“Splendidamente” un cazzo!

Insomma siamo al 23. Chi l’avrebbe mai detto? Tutti. Ok, tranne Giacobbo, Bossari e i Maya che non possono spiegarci. C’è un Maya all’ascolto? Non si sa may(a). ah-ah
La puntata di Mistero, in diretta su Italia1 dall’Osservatorio La Torre del Sole, e dedicata all’attesa della fine del mondo, è stata sì catastrofica, ma da tutt’altri punti di vista. Non mi sono mai vergognato tanto per qualcuno come l’altra sera per Daniele Bossari. Mi ha fatto tanta tanta tenerezza. Gliene fosse andata bene una, poveretto! Non ha funzionato niente, ma niente niente.
I microfoni erano stati disattivati dagli alieni, presumo, visto che si sentiva soltanto la voce del “presentatore”. Quando veniva interpellato un ospite, la prima metà del discorso te la dovevi leggere sul labiale, prima che qualcuno si ricordasse di accenderlo.
Il jingle della pubblicità con la scritta “Mistero” tutta misteriosa fra le stelle s’inceppava due pause su tre. Quando poi, alle 23 e 30, è passato il promo della nuova stagione, mi sono dovuto dare una grattatina. Recitava più o meno così: “Se stai vedendo questo spot significa che la profezia dei Maya non si è avverata, e quindi ti aspetta un altro entusiasmante anno di misteri con Mistero”. Soprassediamo sulla straordinaria fantasia di chi l’ha ideato. Mi domando: non era un attimino presto per mandarlo, visto che mancava ancora mezz’ora più tutto il 21?
Bossari cercava disperatamente di movimentare l’atmosfera, quella del programma e quella terrestre, tenuta d’occhio sui monitor piazzati su tutti i lati dell’osservatorio. Dall’aria che tirava mi aspettavo che da un momento all’altro comparisse all’orizzonte una meteora grossa come 10 volte l’America, e si mettesse a correre verso la Terra, più precisamente l’Italia Pelbaese, che se fosse un formaggio sarebbe il marcetto. A quel punto Napolitano Cuor di Leone che fa? Be’, si dimette. Monti, prima di fare lo stesso come ha fatto, ordina a Equitalia di far pervenire alla signora meteora una sostanziosa cartella esattoriale per saldare subito l’occupazione del suolo pubblico. In allegato, come regalino di Natale a tradimento, pure una multarella per il futuro disastro ambientale e la distruzione di massa che si appresta a portare a compimento. La stessa multa per la futura distruzione di massa l’ha fatta recapitare ad Arcore. Per il momento, soltanto per conoscenza.
Visto che, non volendo, ho nominato Arcore, devo aprire una piccola parentesi su di Lui con la elle maiuscola. Il signor Silvio Berlusconi ha deciso di ri-ri-ri-ributtarsi (nell’indifferenziata? No) nella mischia politica. Mi viene il vomito. Per recuperare il terreno perduto sui suoi avversari ha deciso di traslocare in televisione e farsi riprendere da quando si sveglia, e va subito al bagno a fare la cacca, fino a quando va a dormire abbracciato stretto stretto alla bis-nipote Francesca. Ah no, è la fidanzata. Un po’ come se io mi fidanzassi con una ragazza che nascerà fra 17 anni. Anche su questo non voglio esprimere altro che vomito. Ma dell’esternazione a Porta a Porta: “A L’Aquila abbiamo risolto il problema in poche settimane splendidamente” ne vogliamo parlare?
