Il linguaggio della Terra

Ieri e poi oggi è di nuovo accaduto qualcosa nella parte di mondo che abito.
A L’Aquila, nel primo pomeriggio di ieri, il cielo è diventato blu. Prima di cena ha cominciato a grandinare. Il ghiaccio rimbalzava a terra e lasciava nei nostri occhi uno stupore poetico che ci trasmettevamo l’un l’altro. Poi è arrivato un vento fortissimo. Il suo urlo furioso mi ha paralizzato, mentre tutto il resto si muoveva e sbatteva, e gli alberi cadevano sulle strade. Sono dovuti intervenire a rimuovere un gigantesco tronco, che tagliava a metà l’asfalto del rettilineo che porta a casa mia. Una volta al sicuro, sotto le coperte e con la radio accesa per non sentire il boato, chiacchieravo in chat con un amico che sta a Teramo. Mi chiede se avesse appena fatto il terremoto a L’Aquila. Io gli rispondo che poteva anche darsi; visto il macello di rumori che arrivavano da fuori magari c’era di mezzo pure una scossetta. Controlliamo e la scossa c’era stata sì, ma con epicentro localizzato proprio a Teramo. Da quel momento la terra ha tremato per tutta la notte in provincia di Teramo. 18 le scosse che si sono susseguite, tutte di magnitudo superiore a 2. La più forte alle 4 di mattina, di 3.4.
Stamattina mi sveglio e fuori nevica. Fiocchi pesanti, carichi d’acqua. Comincio a scrivere. Ogni tanto butto gli occhi fuori e la neve non smette. Da un certo momento in poi non ci guardo più. Quando smetto di scrivere mi accorgo del sole, che rimane. Il cielo è di un azzurro velato da una sottilissima foschia, però luminosissimo. Lo guardo e penso che è incredibile che si tratti dello stesso cielo di ieri e di poco fa. Come se non tutto avesse bisogno di tempo per mostrare l’altra faccia. Come se il cielo e la terra avessero la capacità di trasformarsi senza percorrere le tappe del cambiamento. Diversi dalla roccia e dal mare che la modifica nei secoli, fino a levigarla e a restituirle una forma nuova ogni giorno. Impercettibile metamorfosi. Il cielo urla, non sussurra. È un segno di potenza e prepotenza.
Ieri ho avuto la sensazione di trovarmi di fronte all’ennesimo segnale impossibile da comprendere a pieno, per me che sono un essere umano. Sono andato oltre, perché ho capito che c’era dell’altro in quel vento, in quel frastuono, in quell’abbattersi di tronchi e cartelli pubblicitari, in quei terremoti e in quella neve vinta dal sole. Il linguaggio della Terra che parla, talvolta in modo educato, talvolta urla e calpesta i nostri ragionamenti, sempre per dirci qualcosa che secondo me ha a che fare con la ribellione.
Vi capita mai di cogliere segnali nelle cose attorno, che non riuscite a decifrare? Di chiedervi per ore cosa significasse quell’incontro, quello scontro, quella coincidenza, quella non-coincidenza? Andate oltre oppure vi rispondete che si tratta di una casualità?

20 commenti su “Il linguaggio della Terra

  1. Io ai segnali ci credo e, quando li colgo (perché non sempre li colgo), cerco di dargli un senso e seguire quel senso. Ogni volta che l’ho fatto, mi hanno sempre portato cose nuove. No, niente avviene per caso.

  2. A me piace annusare l’aria, soprattutto d’inverno.
    Quando vivevo coi miei ero molto vicina alle Dolomiti e sentivo sempre la stagione cambiare nell’aria.

  3. Mi capita sì… come fossero delle specie di “epifanie”… 🙂
    Vogliamo parlare della straordinaria potenza dell’acqua, del mare?!

    Forse questi fenomeni nello specifico non c’entrano, ma io – e non credo di essere l’unico, a quanto pare -, soprattutto ultimamente, interpreto questi accadimenti come fossero segnali che la Terra vuole mandarci, di ribellione, appunto.

    Un abbraccio a tutti gli abruzzesi.

    • Topina, ci proviamo.

      Arounderground, quello che si dice il passaparola. 🙂

      Vince, riceviamo l’abbraccio e ricambiamo. 🙂

  4. Certo. Direi: di Robert H. Hopcke . “Nulla accade per caso” (Le coincidenze che cambiano la nostra vita) su Oscar Saggi Mondadori, € 8,40
    Ciaoooo

  5. Sì, e sinceramente preferirei non mi accadesse.
    Se penso di fare un discorso simile alle persone che conosco, sono certo si farebbero una risata e mi chiederebbero cosa mi sono fumato.
    E sinceramente le invidio. Vivono meglio loro che pensano che questi segnali siano tutte cavolate e che non si fanno tanti problemi.

