Piccola intervista su Scrittori d’Italia

Ecco una nuova intervista stavolta sul forum di Scrittori d’Italia che vi riporto per intero perché mi piace l’effetto virgolettato con lo sfondo grigino. Apprendere nuove funzionalità di WordPress ti apre la porta su mondi meravigliosi.

1) Chi è, e perché scrive Matteo Grimaldi?

Matteo Grimaldi è uno che, nonostante i ventinove siano prossimi, non sa ancora cosa ne sarà della sua vita, stravolta come la città in cui vive, ma che intanto fa quello che gli piace, o meglio, infila quello che gli piace in giornate composte per la maggior parte di ore che non gli piacciono. Lavoro al Mc Donald’s dell’Aquila e mi manca la tesi per laurearmi in Informatica. A meno che non decida di venire alla luce da sola, per ora non se ne parla. Scrivo perché scrivere mi fa sentire bene. Trovo sia un ottimo rimedio alle arrabbiature che mi provoca la realtà.

2) Ti va di parlarci della tua ultima pubblicazione “Supermarket24”?

Supermarket24 è la storia di Luca Sognatore che a venticinque anni è stufo di dipendere dalla sua famiglia e allora s’imbarca in lavori di tutti i tipi finché non finisce al supermercato SpesaPiù di piazza Dante a L’Aquila. Il romanzo è la cronaca del suo primo giorno di prova al reparto frutta. Ventiquattro ore esatte fatte di incontri, confidenze, torture fisiche e psicologiche operate da clienti e colleghi con alle spalle vite dalle quali fuggono rifugiandosi in quelle otto, dieci ore giornaliere di lavoro. La particolarità del libro sta proprio nella molteplicità di vite che si incontrano e scontrano e che Luca, col suo sguardo cinico e spesso cattivo, non si fa problemi a giudicare. Ho provato a infilare in questo libro anche un po’ della nostra Italia, del senso di precarietà che investe i giovani che si ritrovano con un pezzo di carta o anche senza, ma con nessuno che abbia voglia di credere in loro. È un libro estremamente divertente, che vuole guardare la vita con ironia e prenderla a ridere, ma in alcuni passaggi commovente, perché su certe esperienze c’è poco da ridere e poi dolce, come i sentimenti che all’improvviso nascono nel cuore.

3) Lo hai pubblicato con la casa editrice Camelopardus. Mentre nel 2006 avevi esordito con la raccolta di racconti “Non farmi male” per la Kimerik. Quali sono state le differenze che hai subito notato tra queste due case editrici? Hai notato una evidente diversità di lavoro tra la casa editrice non a pagamento e la casa editrice a pagamento?

Intanto devo precisare per l’ennesima volta che io non ho tirato fuori un centesimo per pubblicare con Kimerik. Non conosco i contratti e le condizioni che la casa editrice propone agli autori, però posso parlare della mia esperienza. Di Non farmi male è stata fatta una primissima edizione molto limitata: 200 copie, una sorta di esperimento. Copie che sono andate esaurite in due settimane soltanto con gli ordini da internet. A questa edizione ne sono seguite due da 1000 copie ciascuna, tutte e tre a spese della casa editrice ed effettivamente distribuite nelle librerie. Io sono contrario all’editoria a pagamento. Non pagherei mai per vedermi pubblicato. Ritengo che ogni autore debba valutare un editore per la proposta che fa a lui, non per altro. La Kimerik è stata la prima casa editrice a credere nelle mie qualità e mi ha dato la possibilità di farmi conoscere e cominciare a percorrere la strada che poi mi ha portato alla Camelopardus e a Supermarket24. Sara Saorin di Camelopardus è un’editrice fantastica. Può permettersi di investire su pochi autori perché lei soldi non ne chiede a nessuno. È appassionata, si fa in quattro(mila) per promuovere i suoi libri realizzati al meglio in ogni singolo dettaglio a partire dall’estetica che non ha nulla da invidiare alle edizioni di editori blasonati. Con lei si è instaurato un rapporto d’amicizia e collaborazione. Mi sento molto fortunato ad essermici imbattuto, anche perché come forse nessuno sa, Supermarket24 doveva uscire con Edizioni di latta, editore giovane e distribuito da ALI che tutto a un tratto decide di chiudere. È stata una bella, anzi bruttissima botta e la Camelopardus ha rappresentato la mia rinascita.

4) Progetti per il futuro? Un sito dove possiamo trovarti?

Progetti sì, uno eccitante e molto ambizioso. Sto scrivendo il mio terzo libro e ci sto mettendo tutto quello che ho dentro. C’è tempo per parlarne. Potete trovarmi su www.matteogrimaldi.com e su Facebook in cui sono un po’ più interattivo. Un saluto e un abbraccio a tutti.

Grazie a Giuseppe Berardi.

8 commenti su “Piccola intervista su Scrittori d’Italia

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