No, mi sono detto. E ingoio e ingoio, ma a un certo punto, credetemi, un Vaffanculo a cuore aperto mi parte, scusate. Questo è veramente troppo, signori. C’è qualcuno all’altro lato del monitor che creda o abbia creduto che Silvio Berlusconi avesse risolto il problema L’Aquila? (Sì, da qualche tempo siamo diventati un problema.) Io non chiedo tanto, ma quello “splendidamente” bisognava mettercelo per forza? Non sarebbe bastato e avanzato l’insulto di dire che avete risolto il problema L’Aquila e fine, stop della frase? Doveva, signor Cavaliere, aggiungere quell’immondo “splendidamente”? Lo sentite il suono dell’offesa, della presa per il culo? Il suono dell’onnipotenza di questo robot dalla impunita licenza di mentire? Perché in quel momento non si è alzato nessuno armato di una mitragliatrice e gli ha svuotato un caricatore di bussolotti in bocca? Perché Bruno Vespa, aquilano che piange in tivù quando deve presentare i suoi libri natalizi e gli domandano de L’Aquila, la sua “più dolorosa ferita aperta”, le stesse lacrime di Elsa Fornero quando tenta ma non riesce a dire la parola “sacrifici”, non ha ribaltato Berlusconi con tutta la bianca poltrona? Servo dalla lingua felpata! Avresti dovuto rispondergli che solo ora stanno abbattendo le costruzioni di categoria E (tipo casa mia, proprio in questi giorni) altro che “splendidamente in poche settimane”.
Chissà se a questi punti interrogativi gli scienziati di Mistero avrebbero saputo dare una risposta. (Lo chiudo così il discorso di Berlusconi, con una stanchezza aquilana nelle membra e nelle orecchie e nella sopportazione. Non ci servi Silvio, ‘sta città ce la ricostruiamo noi. Ci impiegheremo una vita, anche due. Lo faremo male, ma sarà e potremo dire che sarà sempre stata la nostra città).
In studio hanno smentito tutte le teorie, tutte le profezie, tutti i teoremi, facendo sembrare Daniele Bossari un defiente. Una studiosa, stremata, a pochi minuti dalla presunta apocalisse, ha alzato la mano e ha detto: – Questa è pura disinformazione!
A inacidirli dev’essere stata la posizione. E come dargli torto? Col culo costretto per 3 ore di diretta su uno dei duri gradoni che componevano la scenografia, come neanche la peggiore Maria De Filippi. Li vedevi ondeggiare, prendersi le ginocchia, muovere il busto, spingersi con le mani per sollevarsi quel tantinello da riattivare la circolazione alle gambe, tirare la bocca in smorfie di dolore. Dei collegamenti ne fosse andato bene uno. Ce n’erano anche di interessanti tipo quello coi ragazzi di Skylive che non conoscevo (e non ho potuto apprezzare tramite Mistero, ma che poi mi sono andato a vedere e hanno messo su una roba pazzesca). La comunicazione si perdeva nell’aere.
Daniele chiamava: – Ragazzi, mi sentite? – che ho pensato si stesse collegando con la casa del Grande Fratello. Quelli si guardavano come a dire: “Boh!” e cacciavano un rutto. Neanche quando dalla base Nasa di Cape Canaveral tentavano di mettersi in contatto con l’equipaggio dello shuttle Discovery si sentiva e si vedeva così male. C’era un ritardo di due giorni e mezzo. Jane Alexander, spedita a Cisternino, riceverà fra una decina di minuti la domanda clou di Daniele Bossari: – Come vive quest’attesa la popolazione dell’unico paese che verrà risparmiato dalla profezia?
E per fortuna che c’è Jane, verrebbe da dire. Con la scusa che non sentiva le domande da studio, si è impossessata della linea e urlava e saltava come una pazza in discoteca, secondo me con in corpo 4 o 5 bicchierini di sangria. Perché a Cisternino si festeggiava. Che ci sarà mai da festeggiare nell’estinzione della specie umana tranne la loro, vallo a capire. A un certo punto il sindaco di Cisterino ha cominciato a fare discorsi sull’enorme responsabilità che in quelle ore e nei giorni futuri avrebbero gravato sulle sue spalle. Insomma, c’era da ripopolare un pianeta, da affrontare anni di buio cosmico, fame, difficoltà. Cioè, quello lì era entrato totalmente nella parte!
Daniele Bossari continuava a guardare l’orologio, come se i Maya, 1000 e passa anni fa, ragionassero col fuso orario italiano. Secondo me si stava rompendo talmente tanto le palle che non vedeva l’ora di porre fine a quel baraccone. Tanto che ho pensato. Sai le risate se a mezzanotte in punto casca una meteora piccola piccola, ma abbastanza grande da distruggere l’osservatorio con Bossari dentro?
Piccolo PS: collegatevi domani che ci facciamo gli auguri, e io ho un regalo per voi.
(Vignetta presa da eccesatira.blogspot.it)