Il prete benedice casa Matto

Già che il prete si sia degnato finalmente di suonare al nostro campanello è un miracolo. Sono sei anni che ci siamo trasferiti qua avesse mosso il culo una volta. Eppure la chiesa sta a cinquanta metri, ho capito che è in salita, però che cazzo, tu sei pagato pure per benedire le case, o no? Accogliamo la sua venuta tutti un po’ spaesati.
“Mamma, è il prete!” “Oddio, il prete? Che qualcuno gli apra mentre io mi pettino!” “Papà, gli apri tu?” “A chi?” “Al prete!” “Veramente?” “Va be’ gli apro io!” prima che se ne va.
Si blocca in salotto, come scosso dalla presenza di una forza a lui nemica, tira fuori la sua arma e inizia a spruzzare acqua benedetta qua e là cogliendomi tra l’altro in un occhio: “Cazzo!” esclamo, mentre col dito cerco di riacquistare la vista. Lo so che non è bello, però non è bello neanche se ti sparano l’acqua negli occhi. Il paradisiaco fluido, al contatto con la pelle di mia madre, evapora all’istante, producendo piccole e costanti nuvolette, che svaniscono nell’aria. I due seguaci del prete, nanerottoli appena usciti dal catechismo con tanto di quadernone Monocromo, si danno la mano, che a me poi i quadernoni servono non poco, e allora provo la sottile tentazione di sottrarglieli; mi induce a desistere il pensiero che così facendo tradirei il settimo comandamento (non rubare) proprio davanti ai suoi occhi.
“Recitiamo insieme il Padre Nostro.” “Padre Nostro che sei nei cieli…” In camera di mia sorella, al piano di sopra, riecheggia Marilyn Manson a palla.
Col procedere della preghiera, avverto la voce di mio padre, a fianco a me, farsi gradualmente più soffusa fino a trasformarsi in una specie di bisbiglio. Tendo l’orecchio e riesco a distinguere poche parole in mezzo a quei versi. Sta facendo finta di recitare il Padre Nostro? Avete presente quelle risate che nascono da dentro e tutto puoi in una situazione del genere tranne che scoppiare a ridere, però sono talmente spontanee, improvvise, sentite, viscerali che proprio non ce la fai? Ebbene, riesco a controllarla riducendola ad una specie di anomalo colpo di tosse accompagnato dal labbro superiore in leggera tensione (e piccola pera da dietro) e gli occhi con due lacrime che scendono fino alle guance e rimangono là. Mia madre, che ci tiene a ‘ste cose, mi fulmina con lo sguardo e le mani giunte. Il prete avrà pensato che mi sono commosso, che sono proprio un’anima candida, magari tornerà a chiedermi se voglio entrare in seminario.
Prima di salutarci: “Dovreste venire più spesso in parrocchia.” Più spesso è un po’ più di mai? Nessuno c’ha mai messo piede tanto che il prete chiede a mio padre se è mio fratello, così per fargli un complimento, senza sapere che io intanto lo sto maledicendo. “Beh, sì padre, il tempo per le cose importanti va sempre trovato.” Tipo cominciare ad imparare il Padre Nostro ad esempio? La sagra dell’apparenza. Tre minuti di silenzio, nessuno dice più niente, io mi chiedo: Perché non se ne va? mia madre s’illumina e va in cucina, torna e gli fa: “Padre questi sono per lei!” e gl’ammolla venti euro. (‘Ngulo!) “Non per me, per la parrocchia!” Sì, va be’, vai va!
Pure io voglio fare il prete e intascare venti euro a benedizione. Per la parrocchia, certo!

49 commenti su “Il prete benedice casa Matto

  1. scusami, ma… mi sto sentendo male dalle risate…..sei una comica, dopo o domani ti racconto la mia di benedizione, però cazz il prete da voi è arrivato in ritardo…..oiaaaaaaaaaaa, ho mal di pancia da quanto mi hai fatto ridere….se ce la faccio e se ci sei …a dopo….mò c’ho da fare!

    oiaaaaaaaaaaaaaa, che togo però!dai?, dai!