  6. @Matteo che risponde a MM: Anch’io mi sento come te. Soprattutto davanti a certe tramvate potenti. Il mio problema è che pensare che ci sia un senso e non conoscerlo, soprattutto quando quello che mi arriva è solo dolore, mi fa stare peggio.

    • MM, a me capita che più che pensarlo che ci sia un senso, lo avverto. Non tanto un senso, ma un collegamento.

      Chagall, assomiglia alla sensibilità. Certe volte mi scontro con soggetti completamente privi e mi rendo conto che i loro problemi si riducono almeno della metà. Si riducono a questioni materiali, cose da far quadrare, le bollette e i figli da riprendere a scuola.

      Niko, grazie 1000. Sto leggendo qualche recensione e sembra interessante. Lo aggiungo alla lista della prossima spesa. 🙂

  7. Non credo alle coincidenze. Penso che il senso, ai fatti della vita, lo diamo noi. Sono io che attribuisco un significato preciso alle cose che mi succedono. Se c’è un messaggio nascosto negli eventi non mi è dato conoscerlo.
    Preferisco darne uno io che pensare a una totale casualità.

  8. Matteo, la tua è una domanda alla quale non si può rispondere in poche righe. Il discorso che hai toccato è per me molto profondo e importante e sono estremamente felice di capire che c’è ancora qualcuno che la terra la sa quantomeno ascoltare. magari a volte non riusciamo ad interpretare quello che dice ma è diverso dall’esserne incurante. Ti ricordi quando qualche giorno fa ti dicevo di guardare il cielo e sorridere? In parte, c’entrava anche questo discorso ma spesso devo poi sofefrmarmi in quanto mi trovo a vagare controccorrente e uscire dagli schemi stonando con la società che mi circonda e non è sempre semplice. Non sono una fanatica, un’ambientalista o un’animalista convinta, sono solo una persona che vorrebbe si vivesse un pò di più come natura vorrebbe, un pò più in modo animale se così si può dire. Probabilmente ora, sono anche uscita fuori tema, scusa ma è così vasto che a spiegarlo in poche parole si rischia di non toccare i tasti giusti. Comunque complimenti, un abbraccio forte.

  9. Ieri ho avuto la sensazione di trovarmi di fronte all’ennesimo segnale impossibile da comprendere a pieno, per me che sono un essere umano. E’ in questa tua frase il senso di ciò che non riusciamo a comprendere perché più grande di noi, come la forza della natura. Mi dispiace leggere che la terra ha tremato ancora, non ne sapevo nulla.
    La neve, a Natale, però, crea una bella atmosfera…spero che tu ti goda la presenza della bianca visitatrice! Un abbraccio..anche a Madre, eh 🙂 !

  10. Sono d’accordo con Davis. Sarà che ho letto 4 libri che trattano di “Eventi sincronici”? Mah… però li ho letti proprio perchè sono convinto da sempre che nulla accada per caso.
    Ciaooo

    • Niko, eventi sincronici? Sto leggendo qualcosina in rete e mi sto incuriosendo tantissimo. Mi consigli qualche lettura iniziale?

      Miss Fletcher, la terra ogni tanto si risveglia. Dobbiamo imparare a convivere col tremore e la paura. E la neve è già sparita, ma pare tornerà nei prossimi giorni. Un grande abbraccio anche a te! 🙂

      Topina, ho capito quello che vuoi dire e mi trovi d’accordo. L’uomo ha molte responsabilità su quanto di brutto sta accadendo al nostro Pianeta. Basterebbero piccole attenzioni quotidiane. Bisognerebbe entrare in empatia con la natura, fermare la ruota inarrestabile della nostra quotidianità e buttarsi su un campo con la faccia al cielo.

      MM, io talvolta mi sento confuso e mi perdo di fronte agli eventi. Per questo tendo a pensare che il significato ce l’abbiano al di là di noi.

  11. No, spesso invece capita di capire certi segnali solamente dopo. Ed è troppo tardi nella maggior parte dei casi.
    E, per quanto mi riguarda, le coincidenze non esistono affatto. Per ogni cosa c’è sempre un motivo.

    Se ti può consolare anche da me è stato un inferno. Stamattina mi sono alzato e giù per le scale di casa mia c’era distrutta la mia finestra e l’armadietto che tengo sul terrazzo. Poca cosa, certo, in confronto ad altre ben più terribili realtà.

    Ti abbraccio e ti auguro un buon weekend!!!!

  12. Io una volta ho visto il sole nel cielo e ho pensato che quello per me era Dio.

    A quanto pare il culto del Dio Sole è così antico che Costantino fissò la data di nascita di Gesù al 25 dicembre, cioè il giorno in cui l’astro risale il suo cammino rispetto all’orizzonte.

    • Arounderground, chissà se qualcuno davvero ce l’ha.

      Speaker, quindi ieri sera, al mio posto, ti saresti sentito abbandonato da Dio. 🙂

      Devis, non è che ti sono entrati i ladri in casa? 🙂

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