“Un ladro in casa!” “No, è l’amante di tua moglie!”

Le Europee sono andate. Il Pdl frena anche rispetto alle Politiche. Cala pure il Pd. Cresce la Lega che toccherà il 100 per cento non appena Bossi passerà a miglior (?) vita. In Abruzzo il Pdl, che alle scorse Politiche aveva ottenuto il 41.6 %, ha guadagnato 5 punti superando il 46 %, questo evidentemente per la settimana di vacanza che il Premier si è concesso nelle tendopoli, stando molto attento a non sporcarsi il tait nero. Altri 5 punti e si approprierà della corona di Re degli Abruzzi, che poi è quella di Miss Italia riciclata per l’occasione. La raccolta differenziata è fondamentale, soprattutto in un momento in cui mezza Italia affoga nella spazzatura. In Sicilia e in Sardegna la gente ha preferito passare il week end in spiaggia a prendere il sole piuttosto che scolare litri di sudore in fila per mettere una X con una matitina che se te la freghi e ti beccano paghi 300 euro di multa. Qualcuno ha avvertito le nostre care isole che era tempo di voto? Forse col mare a dividere le terre non è arrivata la notizia. Certo che le cabine elettorali potevate istallargliele sul bagnasciuga, oppure indire il gioco aperitivo e, in cambio di un voto, offrire Aperol a volontà. Bisogna pur attrezzarsi per riportare la gente alle urne. Quello che emerge è che Berlusca piace, e comincio a credere che sia anche per tutte le sue note scelleratezze. Immaginate quella grossa fetta di pervertiti e pedofili che si domandano e si rispondono: “E mo’ chi voto? Che sbadato, Berlusconi ovviamente!”.
Poi.
Per la tanto chiacchierata Noemi è stata la prima volta che ricorderà per sempre. La prima volta al voto, che avete capito maliziosoni che non siete altro? Quell’altra prima volta ancora deve arrivare (EEEEEEEEEEEHHHH!), è indecisa se farlo col principe azzurro che è ricco sì, ma non così avvenente, col suo metro e 61 dichiarato e i capelli trapiantati, oppure col bianco cavallo dalle doti fisiche ben più prestanti. Intanto è andata a votare (chissà per chi!). È arrivata al seggio 62 di Portici a bordo di una Mercedes e poi, scortata, ha raggiunto la cabina. Infrangendo la procedura, il presidente del seggio chiude la porta per farla votare da sola e il padre l’accompagna fino all’urna. Protestano i cittadini contro i vigili urbani che scortano Noemi alla macchina: “Vergognatevi! Scortate un semplice cittadino. È una privilegiata”. Una privilegiata Noemi? E perché mai?!
Poi.
Euna Lee and Laura Ling sono due giornaliste americane che mentre tentavano di fare un reportage sui rifugiati nordcoreani in Cina per la serie Vanguard, in onda anche in Italia sul canale 130 di Sky, sono state fermate il 17 marzo al confine tra la Cina e la Corea del Nord e condannate a 12 anni di lavori forzati per ingresso illegale nel paese. L’accusa precisa è quella di essere entrate nel Paese con intenti ostili. Il tribunale centrale nordcoreano ha confermato il loro non meglio specificato grave crimine contro la nazione e l’aver attraversato illegalmente la frontiera condannando entrambe le giornaliste a 12 anni di correzione attraverso il lavoro. Il governo americano si è detto molto preoccupato. Allora, caro Barack, che fra un mesetto sarai mio ospite a cena, perché non li bombardate e li sterminate tutti questi asiatici che hanno arrestato il loro percorso di civilizzazione ai tempi della giustizia barbarica? Almeno avranno un reale motivo per definire gli intenti degli americani ostili.
Poi.
Daria è una ragazza ucraina che sta per diplomarsi. Parla 6 lingue e a scuola è bravissima in tutte le materie e, nel suo paese, ha già il suo titolo di studio che in Italia non è valido, per questo ha dovuto rifare il liceo. Ma ora, giunta all’ultimo anno, l’ennesimo ostacolo. Daria è clandestina, non ha documenti e tantomeno il codice fiscale. Senza quel tesserino di plastica non può fare l’esame di Stato. Il ministero dell’Istruzione, per compilare l’anagrafe dello studente, deve rilevare i dati relativi a ogni singolo candidato, compreso il codice fiscale. Un’operazione che deve essere fatta entro dopo domani. Siccome la circolare del 22 maggio 2009 del ministro Maria Stella Gelmini (we love you!) vuole che senza codice fiscale non si possa sostenere l’esame, per lei il sogno di diplomarsi rischia di infrangersi per sempre. Daria a Napoli vive insieme ai genitori: la madre fa le pulizie ad ore, il padre il saldatore. A scuola, intanto, è scattata una vera e propria gara di solidarietà per aiutarla mentre i suoi compagni pensano di inoltrare una petizione. Con la massa di pecoroni che ogni anno passa l’esame di Stato, se non la fanno diplomare, giuro che vado a vivere in Corea Del Nord.
Poi.
Un docente dell’università di Pavia esce di casa come tutte le mattine alle 8. Sua moglie resta a letto perché, anche lei professoressa, quel giorno non ha lezioni da tenere. L’uomo, dopo qualche centinaia di metri, si accorge di aver dimenticato in casa le chiavi del suo ufficio. Non è neppure passata mezz’ora e, convinto che la moglie stia ancora dormendo, rientra silenziosamente. Nel buio vede un’ombra furtiva nel corridoio. La sagoma cerca una via di fuga, ma l’accesso verso la porta di casa è sbarrato dal docente. Allora si infila in una stanza e si chiude a chiave. Con il cellulare in mano digitando il 113, il professore corre preoccupato in camera da letto, ma la moglie sembra tranquillamente addormentata. Nel frattempo arriva la volante. I poliziotti salgono in casa, intimano all’intruso di uscire dalla stanza in cui si è rifugiato. Ed ecco la sorpresa: il ladro è l’assistente universitario della moglie (seminudo) che il docente conosce benissimo. “Vi prego di scusarmi”, ha detto il docente ai poliziotti. Spero che l’uomo abbia apprezzato la dedizione alla professione dimostrata dal ragazzo che, per 2 lire – si guadagna di più a fare il dog sitter che l’assistente universitario – assiste la sua docente in ogni bisogno e necessità anche fuori dall’università.

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