erretiehmle

Mi rendo conto di avere il tempismo di un bradipo, ma credetemi non ho potuto fare niente. Mi trovo accoccolato (ad ascoltare il mare…) sul bianco cesso in stato rilassante (sì, anche molto interessante, ma non nel senso di incinto) che leggo Cell dell’un po’ spompato Re del brivido King, mentre attendo che sua maestà Merda venga fuori leggera. Squilla il cellulare. Un numero dall’oscuro prefisso turba la mia quiete estatica. Prevedibile e noioso film dell’orrore. Leggi un libro, ed ecco che ad un tratto la realtà comincia a modificarsi, e ti ritrovi a vivere sulla tua pelle le vicende raccapriccianti di pagine poco prima sfogliate. Ma si sa, tutti i personaggi destinati a crepare sono un po’ dementi, e allora, se quelli di King rispondono al telefono e impazziscono, io non rispondo. Furbo?
Fortuna che il mio psicopatico cervello ritrova un attimo di lucidità.
“Pronto?”
“Matteo Grimaldi?”
“Sì.”
“Salve, è erretiehmle, la radio.”
RTL oddio, godo!
“Il suo editore ci ha inviato il suo bellissimo libro non…”
Momento di panico. Penso che dovrei venirle in soccorso; non lo faccio. Mi diverte immaginare le possibili evoluzioni.
“…fammi male!”
Uhmadonna!
“Sì…”  
Ti devo far male? Aiuto, è una chiamata erotica. Mi esorta al sesso violento. Che faccio, prendo il guinzaglio di Iker e la frusto? (Farmi comunque, con una erre in più e una emme in meno.)
“Ecco, vorremmo intervistarla.”
“Sì, che radio ha detto, mi scusi?”
“Radio Tele Magia.”
Ma se è una radio come fa ad essere una tele? Va be’ è una cosa mia.
“Ah, erretiemme, non elle!”
“Sì, emme, emme!”
Ho capito eh!
“Ah… (delusione, ma è sempre una radio oh!) e quando?”
“Domani mattina, la chiamiamo tra le tredici e le quindici, va bene?”
“Ok.” Ciao bella.
Conosco le interviste radiofoniche. Registrano tutto e lo mandano quando vogliono. E invece…
Ore 14.00 del giorno dopo.
t..t..t..(la mia suoneria parte piano) nannnanaranarananna… (yeah!)
“Pronto?”
“Matteo Grimaldi?”
“Sì.”
“La metto in diretta.”
“Diretta? Un attimo scusi, volevo sapere se era possibile registrare l’intervis…”
“Ed eccoci giunti al momento della cultura. Abbiamo in diretta un giovane scrittore. Accogliamo Matteo Grimaldi, autore dell’emozionante raccolta di racconti Non farmi male. Buongiorno Matteo!”
“Buongiorno a voi!”
Visto che non sono stato minimamente cagato fuori-onda per un attimo provo la diabolica tentazione di chiedere in diretta se mi registrano l’intervista.
Ok, ok. Mi travesto da scrittore impegnato e rispondo alle domande. La storia di Daniel, il bimbo che subisce violenze, catalizza la loro attenzione, e l’intervista prende la piega del sociale.
“Matteo, come vedi la condizione del bambino oggi?”
E là parto con le mie dissertazioni allucinate. Poi le solite domande sulle sensazioni dello scrivere, le emozioni, il foglio bianco che prende vita e bla bla bla. È stata una cosa carina, durata una quindicina di minuti.
Mi salutano e intanto penso che ora mi rimetteranno in collegamento con qualcun altro a cui chiederò la registra…
CLICK.
Morale della storia: se qualcuno o qualcosa, ieri alle quattordici e qualche minuto passava per Roma, Frosinone, Latina, e zone limitrofe (un bacino d’utenza planetario) ed era disgraziatamente sintonizzato sul 91.7, e non so per quale motivo stesse registrando anche per sbaglio (uffa, ma è impossibile!),  e pensa di potermi recuperare quel momento, pregasi farlo e contattarmi tramite e-mail; sono pronto a pagargli un aperitivo in mia compagnia nel peggiore bar aquilano (sembra una condanna più che un premio, ma questo passa il convento).
 
M.
 
Io intanto scrivo alla radio. Buon compleanno Stella. Tutto quello che vorrei dirti lo sai. Passa una giornata specialissima, te la meriti, dopo tutte quelle meravigliose che regali agli altri, e a me.