Nerozza è fuggita. La dinamica dell’evasione non è ancora chiara. Pare abbia fatto leva sul carapace della sua compagna Italia – sì stanno insieme, sono 2 tartarughe lesbiche – e sia piombata sul pavimento del salotto. L’ultima testimonianza è la mia che, meno di un quarto d’ora prima del fattaccio, ricordo di aver visto Italia sull’isolotto di pietre e sughero, assorbire immobile la luce, che lei suppone provenga dal sole di qualche paradiso tropicale e invece è solo una lampada UVA-UVB (Vivin C) presa al negozio L’acquario, quello vicino alla pizzeria Il pozzo, che è tanto carino e ha dei pesci coloratissimi, per carità, ma, per farmela arrivare, mi ha fatto allungare un collo peggio di una giraffa, neanche avessi ordinato un forno a microonde che, oltre a scaldare, teletrasporta i cibi. Nerozza era lì che goffamente tentava di raggiungerla perché non riesce a stare lontana dalla sua amata. Io son tornato in camera non prima di essermi bevuto tre bicchieri di latte e cacao amaro che non si mischia. Quando dopo un po’ mi avvicino alla vasca per controllare quelle 2 tartarugone di 30 mesi, mi sembra tutto a posto tranne che per un dettaglio che in un primo istante non mi è chiaro fuorché il suo puro esistere. Come quando, prima di partire per un lungo viaggio, controlli che, oltre alla voglia di non tornare più, tu abbia portato con te abbastanza mutande e calzini e il dentifricio e lo spazzolino e le ciabatte per la doccia e il pigiama e l’ombrello, e che abbia chiuso il gas. Ti par di aver preso tutto, eppure senti che qualcosa non va. Chiudi la porta dietro di te e quando sei lì per lasciare la tua vecchia vita per la nuova, ti accorgi che hai lasciato pure le chiavi di casa e della macchina sul tavolo della cucina e che, non solo non potrai partire, ma neanche rientrare visto che prima di uscire avevi fatto attenzione a chiudere tutte le finestre. E infatti qualcosa che non andava c’era, ne mancava una, la più goffa: Nerozza. Fino a poco fa era lì, non è entrato né uscito nessuno, dev’essere per forza nel salotto, ho pensato. Mi son messo a cercarla e a chiamarla: “Nerozzaaa? Nerozza, dove sei? Dai vieni fuori!” ma lei non rispondeva. Ora che ci penso non è mai stata molto loquace come tartaruga. D’un tratto la vedo davanti alla porta blindata – che stesse cercando di evadere persino da casa mia? – tutta rintanata nel suo guscio, terrorizzata dall’essersi improvvisamente ritrovata in un ambiente a lei ignoto, che sembrava una pietra scura. L’ho schiaffeggiata con violenza sulla testolina gridandole: “Non si fa, non si fa. Hai capito? Non si fa e basta!” e l’ho rimessa nella vasca. Italia, che pareva sollevata dall’essersi finalmente liberata di lei, ha sbuffato prima di rituffarsi e tornare a scavare nelle pietruzze colorate sottacqua.
Tutto è bene quel che finisce bene. Certo è che la vasca gliel’ho cambiata neanche 6 mesi fa e comincio a preoccuparmi perché, se devo rivivere quell’incubo in giro per negozi, e se uno stipendio non basta, e se il brodo di tartaruga è davvero così prelibato come dicono…
mauro, secondo me in fondo è contenta anche lei.
sono contento che la tua Nerozza è tornata nella sua vaschetta,lo sarà forse un pò meno Italia 🙂
Mauro Montarsi
Finché non è morta?
anche la mia scappava sempre ma non ho mai capito come facesse ad arrampicarsi su una parete liscia di 30 cm…la poverina però faceva certi voli da sopra la lavatrice impressionanti…
ylenia, speriamo che abbia imparato la lezione.
anche la mia tartaruga ha tentato la fuga una volta… ma è stata subito recuperata 🙂
ylenia
happy, troppo tardi. -.-“
No, no, non mangiarti Nerozza o chiamo la Protezione animali!! 🙂
funku, lo so. Fosse solo quella… Qua c’è qualcuno che me la sta tirando, e non poco.
è colpa di Gianni Sperti.
lo sai che l’immagine dell’header non si vede vero?
è colpa di Gianni Sperti.
sarky, ha portato fortuna alla nostra Nazionale, quell’anno.
nooooo il brodo di tartarughe nooooo. Nulla di strano cqe, l’amore gay tra animali, magari non li hai lasciato altra scelta 🙂 bello il nome Italia
minim, se lo dici tu per me va bene.
princy, però la mia minaccia è servita. Nerozza non s’è più avvicinata al bordo della vasca.
Secondo me anche il cacao amaro che non si mischia era un’allucinazione provocata chissà da quale fenomeno quantistico.
animalofago!
ilanio, dovrebbero punire col carcere a vita chi coltiva quel cacao.
secondo me tutto ciò non è successo veramente ma sono solo allucinazioni provocate dall’avere ingurgitato tre bicchieri di latte e cacao amaro che non si mischia
dark, un angolo effettivamente è un po’ bassino per via delle pietre, però non erano mai uscite.
scharta, quando saranno qui quei tipacci delle tartarughe non ce ne sarà più traccia.
Ma è basso il bordo della vasca? o la tua tartaruga è stata morsa da un ragno radioattivo?
Mi rivolgerò allla protezione animali!
franchino, neanche si scappa dalle vasche però eh!
Non si schiaffeggiano le tartarughe. Prima o poi ci riuscirà a fuggire da preturia lane:):)