Ancora in yeah-mode, per un po’

Ieri mi sono svegliato con lo yeah-mode impostato. Se sei tu il primo a decidere che quello che è appena sorto può essere potenzialmente il giorno della svolta, beh può darsi che lo diventi davvero. Non lo è diventato, che ve lo dico a fare. Però sono lieto di annunciarvi che nell’intera giornata di ieri 6 maggio non son capitate catastrofi che hanno colpito direttamente o indirettamente la mia persona o oggetti a me cari (leggasi: la mia macchina). Questo mi pare un più che buon motivo per mantenere lo yeah-mode sull’ON per un’altra giornata, perché oggi sì che sarà The day after tomorrow!
La mia piccola Matiz, dopo aver subito le percosse senza pietà di malviventi ubriachi che le hanno provocato fratture multiple (dei vetri), e un rapimento, è stata recuperata dal suo padrone dal cuore d’oro (ma dal portafogli di cartone) che ha girato mari e monti, per niente sostenuto dalle forze dell’ordine della zona (i rapitori, se non si era capito), e l’ha ritrovata abbandonata al settore A della depositeria comunale di Firenze. Ha pagato il riscatto di 130 sporchi euro e l’ha portata al sicuro nel garage del carrozziere Mori.
“Cosa dobbiamo far aggiustare?” “Effettivamente mia sorella l’ha ridotta un catorcio, però, per adesso, soltanto il vetro, grazie!” “Allora domani chiamo il fornitore. Se ce l’ha disponibile da subito, in un paio di giorni è pronta.” “Allora speriamo che non ce l’ha!” L’omino dal gran sorriso mi guarda con un gigantesco punto interrogativo increspato fra i fili d’erba grigia che ha annaffiato per anni e anni e anni sul fertile cranio. Mi sento in dovere di spiegare la mia all’apparenza nefasta speranza. “Il fatto è che dovunque la lascio succede qualcosa. Sta diventando motivo d’ansia e attacchi di panico trovarle un posteggio e il suo garage mi pare un luogo sicuro, quindi più posso lasciarla e meglio è.” Vado via incrociando le dita che il pezzo debba arrivare dalla Siberia, poi, se chiama, non rispondo fino a domani almeno.
Ieri sera, per festeggiare la mia purezza d’animo e di spirito che mi tiene lontano da pensieri e azioni squallide finalizzate a raggiungere una meta più o meno materialistica (prendetela così, non è che posso mettermi a spiegare per filo e per segno cosa non ho fatto, però siate orgogliosi del vostro Matto, insomma) ho preso un gelato nei pressi del Duomo. “Quanto vengono i coni? Sono scritti piccoli piccoli i prezzi e io non ci vedo tanto bene.” “Allora, c’è questo più piccolo che viene 3 euro, poi questo un po’ più grande, ma sempre piccolo che viene 4 euro. Quest’altro medio ehm ehmque euro (5? Ho capito bene?) e il più grande di tutti ehm ehm coff coff burpei euro.” 6 euro un cono gelato che sarà pure il più grande di tutti, ma riflettendolo non è che sia proprio sua vastità. Attraverso un attimo, ma solo un attimo in cui penso che sarebbe carino prendersi quello da 6 giusto per dirlo in giro. “Sì sì, qua se non sganci come minimo 6 euro, un gelato te lo puoi scordare!” Per la serie: Io mi posso permettere la vita di Firenze, tu resta pure a Monculo montano che stai bene là! Non son tipo io che si vanta del proprio tenore di vita, che è sostanzialmente quello di un disoccupato che fa finta di andare avanti finché non si saranno esaurite quelle 4 monete di cioccolata che ha messo da parte in lunghi anni di duro lavoro tra supermercati, trattorie e Mc Donald’s. Oggi passo in banca per l’ennesimo prelevamento e faccio pure un estratto conto che magari son finiti e io non lo so.
Ora vado alla discussione della tesi di Linda, la sorella di Luca che mi ospita assieme a Niccolò. Chissà se in un tempo prima di mai qualcuno verrà alla mia.

8 commenti su “Ancora in yeah-mode, per un po’

  1. Io ho mangiato una granatina a Reggio Calabria da 5euro e l’ho definita la granatina di Versace…a te non è andata meglio…se hai voglia di gelato fai un fischio te ne spedisco uno dalle mie parti sono artigianali e costano 1,50…

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