Giulietta, una CO.CO.CO. della vita

Giusto per confermare l’annunciata latitanza, eccomi ancora qua. Perdonatemi se non me ne vado proprio subito. Prima devo parlarvi di Giulietta prega senza nome, di Elena Torresani. L’ha pubblicato Voltalacarta, realtà editoriale appassionata e certificata da me medesimo. Silvia Sanna, editrice assieme a Luana Scanu, mi ha conquistato nel preciso momento in cui ho capito che nel suo cuore porta L’Aquila ovunque vada. Ce l’ha con sé, su una maglietta, dentro una parola, un appello davanti a una telecamera. Dopo il terremoto, ha passato molto tempo a L’Aquila, a sostenere, aiutare come poteva. Pur appartenente a una cultura e a una regione lontanissima, qual è quella sarda, il mare non ha fermato la sua passione per la vita, l’istinto alla vicinanza, e l’ha portata alla mia montagna. Torna spesso a L’Aquila, e mezza aquilana ci si sente pure lei. Perciò, quando ho letto che aveva deciso di metter su una casa editrice, ho sorriso e ho pensato: Che grande! Ho iniziato a seguirla in disparte, in attesa del romanzo giusto per me, finché non è arrivata Giulietta.
Le 2 editrici stavolta hanno osato, percorrendo la strada col divieto d’accesso editoriale, a meno che non si abbia a che fare con nomi grossi: pubblicare un libro già edito. Giulietta prega senza nome era già uscito su Ilmiolibro.it, ed era finito nella rosa dei 30 finalisti della prima edizione del concorso Il Mio Esordio. A spuntarla, Miradar di Ilaria Mavilla, che uscirà a settembre per Feltrinelli. A testimonianza del fatto che, quando ci si imbatte in una storia di qualità, chissenefrega delle logiche di mercato, Elena Torresani si gode la gioia di questi giorni a presentare la sua Giulietta a partire dalla Sardegna e poi per tutta l’Italia.
Elena ha la non-comune capacità di trasformare le parole in una voce chiara e caratterizzata, consentendo a Giulietta di presentarsi al lettore e parlare di sé senza l’intermediazione dell’autore. Non è un diario, e direi neppure un’autobiografia. Ho avuto l’impressione di ascoltare Giulietta raccontarsi con tale sincerità che mi sono sentito un moscerino che spiava le sue confessioni allo specchio. La vita di Giulietta non è strordinaria per eventi. Non è andata sulla Luna, ma se avesse camminato tutti i chilometri dei suoi viaggi in una volta sola, probabilmente avrebbe raggiunto un’altra galassia, tanta è la sua voglia di assorbire il mondo. Non ha scoperto il Bosone di Giulietta, lei che non ha bisogno di sapere se la particella di Dio esiste oppure no. Non ne è sicura, o almeno non del suo nome. Però pregarlo è inevitabile, soprattutto quando si ha il privilegio di sapere quando finiranno i giochi e sarà tempo di morire. E’ una scrittrice, ma non ha ottenuto il successo che consacra in tutto il mondo. Ed è bene così. Non ce la vedo Giulietta a scrivere romanzi porno per signore, lei che di sfumature, all’interno della sua vita ordinaria, ne dimostra 50milioni, altro che 50. E’ circondata da persone che le vogliono bene, ma che non riescono a restare. La colpa non è tutta loro, perché Giulietta non si ferma mai, alla continua ricerca di quello che le manca. E le manca sempre qualcosa. Intanto il tempo passa, e passa la vita. Elena Torresani lascia il lettore solo con Giulietta. Prima incuriosito, poi appassionato, poi immalinconito, poi commosso, poi dispiaciuto, e poi felice per averla conosciuta.

Chiudo il post con 2 citazioni che ho sottolineato sul libro e condiviso su Facebook.

“Certe affinità sono tangibili come la carne, e ci sono attrazioni inspiegabili talmente spesse e palesi da avere la consistenza di un oggetto fisico presente e ingombrante.”

“Lavoravo come un mulo e non risparmiavo nulla. Rimasi in questo limbo sterile per cinque inutili anni, senza ambizioni né aspirazioni, senza crescita personale né professionale, ancorata alla catena dell’appagamento quotidiano: ero una CO.CO.CO. della vita. Improvvisavo.”

Se volete acquistarlo, scrivete alle editrici all’indirizzo email luanaesilvia@yahoo.it. Il libro costa 13 euro. A me è arrivato a casa 3 giorni dopo averle contattate.