4 chiacchiere (contate) con… Cristina Mosca

Nonostante le abbia nuovamente ripetuto che non ho alcuna intenzione di vendere aspirapolvere, mi chiamano per dirmi che ho superato brillantemente il secondo colloquio e allora sono convocato per il corso da manager galattico mercoledì sempre a Prato. Mi han pure detto che bisogna presentarsi in abito professionale. Io me lo compro anche un pantalone nero e un paio di scarpe lucide, mica no, ma se si azzardano a dirmi che devo andare a suonare a un campanello, fare una telefonata per proporre le nuove spazzole cattura-acari io mi alzo dalla sedia e mi trasformo nell’Incredibile Matto che al contrario del celebre Hulk diventa Blu e comincia a scoreggiare gas nervino. Come ben sapete la trasformazione comporta danni irrimediabili sui capi d’abbigliamento e quindi poi mi toccherà anche chiedere il risarcimento dell’abito professionale che avrò comprato apposta per loro e che non costa proprio 7 lire. A Firenze ora cade una pioggia rumorosa, poi all’improvviso smette e ti sorprende pure il sole. È una città che ti prende in contropiede. Intanto che lo faccia con me, visto che è sabato, proviamo a tornare alla normalità con le interviste agli scrittori di 4 chiacchiere (contate) con… e oggi incontriamo Cristina Mosca con la quale un anno fa esatto ho avuto anche il piacere di fare una presentazione. Vi ripropongo quel vecchio post con la mitica intervista doppia. Ha smesso di piovere, ve l’avevo detto che è un po’ pazzo questo cielo, e la bolla d’acqua che m’è sbucata dietro al tallone destro mi fa un male cane.

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