  2. Sono secoli che non vedo un prete da vicino e visto il male che ti ha fatto colpendoti all’occhio vedrò di starmene alla larga 🙂

    In ogni caso … un racconto e una famigli splendida 😛

  3. Sempre meglio del nostro. La sensazione di panico al suono del campanello è comune: io e la gatta femmina scompariamo alla velocità del suono e lasciamo i maschi di casa (gatto e consorte) in salone con il prete che, giuro, non si muove da lì.

    Il tutto non dura più di due minuti, una benedizione al volo, 10 euro per la parrocchia e via, tutto è finito.

  4. Matteo! Oddio (è proprio il caso di dirlo!), ho lacrimato con te e per te leggendo la tua “commozione”!

    Circa cinque anni fa, tempi di liceo, mega raduno nel salotto di casa mia a cercare di tappare le voragini matematiche il pomeriggio prima del compito in classe. Bussa il prete. Mia madre vuole fare la parte della timorata di Dio davanti alla platea e per una volta non si trasforma in una statua di silenzio per non far sentire rumori di presenze dietro la porta. Apre al sudatissimo frate con sorrisone stampato sul viso..e non si limita a farlo accomodare e a offrire la sua casa come dimora dei bisognosi di riposo(pure casa mia è in cima ad una bella salita che sembrava aver provato alquanto il fiato dell’uomo di Dio!)..ma, visto che tutti noi stavamo beatamente consumando una immeritata pausa a base di gelato, pensa bene di offrire il lauto compenso al grondante ospite…che naturalmente si affretta ad accettare come se non vedesse cibo dai tempi dell’ultima cena! Giusto il tempo per mia madre di riflettere e…. dalla sua bocca esce spontaneo un candito: “Oh cazzo! So’ finiti i gelati!”..

    Ti lascio solo immaginare la recita della preghiera a seguire…..

    Che m’hai fatto ricordare!

    Baci Matteo, a presto

    Eli

  5. Con noi invece si sono tolti il vizio di bussare… in casa mia nessuno ci tiene a queste cose anzi, siamo parecchio contrari XD

    p.s. non siamo atei ma non sopportiamo queste ipocrisie

  6. mortacci sua..io ‘n c’ho mai n’Euro,quasi quasi vedo se intasco qualcosa benedicendo le chiese co l’urina fresca..tiè!

    da me vengono tutti gli anni e se ricordano de mi sorella che faceva la cresima,io mi sono a malapena fatto il catechismo (solo per sapere che l’ostia è più bona con la nutella e che non c’entra nulla con l’omonimo Lido) quindi praticamente io portrei pure essere un infedele musulmano.

    grazie a Dio i soldi se li scordano uahuahuahuahuah

  7. Luka, non è una cosa utile, però per chi ha fede è importante. Comunque credo che neanche qua passerà più, o forse sì, vista la lauta mancia che mia madre ha sborsato.

  8. Per fortuna non ho più questo problema. Il prete non passa e finita lì. Non ho mai capito l’utilità della cosa. Acqua benedetta!?!? Ma per cortesia…. 🙂

  9. Scusa è Matteo, ma la Pasqua a L’Aquila quando ricade?

    Generalmente la Benedizione delle case e delle famiglie, avviene prima di Pasqua e abbiamo appena superato, di gran lunga, il ponte del 1° maggio… Va beh, che non lo conoscevate, ma siete sicuri fosse un vero prete???

    Io piuttosto controllerei se vi manca qualcosa in casa… Oltre gli ormai sfumati-fumati, 20 eurI.

    Benedicemus, Monia.

  10. Anche da me è parecchio che non passano a benedire la casa…da quando il vecchio parroco se n’è andato!

    Era un mito…giocava con noi a calcetto,ci portava in gita,ci spaccavamo dalle risate e non era cosi…cosi..prete come gli altri!

    Insomma…diciamo che era un prete all’avanguardia,anzi è un prete.

    Mica è morto è tornato in sardegna dov’è nato!

    Vabbè…t’ho raccontato la mia vita parrocchiale -.-‘!

    Un abbraccio.

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