La tortura dell’albero

Oggi è il 342esimo giorno del Calendario Gregoriano, e cosa fa la gente banale? Attacca con lo scotch il fiocco col pungitopo e le bacche fuori la porta, appoggia due candele bianche e rosse col faccione di Babbo che ride, sul tavolinetto del salotto, per tre quarti consumate, incolla gli adesivi con le renne ai vetri, istalla il tubo di luci alla Flashdance sulla ringhiera del balcone, costruisce un presepe, meglio se di un pezzo solo e, fondamentale, addobba l’albero. Sorvoliamo sul presepe che non causa la morte di alcunché di vivente (il muschio compratelo in cartoleria, maledetti) e concentriamoci sull’albero, simbolo principe del calore, dell’unione, della bontà dei cuori, dell’arrivo del bambin Gesù che nasce (pure se il 93 per cento degli intervistati alla domanda: cosa si festeggia a Natale risponde che il 25 dicembre è il giorno della venuta al mondo del S(p)an Doro Paluani). Comunque, com’è il vostro albero? Mi auguro sia sempre il solito finto che una volta montato sembra una piramide più che un pino e dopo la Befana si smonta e rimette in garage. Chi fa l’albero vero ha tutto il mio disprezzo, e voglio dirglielo. A queste persone farei provare la sgradevole sensazione che prova il loro albero. Gli farei fare centinaia di buchetti, da un maestro di piercing non tanto bravo, sulle mani, sulle braccia, sulle guance e pure sulle tette, e ci aggancerei pesanti palline e babbi natale in ceramica e fili che sfiorano e fanno il solletico (pure se sono maschi. È pieno il mondo di maschi con le tette, e da un recente sondaggio pare che i maschi con le tette siano poi coloro che a Natale fanno l’albero coi pini veri, non chiedetemi il perché) e avvolgerei i loro corpi di lucette bollenti inchiodandoli con i piedi nel gelo del balcone. Per finire gli conficcherei una bella stella cometa al centro del cranio, e poi vediamo se l’anno dopo l’albero non lo fanno di carta. Già li vedo impazzire per realizzare un gigantesco origami frondoso dalle fattezze di abete, e colorarlo di verde, terrorizzati all’idea di dover subire nuovamente la stessa tortura.
Se volete provare ad immaginare la sensazione sintonizzatevi su Radio Italia per almeno 150 minuti. Tenetela come colonna sonora delle vostre faccende; vi garantisco che quello che dalle casse invaderà la vostra aria è qualcosa di incommentabile. Da Spagna che canta Lupo solitario (con un grande cuore) ad Anna Oxa che urla Senza pietà, da Prendi una donna, trattala male, di cui sono felice di ignorarne l’interprete a Pino Daniele che qualunque cosa tanto è uguale fino a raggiungere Marco Carta che canta A chi di Fausto Leali (o era Fausto Leali che cantava la sigla di Amici, che ha scritto Gigggi e poi ha mandato l’esse emme esse a Maria per renderla partecipe di questa splendida notizia?). È a questi personaggi che farei assaggiare la tortura dell’albero. V’immaginate Pino Daniele intrappolato nelle lucine intermittenti come un arrosto di vitellone nel suo spago da forno? E poi, col nome che porta, se non lui, (aaa- a) chi (iiiiiii-i)?
(Al posto dei faretti rotti ora c’è una verde pisello plafoniera che irradia luce verdina soffusa, perfetta per il bagno. Peccato che è della mia camera che si sta parlando.)
Aggiornamento lampo: qualcuno nei commenti mi ha fatto notare che tutte queste cose si fanno l’8. Io ho guardato il calendario e ho scoperto che oggi è 7. Va be’, chi ancora non l’ha letto, chiuda immediatamente la pagina e la riapra domani. Questo è quello che si dice: prevedere il futuro.

42 commenti su “La tortura dell’albero

  1. no, pare che l’80% degli alberi finti che vengono venduti all over the world provenga dalla Cina che impiega, per farli, sostanze tossiche. E’ una notizia di qualche giorno fa..

  2. da noi l’albero si fa addirittura il 22 novembre, giorno di S. Cecilia. Cmq..solitamente usiamo quello finto ma pare che sia tossico, peccato averlo saputo quando ormai era già tutto fatto quindi per l’anno prossimo dovrò decidere se sacrificare la salute dell’albero o ulteriormente la mia…

  3. cere, ho riletto il tuo commento 2 volte, pensando si distinguessero in almeno mezzo articolo, e invece sono proprio uguali. Così ho tolto quello senza pubblicità, e non venite a dirmi che a Natale anch’io non divento più buono.

