Non è decisamente un buon momento per il blog. Direi che qualcuno ce l’ha con me e me la sta tirando, e se scopro chi è, giuro che troverò il coraggio di contattare proprio lei e chiederle di scatenargli contro tutti gli spiriti degli antichi Re, del bene e del male, che lei – si sa – domina, e vediamo se questo qualcuno la smette (visione del video linkato assolutamente vietata ai minori di 39 anni). Dopo il virus Trevisan che, come ricorderete, mi aveva devastato tutta la parte inferiore del template, che è successo mo’? È successo che il logo della Stanza del Matto, in testa alla pagina, non si vede più, poi non parliamo del myspace che è ridotto peggio di un impraticabile campo di battaglia. Una vera tracccedia. Come al solito, calma e sangue freddo alla mano, ho scritto alla ragazza che ha realizzato blog e myspace. Grazie alle mie pur esigue conoscenze dell’informatica e della grafica e dell’informatica grafica e pure della grafica informatica, ho intuito che il problema sta nel fatto che il template, quando prova a caricare l’immagine dell’header, evidentemente non la trova più; idem per tutte quelle del myspace, e visto che erano parcheggiate nel suo dominio, ora aspettiamo con serenità che la soluzione piombi dal cielo. Voi provate a fare uno sforzo immaginifico e costruite con la fantasia la scritta de La stanza del Matto tutta colorata e col sole giallo al posto della o. Io intanto penso che si avvicina prepotente il momento di trasferire tutto su un dominio mio e lasciar perdere Splinder che lo so che stavolta c’entra poco, perché ‘ste cose indipendenti dalla mia incapacità, mi fan davvero rabbia. Nel frattempo non so che dirvi; vi racconto il colmo per uno stronzo, o una storia qualunque per tentar di distrarvi dall’orrenda visione del blog innominato.
Vi aggiorno sugli sviluppi di Anna Karénina va. Siamo a pagina 360 e Levin, dopo esser stato rifiutato da Kitty, che vi ricordo a sua volta esser stata rifiutata dal conte Vronski, decide di ritirarsi nei suoi possedimenti in campagna per dedicarsi solo al lavoro, che tanto lo appassiona e lo stanca, allontanando i cattivi pensieri. Una notte, proprio quando pare esser riuscito a dimenticare la graziosa principessina russa, ecco che, mentre passeggia riflettendo sul senso della sua vita che non riesce a vedere, ma vede la luna e le stelle, s’imbatte in una carrozza che attraversa il paese a gran velocità. Al suo interno riconosce il pallido volto di Kitty pensosa, e in quel meraviglioso istante capisce che è lei il suo senso. Alessio, il marito dichiaratamente cornuto di Anna Karénina, medita su quale sia la soluzione migliore per rimediare all’offesa inflittagli dalla moglie, che ha ammesso di essersi dilettata col conte Vronski, che è sempre quello che ha rifiutato Kitty per lei. Ha confessato al marito Alessio di amarlo e lui non l’ha presa proprio benissimo e tra le varie opzioni possibili, come il divorzio o la separazione, sceglie di tenerla in casa e rovinarle la vita, sorte molto vicina a quella che riserverò io a chi sta gettando sfiga a palate nella mia Stanza. A questo punto ho chiuso il libro, non prima di voltare un paio di pagine, e ho notato una lettera di Anna; che sia fuggita? Si vedrà, come si vedrà che ne sarà della Stanza. Io alle 5 parto e chiudo e non ne voglio sapere più niente. Se ne riparla domani sera quando torno dal lavoro. Domani al Mc Donald’s ci sarà la supervisora scassacazzi che cronometra il tempo che impieghiamo per fare i panini, e staranno tutti con l’ansia a dar ordini e io vaporizzerò camomilla Filtrofiore con lo spruzzino del tossico degreaser nel cielo della cucina, così da donare a tutti una dolce morte.
Intanto buona domenica e statevi accorti ché ci son delle novità di cui vi parlerò presto; stavolta cose belle che son certo vi piaceranno.
Vi aggiorno sugli sviluppi di Anna Karénina va. Siamo a pagina 360 e Levin, dopo esser stato rifiutato da Kitty, che vi ricordo a sua volta esser stata rifiutata dal conte Vronski, decide di ritirarsi nei suoi possedimenti in campagna per dedicarsi solo al lavoro, che tanto lo appassiona e lo stanca, allontanando i cattivi pensieri. Una notte, proprio quando pare esser riuscito a dimenticare la graziosa principessina russa, ecco che, mentre passeggia riflettendo sul senso della sua vita che non riesce a vedere, ma vede la luna e le stelle, s’imbatte in una carrozza che attraversa il paese a gran velocità. Al suo interno riconosce il pallido volto di Kitty pensosa, e in quel meraviglioso istante capisce che è lei il suo senso. Alessio, il marito dichiaratamente cornuto di Anna Karénina, medita su quale sia la soluzione migliore per rimediare all’offesa inflittagli dalla moglie, che ha ammesso di essersi dilettata col conte Vronski, che è sempre quello che ha rifiutato Kitty per lei. Ha confessato al marito Alessio di amarlo e lui non l’ha presa proprio benissimo e tra le varie opzioni possibili, come il divorzio o la separazione, sceglie di tenerla in casa e rovinarle la vita, sorte molto vicina a quella che riserverò io a chi sta gettando sfiga a palate nella mia Stanza. A questo punto ho chiuso il libro, non prima di voltare un paio di pagine, e ho notato una lettera di Anna; che sia fuggita? Si vedrà, come si vedrà che ne sarà della Stanza. Io alle 5 parto e chiudo e non ne voglio sapere più niente. Se ne riparla domani sera quando torno dal lavoro. Domani al Mc Donald’s ci sarà la supervisora scassacazzi che cronometra il tempo che impieghiamo per fare i panini, e staranno tutti con l’ansia a dar ordini e io vaporizzerò camomilla Filtrofiore con lo spruzzino del tossico degreaser nel cielo della cucina, così da donare a tutti una dolce morte.
Intanto buona domenica e statevi accorti ché ci son delle novità di cui vi parlerò presto; stavolta cose belle che son certo vi piaceranno.