Sabato in trash

Di trash notizie questa settimana ce ne sono una valanga, e allora facciamo che questo Trash week end si sdoppia in Sabato in trash e Domenica in trash (io lo dico, poi magari domani non scrivo niente e bonanotte sonatore! L’importante in fondo è essere animati da buone intenzioni). Beh non posso non esordire col resoconto del concerto che Paola Turci ha tenuto ieri sera alla Festa Democratica (che lei ha chiamato Festa dell’Unità, ma va be’). Intanto apre un tipo che si presenta come Marco Fabi. Io: “Che sfigato questo a chiamarsi Fabi come il ben noto Niccolò, poteva cambiare cognome!” poi cerco su internet e trovo: …cresciuto in una famiglia musicale, nipote di Renzo Arbore e cugino di Niccolò Fabi… Come non detto. Se non avesse implorato i pochi presenti di acquistare il suo CD forse me lo sarei almeno scaricato. “Paola, Paola, Paola!”. Sale sul palco e tutti continuano a chiamarla: “Vogliamo Paola Turci, bastaaa!” “Ma io sono Paola Turci!” Effettivamente riconoscerla è un po’ arduo. Dall’ultima volta s’è ignappettata mica poco, poi ‘sta faccia che sembra un manichino della Standa, boh. Prima aveva dei lineamenti definiti ora è impersonale. Forse non è lei, l’avranno clonata. Beh, riflettendoci avrebbero dovuto clonare milioni di persone prima di arrivare al suo nome nella lista. Inizia a cantare e un po’ di gente arriva, finché blackout. Finisce il gasolio del generatore a criceti che L’Aquila era riuscito a rimediare per l’artista e ciao concerto!? Magari! No, lei s’improvvisa ballerina e si scatena sul palco (fortunatamente) al buio, armata di una pila elettrica da minatore che agita convulsamente producendo improbabili effetti visivi degni del nuovo film di Dario Argento. Mentre un simpatico buontempone le punta un laser addosso ed ecco comparire una lucina saltellante proprio lì sulla… come potrei definire quella ben precisa zona del corpo femminile, lasciatemi pensare… ma sì come dice Luca, sulla patonza. Continua a ballare pregando Dio che qualcuno riesca a riaccendere tutto, poi si rompe le palle, saluta la piazza con le manine e sparisce. Peccato che la corrente torni, qualcuno le ricordi che ha un contratto e quindi torna pure lei, canta mezza canzone sua e mezza di Loredana Berté, non fa neanche Questione di sguardi (è incazzata nera) risaluta tutti e se ne va, stavolta definitivamente. Sale sul macchinone blindato, bacia il vetro del finestrino come per baciare i sette fan che sono corsi dietro nella speranza di collezionare il loro ventiquattresimo autografo della Turca, e si volatilizza tra le strade cupe e pericolose della metropoli aquilana. Detto questo, s’è capito che io l’adoro (come il cotechino a Capodanno o le frappe a Carnevale)? Mi sa de magnà!
No, cioè, oddio, e mo come ve la do la seconda trash news? Dopo ben due anni dall’ultimo e altri due dal penultimo (è uscito il nuovo libro?) (no!) ho fatto un esame. Ebbene sì, stamattina ho verbalizzato il mio sudatissimo 18 (il più bello della mia vita. Non potete capire quanto ho studiato! Sembra una battuta invece ho studiato veramente) e sono uscito con le lacrime agli occhi dalla contentezza. “Lei è l’unico che ha sbagliato quasi tutte le risposte multiple e ha fatto abbastanza bene gli esercizi. Di solito succede il contrario.” Rido, così, tanto per. “Lo vuole riprovare il 23 Luglio?” “Cheee? No no!” Verbalizziamo e poche chiacchiere! Prende in mano il mio libretto che, fuori dalla custodia di plastica blu, si scompone in rettangoli di carta semidecomposti. “Cos’è, una reliquia? Mi dica lei dove devo scrivere perché qua non ci si capisce niente.” “Ah, lo chiede a me? Non apro questo libretto da due anni!” “Beh, quello ancora prima nel 2004… almeno è costante nel dare gli esami!” Cos’è, sta facendo dell’ironia spicciola? “Quanti gliene mancano?” “Adesso uno!” “Allora nel 2010 festeggia la laurea?” “Arrivederci!” “Ciao in bocca al lupo. E… cambi mestiere!” “Non vedo l’ora di cambiarlo, mestiere!”
Concludiamo il post con un paio di trash chicche vostre. Cominciamo da Ariel che ha scoperto che il vibratore rimasto incastrato a lungo nel didietro di Karina Cascella, costringendola a recarsi al pronto soccorso, non sarebbe suo, ma del fidanzato Salvatore Angelucci detto Sasà. Infatti pare che durante la delicata operazione di estrazione Karina si sia lasciata scappare un: “Accidenti a te e al tuo vibratore!”. Secondo me tra un po’ si scoprirà che non si trattava di un vibratore, ma del mattarello che Maria usa per ammassare la pasta a Maury Costanz e che Kari e Sasi, travolti dall’impeto di un improvviso e incontrollabile desiderio fetish, hanno sottratto senza permesso dalla cucina della regina platinata di Canale5, e adoperato come sappiamo tutti. Concludo con un assaggino del Trash week di Miyazawa, che evidentemente tiene molto al suo posto di vicedirettore e allora me n’ha mandate un’altra camionata via e-mail. Parliamo di Will Smith (è l’unica che non è collegata alle altre, quindi estrapolabile, diciamo) che si dice stremato dagli ultimi due anni perennemente a lavoro. (Certe volte mi chiedo se ‘sti VIP del cazzo si rendono conto dei termini che usano. Stremato. E chi rimette i sampietrini a martellate sotto il sole come si dovrebbe sentire?) Saltellando da un set a un altro, è giunto alla conclusione che è tempo di una vacanza, non troppo lunga, perché il suo mestiere non glielo permette, giusto CINQUE mesi. E cosa pensa di fare in questi cinque mesi? Coinvolgere la moglie, l’attrice Jada Pinkett, in una maratona di sesso sfrenato. Peccato che la moglie sarà impegnata a promuovere il suo primo film da regista The human contract prodotto dallo stesso Principe di Bel-Air. Will, ti scavi la fossa con le tue mani? L’attore ha già dimostrato in passato di credere molto nel valore salvifico del sesso, infatti, durante le interviste per la promozione di I am Legend (qualcuno l’ha visto?) dichiarò che se è scampato alle insidie della droga, è solo grazie al sesso. Le donne, infatti, l’avrebbero tenuto lontano dalla droga soddisfacendo i suoi ormoni d’adolescente ingrifato. In un’intervista all’inglese Sun ha detto di essere molto fiero delle sue prestazioni sessuali, tanto da pensare di meritare un premio con tanto di consenso della moglie che confermava le sue esternazioni. E se lo dice lei…
Sabato in trash vi saluta (che sudata!). Per tutte le altre bombe vi do appuntamento (spero) a domani con Domenica in trash. Buona serata, noi si festeggia!