  4. Cioè… io da piccolo,mosso da commozione verso l’albero vero che mi si ingialliva pian pianino durante tutto il natale, lo andavo a rubare dalla spazzatura e lo andavo a ripiantare in mezzo alle campagne dei vicini (vivevo in un paesello di campagna)… e ci rimanevo male quando poi mi guardava, senza aghi, senza rami e senza colore e mi diceva “ma perchè non mi hai lasciato morire in santa pace!?”… da allora ho subito la jettatura da abete… ne ho uno finto bellissimo… ma magicamente ogni anno mi ingloba le palline, quelle che rimangono me le fa cadere (o meglio, le lancia a grandi distanze) e sopratutto lui, l’albero per capirci, CRESCE!… era un cosetto di circa un metro… ora non mi sta più in salotto!… e si muove… sarà mica posseduto dallo spirito di quell’alberello secco?… Ma parliamo anche di presepi allora… Qual è il presepe vero? quello col pizzaiolo e Britney Spears che porta il suo ultimo cd al Bambin Gesù o quello con Maria biondo platino e Gesù che va già al liceo incastrato in una culla di paglia?… Io sono fiero di possedere quello Kinder… lo prendo, lo monto, è di cartone con la stella cometa che mi sorride… senza una punta… Ah… che bello il Natale…

    CEREBROLLYWOOD

    http://www.cerebrollywood.blogspot.com

    (questo è spam, lo so.. ma almeno mi faccio un po’ di pubblicità anche qui!!)

  5. Infatti io il blog l’ho letto l’8 così ho colto in pieno il tuo spirito natalizio!!!.

    Ho appena finito di attaccare una lunga serie di Babbo Natale che salgono le scalette alla finestra. E ho detto tutto. Per l’albero…ce l’ho finto, ma proprio non ho nessuna intenzione di montarlo!.

  6. orange, sono sicuro che a nessun bambino verrebbe mai in mente di fare l’albero di Natale con un pino vero. Bisognerebbe prendere esempio da loro, spesso.

  7. io l’albero (finto!) e il presepe li ho preparati oggi, che qua da me si fa a S.Ambrogio! Anch’io disprezzo coloro che condannano gli abeti veri a morte certa solo per le loro vanterie!

    Ciao, Tania

  8. Ce bello questo post pro-alberello, sono pienamente d’accordo, ai bambini che seguo a scuola, per sensibilizzarli all’argomento, faccio rappresentare la storia de “L’Abete” di Andersen, che è bellissima.

  9. Le spremute di cuore sono solo di un colore più vivace. Di un rosso più scuro anche delle spremute delle arancie di Sicilia rosse rosse rosse.

    Insomma, Teorema è una canzone inutile.

  10. Pensavo…nella Stanza niente albero??? :-)))

    (A proposito di uomini con le tette…ho sentito non sò da chi che in America hanno creato il reggiseno per gli uomini e a quanto pare va a ruba…)

  11. Di solito faccio l’albero esattamente 30 giorni prima del Natale… ma quest’anno sono in ritardo. Ho la casa sottosopra a causa di manutenzioni e francamente, non so da dove cominciare. Ma non potrei mai rinunciare al mio albero: che Natale è senza quella magia???

    Ovviamente il pino è sintetico – amo troppo le piante per farle soffrire così – costato pure una cifra perché sembra vero. E non sai quante ore ci perdo ad addobbarlo! ?Na fatica disumana… però poi è una figata!

    Vieni ad aiutarmi? :-))

  12. ma tutte le cose di cui parli non si fanno l’8?

    Mica si fanno oggi presepe, albero e luci varie.

    A casa mia sono state fatte l’uno, ma vabbè.

    Mai avuto un vero albero di natale a casa, quelli finti sono meglio, non sporano e soprattutto non soffrono.

  13. ahahah 😀

    in casa mia l’albero è solo stato momtato (è finto..)per le palle e cazzi vari si aspetta stasera! e che due palle…io esco tiè 😀

    buona domenica pacciu!:*

  14. funku, dai tempo alla mia banca (che è differente) di effettuare il bonifico. Visto che ho ancora tante cose da fare, per ora il video della Oxa lo passo.

  15. Quando l’ascolto (raramente) direi quasi per caso, una canzone di Anna OSsa cerco di concentrarmi a capire cosa dice, finita la canzone guardo il vuoto in cerca di risposte, L’albero umano, Pino danile potrebbe essere anche un ikebab:)

  16. non so se hai mai visto il video di “Senza Pietà” della Oxa.

    se ascoltare la canzone è una tortura uditiva, guardare il video può causare morte improvvisa.

    ma l’offerta?

  17. SENZA PIETàààààààààààààààààààààààààààààààààààààààààààààààààààààààààààààààààààààààààààààààààààààààààà…

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