che nessuno pretenda da me di smettere di farlo.

  6. Avatar Raldi

    Caro Matto, non bisogna certamente smetterne di parlarne, ma come era immaginabile, un caso mediatico rimane pur sempre un caso mediatico.

    E i casi mediatici sono come le bandiere, vanno dove soffia il vento: Infatti negli ultimi giorni si è cominciato a parlare sempre meno del terremoto e di quei 300 morti (se fossero stati 10 o anche solo uno ci sarebbe comunque stato da parlarne), e il vento questo mese soffia che la Moglie di Berlusconi minaccia il divorzio per non si è ancora ben capito il motivo.

  7. Avatar piadellamura

    sempre interessanti i tuoi post, mi sono fatta un’attenta lettura anche dei più datati e ho sorriso riguardo a certi commenti…

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sono Matteo

Sono nato a L’Aquila nel 1981.
Adesso vivo a Firenze, insegno ai bambini della scuola primaria e scrivo romanzi definiti “per bambini e ragazzi”, ma io dico non vietati agli adulti…

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